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TMW RADIO - Lo Monaco: "Catania? È dura. Milan, errori gravi"

di TMWRadio Redazione
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© foto di Federico Gaetano

Pietro Lo Monaco, Dg del Catania, ospite di TMW Radio durante 'Stadio Aperto':

Oggi il Catania ha battuto contro l'Avellino...
"Capita anche a noi ogni tanto di vincere (ride, ndr). Siamo in una situazione di emergenza, tutto quello che viene fa bene al cuore e ci aiuta ad andare avanti. Il futuro? Tre anni fa abbiamo cominciato un percorso virtuoso, il Catania era azzerato. Siamo riusciti a riportare il disavanzo di bilancio da -16 a -4 milioni, facendo dei campionati competitivi. Oggi la proprietà ha delle difficoltà serie e l'ambiente ha abbandonato la squadra, ha altre aspettative da quella che è la realtà. Da qui è partita l'intenzione di vendere. Stiamo alla finestra per capire se qualcuno voglia rilevare quest’azienda. Per chi vuole fare calcio sarebbe un investimento giusto".

Il Catania si sente più abbandonato dalla città o dalla Serie C?
“Nel calcio si va avanti moltissimo per sentito dire e frasi fatte. Alcuni pensano che se ti chiami Catania devi subito salire e se non lo fai è un fallimento. La società negli anni ha rimesso in piedi tutto, ha saldato i debiti che erano tanti e ha fatto sempre campionati competitivi per quello che c’era a disposizione. Ma la gente non si è nemmeno misurata con questo. Ben venga un’altra proprietà in una piazza del genere, ideale per chi vuole fare calcio. Al momento però non c’è, quindi bisogna rimboccarsi le maniche. Ci vorrebbe poco per risollevare la situazione, poco relativamente alle capacità di un gruppo. Ed è un peccato perché è una grande realtà, con oltre 250 dipendenti".

Gli acquisti a parametro zero…
“Parto da un principio: i parametri zero non sono mai a zero, ma quasi. E bisogna vedere il quasi quanto costa. Pogba alla Juventus è costato un inferno di commissioni. Eriksen? Bene fa l’Inter a chiuderlo, è una grande occasione perché vista la sua situazione contrattale lo si può prendere a condizioni vantaggiose. Fa lievitare la cifra tecnica della rosa. Bel colpo di Marotta che non si smentisce e dimostra di avere una grande predisposizione". 

Kulusevki alla Juventus?
“La Juventus si muove sempre con lungimiranza. È stato un acquisto per il futuro perché ci pensano tanto. De Ligt ha avuto qualche problema, ma potrebbe diventare un grande difensore di spessore”.

Cosa ne pensa del mercato del Milan?
“Il Milan cerca di rattoppare gli errori commessi nelle ultime sessioni. Spendere 75 milioni tra Paquetà e Piatek sono errori gravi, gravissimi. Ora cerca di mettere una toppa. Molti hanno storto il naso sul ritorno di Ibrahimovic ma mai un'operazione è stata più azzeccata. In pochi riescono a trasferirti il carisma di Ibra, che poi è ancora integro fisicamente". 

La Lazio fa poco in entrata...
“Ha un organico collaudato da anni. È una squadra sempre pratica e molto redditizia, l'eliminazione di ieri contro il Napoli è abbastanza immeritata. Poi vince qualcosa, negli ultimi anni riesce sempre a piazzare un colpetto. È sinonimo di grande forza questo, soprattutto se si confrontano i budget di Lazio e Juventus. L’azienda di Lotito sa fare calcio”.

Roma e Atalanta?
“La Roma è una società ancora alla ricerca di un’identità precisa mentre l’Atalanta è una bellissima realtà che non finisce mai di stupire. Non mi sorprenderei se dovesse andare avanti ancora in Champions. Il Valencia è un avversario importante ma è alla sua portata”. 

La Fiorentina si sta riprendendo dopo un avvio difficile…
“Era partita con l’entusiasmo della nuova proprietà, poi ha avuto degli incidenti di percorso. Il compito della Fiorentina è quello di mettere in piedi una squadra che dia soddisfazioni al pubblico viola e non si fa dall’oggi al domani, ma è un processo duraturo. Per mesi poi ha giocato senza punte, ora c’è Cutrone che può essere un buon riferimento lì davanti, così come Vlahovic, che può solo migliorare. La vittoria di Napoli è importante, dà tranquillità all’ambiente”. 

Si aspettava questo destino per Giampaolo al Milan e Montella alla Fiorentina?
“Un po’ per Giampaolo sì, perché è entrato poco nella costruzione della squadra. Per Montella pensavo ci fosse un po’ più di pazienza. Non mi pare che la società gli abbia messo a disposizione chissà quale organico. Si sarebbe salvata in modo sereno e questo era l’obiettivo. Il cambio di guida tecnica è stato dettato più dalla pancia dell’ambiente” .

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Domenica 28 Aprile 2024
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