Roma, cinque su sei in campo: cronache di un'altalena nazionale

C’è chi la teme, chi la aspetta, chi la subisce e chi alla fine è costretto a fare i conti con la rosa.
La sosta per le nazionali è da sempre un tema divisivo per cui i tifosi di una squadra e gli appassionati di calcio spesso la pensano in maniera differente.

C’è chi spera in un miglioramento di forma e chi invece ha paura delle già precarie condizioni di un giocatore. C’è chi si aspetta di veder sbloccato un proprio attaccante e chi sulla stessa linea spera di trovare un profilo cresciuto e maturato dall’esperienza avuta con la maglia del proprio paese.

Solo nella giornata di ieri, sei sono i nomi di giocatori giallorossi che hanno risposto sì alla chiamata della propria nazionale ma solo cinque di loro hanno effettivamente giocato. Si tratta di:

Zeki Celik, partito titolare nella sfida tra Galles e Turchia, terminata 0 a 0, è uscito solamente al 90º minuto di gioco.
Lorenzo Pellegrini titolare nella formazione di Luciano Spalletti vincitrice per 3 a 1 al Parco dei Principi è uscito al 46º minuto, mentre il compagno di squadra ma avversario francese Manu Konè è entrato al 58º minuto di gioco al posto di Fofana.
Evan Ndicka rimasto in campo per tutta la durata della partita tra la Costa d’Avorio e lo Zambia vinta 2 a 0 per la squadra ivoriana.
Samuel Dahl sceso in campo dal 1° minuto nella partita tra Svezia e Gibilterra Under 21 vinta 9 a 0 dagli svedesi è stato sostituito poi al 58º di gioco.

Chi invece ha assistito al match tra Belgio e Israele dalla panchina è Alexis Saelemaekers, che poche ore prima aveva mostrato ai suoi fan (attraverso il suo profilo Instagram) due gol dalla distanza effettuati durante la seduta di allenamento.

Al ritorno dalla pausa, sia chi ha accumulato minuti sia chi ha osservato dalla panchina, dovrà dimostrare di aver sfruttato al meglio questa parentesi. Con i club l’appuntamento è fissato a sabato 14 settembre e manca solo un altro incontro alla fine di questa sosta, poi per la giornata numero 3 e 4 di Nations League ci si rivedrà a ottobre.
Il compito più arduo spetterà ora agli allenatori nel capire come gestire le energie, valorizzando chi ha trovato fiducia e forma, e recuperando chi invece ha bisogno di riposo o ulteriore lavoro. Solo il campo potrà rivelare se queste settimane saranno state un'opportunità o un ostacolo per le ambizioni dei rispettivi club.