Udinese, Sottil studia il ruolo di Pereyra e gli equilibri della difesa
L’Udinese continua a preparare la sfida di lunedì contro il Lecce. Tra le mura del Bluenergy Stadium i bianconeri dovranno iniziare a dare qualche segnale di risveglio dopo la vicinanza mostrata dalla società in questa sosta. Segnale reso necessario dalla classifica con cui le zebrette ripartiranno, 5 punti in 8 partite senza ancora aver mai visto la vittoria. Una squadra che dovrà riuscire a mostrare segni di miglioramento in entrambe le fasi, c’è infatti da segnare di più e subire di meno. Solo quattro i gol segnati, di cui uno l’autogol di Matturro. Dodici invece quelli subiti, con sì due clean sheet negli scontri diretti con Cagliari ed Empoli, ma anche tanta difficoltà in una gara come per esempio quella con il Genoa, dove la difesa ha scricchiolato a più riprese.
Qualcosa potrebbe cambiare da lunedì in poi. Ci sarà infatti il ritorno di Lovric unito alla crescita fisica di un Roberto Pereyra fondamentale nell’economia della squadra. Calcolando quindi che i numeri dello scacchiere di partenza, ovvero 3-5-2, resteranno identici, la posizione del Tucu potrebbe però portare a qualche modifica nei compiti degli altri elementi della squadra. Nell’amichevole contro il Rijeka l’argentino è stato riproposto esterno di destra vista l’assenza di Ebosele e l’arretramento di Ferreira in difesa. In quel ruolo l’anno scorso è stato utilizzato nello spezzone iniziale di campionato, quello più positivo. L'ex River Plate potrebbe quindi essere riproposto proprio lì, cambiando i compiti di una delle mezzali, dandogli più responsabilità in fase di copertura e permettendo al numero 37 di affondare di più sulla fascia.
Dietro si osserva la crescita di Kristensen, titolare nella sfida della Danimarca U21 contro i pari età della Repubblica Ceca e che comunque sta cercando di ambientarsi al meglio con il poco tempo a disposizione. Masina, braccetto di sinistra titolare visto che Ebosse è tornato in infermeria, sta lavorando per il ritorno, che però avverrà con tutta probabilità solo dalla prossima settimana. Il danese, quindi, continuerà ad essere elemento del terzetto completato da Bijol e Nehuen Perez. Soprattutto quest’ultimo sembra in difficoltà con i nuovi compiti ricevuti quest’anno. L’argentino, infatti, si è preso il ruolo di braccetto con licenza di sganciarsi, quello che l’anno scorso faceva Becao, ma per ora non sta riuscendo ad avere il giusto impatto, sembrando in difficoltà nel pungere e perdendo lucidità in ripiegamento. Anche dal ritrovamento dei giusti equilibri di una linea difensiva troppo spesso colta fuori posizione passerà l’auspicato cambio di rotta della squadra bianconera.