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Sabatini: “Palladino? Lamentele che non sopporto. Chiesa può giocare ovunque”

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E' Sempre Maracanà con Marco Piccari e Susanna Marcellini. Ospite: Walter Sabatini
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Durante l'appuntamento odierno con È sempre Maracanà sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Walter Sabatini. Queste le sue parole:

Come gestirà De Rossi in campo e nello spogliatoio la questione Dybala?
“Dybala ha ricevuto un’investitura che non va in antitesi con il ruolo dell’allenatore, le squadre hanno sempre bisogno dell’eroe in campo, c’è sempre stato un calciatore di riferimento in ogni grande squadra. È chiaro che con la decisione che ha preso Dybala diventerà un giocatore di riferimento per la Roma, lo era già dal punto di vista tecnico e ora lo sarà anche dal punto di vista morale. Questo però non andrà in antitesi con le idee e le prerogative dell’allenatore, De Rossi continuerà a fare le sue scelte con grande serenità. I giocatori quando sono forti possono giocare insieme e aiutarsi a vicenda, il problema è quando i giocatori sono modesti ma nel caso di Dybala, Soulé e gli altri parliamo di giocatori di grandissimo livello. Non ci saranno problemi, poi De Rossi ha un’intelligenza particolare e saprà gestire tranquillamente questa cosa”.

Questa Atalanta può essere la scheggia impazzita di questo campionato?
“Sarà una scheggia sicuramente, ma non impazzita perché sono anni che l’Atalanta sta lavorando bene e sta ottenendo i risultati che merita. È sicuramente competitiva, se chiudono anche Bellanova che si sposa perfettamente con le richieste di Gasperini sarà ancora più competitiva e sarà molto pericolosa”.

Il caso Koopmeiners come andrà a finire?
“È un caso del calcio corrente, i calciatori ricevono delle offerte e poi vanno in difficoltà. È chiaro che la Juventus è la Juventus, io se fossi in Koopmeiners ci penserei. Lui è in grande crescita insieme all’Atalanta, ha vinto un trofeo europeo e starei molto attento a questa decisione”.

Come fa l’Atalanta a chiudere le operazioni in così poco tempo?
“Il segreto è l’operatività, conoscono e monitorano tutti i campionati tutto l’anno. Hanno Toni D’Amico che è un direttore sportivo molto flessibile e moderno, molto motivato oltre che un grande fumatore (ride, ndr). Sicuramente sa il fatto suo e il segreto dell’Atalanta è la solidità del club, Luca Percassi con il padre Antonio decidono loro e decidono in fretta. Non ci sono CdA, riunioni d’emergenza o altro, sanno già quello che devono fare e decidono in pochi minuti. Nel calcio le decisioni devono essere rapide”.

Cosa avrebbe fatto con un giocatore come Osimhen? Lukaku è un affare per il Napoli?
“Suggerire a De Laurentiis un affare è una pretesa che non posso avere, ha dimostrato di avere grande competenza in questi anni. Il Napoli ha una cassa veramente solida che deriva da 7/8 anni di calciomercato fatto come si deve. Un calciomercato con plusvalenze enormi e senza mai penalizzare la classifica. Il Napoli è reduce da uno Scudetto due anni fa, con il mercato non penalizza la squadra, tutt’altro. De Laurentiis è partito da una società fallita dalle categorie inferiori e ha scalato i vertici del calcio italiano, non devo esprimere un giudizio su cosa farà il Napoli. Non parlerei di missioni nel calcio, le missioni si fanno in guerra, le situazioni si sistemano con una telefonata, non con le missioni”.

Se dovesse andar male anche con il Bologna c’è un rischio dimissioni per Conte?
“No, non è possibile che si parli già di una cosa del genere dopo una sconfitta, seppur dura. Conte ha sempre avuto giocatori forti e ci sono anche a Napoli, poi la squadra dovrà essere integrata con degli innesti e non ci sono dubbi, ma non si boccia in toto il Napoli”.

Cosa pensa della situazione Chiesa-Juventus?
“Il calciatore è forte e non serve un mio intervento per definirlo. Devo anche dire che rispetto molto le idee e l’operatività di Motta. Ho visto oggi la replica di Juventus-Como e ho visto una squadra che ha una fisionomia precisa come il Bologna l’anno scorso. Il lavoro degli allenatori rimane sempre fondamentale, se l’allenatore della Juventus ha deciso di tenere ai margini Chiesa è perché ha un suo progetto di gioco in mente che sta già decollando”.

Dove vedrebbe bene Chiesa?
“Non lo so, è uno di quei giocatori che può giocare ovunque. A prescindere da questo inciampo, Chiesa rimane un giocatore forte con una grande accelerazione e soluzioni tecniche importanti. La bocciatura di Motta non è definitiva per il giocatore, è una scelta tattica rispetto all’idea di Juve che ha Motta in questo momento. Chiesa farebbe comodo a chiunque, anche alla Roma per dire”.

È così remota la possibilità di recuperare il rapporto con Osimhen?
“Devono passare alcuni giorni, deve intervenire naturalmente l’allenatore e recuperare fiducia reciproca. È anche nell’interesse del ragazzo ritrovare una sua collocazione importante all’interno della squadra”.

Palladino si è lamentato del mercato, che ruolo può avere la Fiorentina?
“La Fiorentina è una squadra complessivamente forte. Ha l’annoso problema della prima punta, non riescono a individuare il giocatore da doppia cifra e sono anni. Complessivamente è una buona squadra, poi questi allenatori che si presentano bocciando il mercato mi sembra una cosa sconcia e insopportabile. Loro ritengono che facendo la voce grossa così acquisiscono simpatie nella tifoseria, ma un allenatore che boccia un mercato del club che lo stipendia è una cosa che io non sopporto”.

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