Roma, Pellegrini a vita: ora Empoli e Nations League
Era nell’aria da giorni, ieri è diventato realtà. Pellegrini a vita nella Roma. A venticinque anni firma il prolungamento del contratto fino al 2026 e ora è pronto a raccogliere un’eredità pesante come quella lasciata da Totti e De Rossi. Un destino che ha schiacciato Florenzi, ma non Lorenzo, a detta di tutti ritenuto sempre il vero figliol prodigo. Lo pensava Mourinho che gli ha consegnato la fascia da capitano e in conferenza ha sempre avuto parole d’amore nei suoi confronti. “Di Pellegrini ne vorrei tre” disse in tempi non sospetti, oppure le parole di Totti: “E’ un ragazzo speciale, può dare tanto a questa maglia”. Dichiarazioni alle quali si aggiungono quelle di De Rossi (“Sta facendo quel salto di qualità per ritagliarsi uno spazio da leader”) e di Fonseca (“Mancini e Pellegrini sono già dei leader, la Roma sta costruendo un futuro molto positvo”). Se a queste sommiamo le parole del capitano di ieri dopo il rinnovo (“l’ho sempre voluto) allora il matrimonio è perfetto.
La luna di miele di Lorenzo, però, era cominciata già da qualche settimana perché con Mourinho in panchina sta mettendo in mostra la miglior versione di se stesso. Sei gol in stagione, due assist e tanto cuore: mai il sette giallorosso aveva avuto una partenza così e ora vuole aggiungere la ciliegina sulla torta con l’Italia. La chiamata di Mancini per le semifinali di Nations League rappresenta una rivincita dopo esser stato costretto a saltare l’Europeo per un problema muscolare. Il rammarico è ancora tanto, ma un altro paio di notti magiche potrebbero alleviare anche quella piccola ferita. Al resto proveranno a pensare la Roma e i suoi tifosi, oggi in 30 mila per la sfida con l’Empoli. Tutti pronti a celebrare un altro figlio di Roma.