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Salernitana, Kastanos: "Con l'arrivo di Sousa, è cambiata l'aria. Volevo andare via, ma non in B"

di Simone Lorini
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© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com

Il centrocampista della Salernitana Grigoris Kastanos è intervenuto durante il format 'DAZN Talks' parlando della sua stagione e del successo dell'ultimo weekend: "Dopo la gara con l'Atalanta il mister ci ha concesso quattro giorni di riposo. Peccato che il tempo non è bello, molti miei compagni sono andati via, io sono rimasto perché la mia ragazza ha l'influenza. Ne ho approfittato per rilassarmi a casa. Se vinciamo anche a Roma chiediamo di nuovo altri quattro giorni di riposo".

Che stagione è stata finora?
"Ad essere sinceri non voglio più rivivere quella dello scorso anno, è stata piena di ansia fino all'ultimo respiro. Alla fine però siamo riusciti a fare un miracolo, perché di questo si tratta. Questa stagione siamo più sereni, la squadra è cresciuta dopo gennaio, abbiamo fatto tanti risultati positivi. Gli obiettivi della Salernitana li stiamo raggiungendo".

Che allenatore è Sousa?
"Abbiamo un grande allenatore, appassionato. Non lascia niente al caso. Vediamo tanti video, tutti i giorni ci dà consigli su come poter migliorare. Ama il calcio e cerca di far rendere al 100% i suoi calciatori, sia in campo che fuori. Ti fa crescere anche caratterialmente, siamo fortunati che sia venuto, soprattutto per me".

Stavi per lasciare Salerno a gennaio, cosa ti ha convinto a rimanere?
"Prima che arrivasse Sousa, con il mio procuratore abbiamo parlato molto col direttore. È vero che dovevo andare via ma non volevo andare in B perchè avevo voglia di dimostrare di essere un calciatore da serie A. Poi è arrivato mister Sousa ed è cambiata l'aria, ha portato entusiasmo, io ho continuato a fare quello che facevo prima. Il mister ha visto che stavo lavorando bene e mi ha buttato dentro. Sono stato bravo a raccogliere l'opportunità che mi ha dato e piano piano mi ha dato tanta fiducia e cerco sempre di ripagarla in campo".

Quanto complicità c'è tra te e Candreva?
"Candreva è un campione, fa sempre la cosa giusta. Sappiamo giocare a calcio, ci aiutiamo a vicenda. Mi piace giocare con calciatori che sanno giocare a calcio e Antonio è uno di questi".

Parlaci del gol di Dia al Napoli su assist tuo...
"Quello non è un assist, Dia ha fatto un grande gol. Lo hanno contato come assist? Anche questi sono importanti. Cerco sempre di aiutare i miei compagni, Dia è un altro giocatore devastante. Quella partita mi è rimasta nel cuore perché abbiamo fatto tanto per arrivare a quella partita e giocarcela. Quel gol mi ha riempito di gioia".

Quanto ti rende orgoglioso avere la stima dei tifosi?
"Ho sempre fissato degli obiettivi nella mia vita, sia dal punto di vista personale che professionale. Uno dei miei obiettivi è quello di voler scrivere una storia ovunque andrò, per la gente, per me, per chi mi vuole o non vuole bene. A Salerno piano piano sto riuscendo a fare qualcosa di importante, grazie ai miei compagni e all'aiuto di tutti. La Salernitana sta iniziando un progetto molto serio e voglio farne parte. Qui c'è tutto per poter fare tutto".

La Salernitana può pensare a qualcosa in più della salvezza per il prossimo anno?
"Se andrà tutto bene, il prossimo sarà il terzo anno in Serie A. Il primo obiettivo sarà sempre la salvezza, poi si vedrà come andranno le cose. Preferisco i fatti alle parole".

Quanto è stato importante l'arrivo di Iervolino, anche per voi calciatori?
"Innanzitutto ringrazio anche chi c'era prima di Iervolino perché mi ha dato l'opportunità di giocare di nuovo in Serie A. Poi avevamo tanti problemi ma la squadra dava tutto in campo e abbiamo preso quello che riuscivamo a prendere, qualche partita l'abbiamo anche vinta. È stato un periodo però molto difficile, fino al 31 dicembre non sapevamo se dovevamo continuare a giocare per la Salernitana o fare altre scelte. Poi si presenta il presidente Iervolino ed inizia un ciclo positivo. Ha portato il grande direttore Sabatini, ha costruito una squadra e abbiamo fatto questo miracolo. Il presidente è ambizioso e ha tante idee, questo mi piace perché ha tanti obiettivi. La Salernitana farà cose buone".

Cristiano Ronaldo è il tuo punto di riferimento?
"Non proprio, ho avuto la fortuna di stare con lui due anni alla Juve, di dividere la spogliatoio con lui. È un esempio per tutti, giovani e anziani. È umile, dai social si percepisce un'altra persona. Dal vivo è una persona fantastica, mi ha aiutato tanto, mi diceva di allenarmi con lui. È un sogno stargli vicino. È una macchina, non si ferma mai. Quando sei con lui non percepisci con chi hai a che fare perché diventa una routine. Quando vai via però ci pensi, 'mamma mia sei stato con questo per due anni' e ti rendi conto di essere orgoglioso di questa esperienza. Mi ha fatto crescere tanto a livello caratteriale. Ti fa vedere che anche i campioni non smettono mai di lavorare. È un esempio".

Si potrebbero dire le stesse cose anche di Ribery?
"Ribery è nella categoria di Ronaldo. Anche con lui mi capivo al volo quando giocavamo insieme. Vuol dire che devo giocare sempre con i campioni (ride)".

Un fioretto per la prossima stagione?
"Se la Salernitana arriva a 48 punti offro da mangiare al ristorante greco. La cosa più buona che si mangia a Salerno? La mozzarella".

Qual è il tuo coro preferito della Curva Sud Siberiano?
"Chi non ama il tifo della Salernitana non può giocare a calcio. È una tifoseria da Champions League. Ce ne sono tanti che mi piacciono, uno di questi è 'sai qual è la squadra del mio cuore, si che lo so è la Salernitana".

Difficoltà nell'imparare l'italiano?
"Molte. Per fortuna sono arrivato da giovane a Torino. Se fossi arrivato a Salerno non avrei mai imparato (ride). A Torino noi giovani facevamo dieci ore di scuola di italiano, era impossibile non imparare".

Un ricordo del tuo esordio con la maglia della Juventus e di Massimiliano Allegri...
"Era la partita contro la Spal ma non me la sono goduta, avevo l'ansia non ho dormito. È la prima volta che mi è capitata una cosa del genere ma sono orgoglioso di quello che ho fatto. Allegri è una grande persona e un grande allenatore, sa gestire bene il gruppo. Per stare alla Juventus significa che sei bravo".

Qual è il tuo ruolo preferito?
"Dipende dal sistema. Diamo carta bianca a Sousa, mi piace sia giocare trequartista che nella posizione di esterno che non è mia".

Diamo i voti a Kastanos e Bernardo Silva
"Tiro? È più forte Kastanos. Visione di gioco? 50 e 50. Dribbling? Bernardo Silva. Velocità? Kastanos. Palleggi col piede debole? Io sono forte, lui non so, diciamo pareggio. Chi mangia più pita? Kastanos".

Qual è il tuo sogno?
"Giocare in Champions. Con la Salernitana? Perché no".

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