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Pecci: “Il Toro ha cambiato atteggiamento in campo, cerchiamo di giocarci bene il derby”

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
Eraldo Pecci
Eraldo Pecci

Eraldo Pecci è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Pecci calcisticamente ha giocato nel Torino dal 1975 fino al 1981 contribuendo a far vincere ai granata uno scudetto. Terminata la carriera di calciatore si è occupato di edilizia, fa il commentatore tecnico in trasmissioni televisive, l’editorialista per alcuni quotidiani e ha scritto un libro “Il Toro non può perdere” edito da Rizzoli. A Pecci sono state fatte domande sul derby di sabato che vedrà opposto il Torino alla Juventus.
Come vede questo derby con il Torino che arriva da due pareggi con rimpianti e la Juventus in campionato si sta risollevando e in Champions ieri ha battuto il Chelsea?
“In generale si può dire che la Juventus è partita male e adesso sta cercando i risultati e soffre poiché non sta giocando benissimo. Ieri sera Champions con il Chelsea un po’ meglio, ma nelle ultime due di campionato, anche se ha vinto con Spezia e Sampdoria, non ha giocato bene. Come dicevo, si sta ritrovando attraverso i risultati e sta cercando di inserire Locatelli, che sta facendo bene e che fra i nuovi è quello che può dare un po’ di qualità a metà campo. E per il resto si affida ai soliti “vecchi” perché degli acquisti estivi non molti sono andati a buon fine e non stanno rendendo. Chiesa, invece, che è un altro dei nuovi, può dare una mano e anche ieri ha segnato. La Juventus sta cercando di risalire la corrente e sta vivendo un momento buono di risultati, ma meno dal punto di vista del gioco. Indicativo di questo è che nella partita con lo Spezia i bianconeri alla fine cercavano di perdere tempo e questo vuole dire che sanno di non attraversare un buon momento per cui fare risultato diventa importante.
Il Torino sembra che abbia svoltato sotto il profilo del comportamento in campo e riesce ad essere aggressivo con gli avversari facendoli alle volte giocare in fretta e male costringendoli all’errore. E poi finalmente sono stati presi alcuni giocatori di un certo livello, nello scorso campionato a gennaio Mandragora e Sanabria e quest’estate Pjaca, Pobega, Praet e Brekalo, che hanno portato una ventata di freschezza. E Juric tiene fuori quelli che appena vengono toccati in campo cadono, si buttano a terra, fingono e che nelle passate stagioni hanno fanno sì che non si facessero due passaggi di fila perché se ci si butta a terra non si fa mai un’azione. L’aver messo fuori qualcuno e dentro qualcun altro ha permesso di allestire una squadra che sembra possa disputare un campionato giocato meglio rispetto ai precedenti, diciamo che si è sulla traccia dell’Atalanta e della Fiorentina. Oggi il Torino cerca di non far giocare l’avversario, è aggressivo e qualche risultato migliore è già arrivato”.


Il derby arriva nel momento giusto per il Torino?
“Lo sapremo solo dopo la gara, ma ormai il derby è un po’ una partita come le altre. Sono vent’anni che di fatto non abbiamo voce in capitolo e non giochiamo alla pari. Momento giusto o meno cerchiamo di giocarcela bene. Sta cominciando una nuova stagione sotto il profilo del comportamento e questo è importate. Vediamo quello che arriva e dopo si faranno le analisi. Giocare il derby o un’altra partita con Fiorentina o Milan per il Toro adesso è uguale”.
In casa Torino ci saranno delle assenze importanti e non si sa se si riescono a recuperare almeno per la panchina giocatori come Belotti, Praet e Ansadi.
“Ma mi sembra che anche senza Belotti siamo andati bene ultimamente. Per cui. Ieri sera la Juve era prova di Morata e di Dybala e ha venduto Cristiano Ronaldo e ha comunque fatto la miglior patita di questa stagione. Quando si dice che mancano dei giocatori non è vero perché si gioca sempre in undici e se non c’è qualcuno c’è qualcun altro. Se chi gioca lo fa a certi livelli qualche cosa lo sa fare lo stesso”.
Vedendola dalla sponda granata, si può essere ottimisti per questo derby oppure il divario è ancora troppo?
“In questo momento il Toro se la può giocare e il gap non è eccezionale perché la Juventus sta cercando di ritrovarsi e il Toro ha fiducia”.
Juric è il valore aggiunto di questo Torino?
“Ha di sicuro portato la squadra a comportarsi in maniera meno vittimistica e ad essere più protagonista e propositiva, però, senza voler togliere nulla al lavoro di Juric, sono i giocatori che si hanno che fanno la differenza. Se Juric avesse gli stessi che hanno avuto Mazzarri, Longo, Giampaolo e Nicola otterrebbe i loro stessi risultati. Ma è un valore aggiunto per aver cambiato qualche giocatore e perché con lui il Toro sembra essere animato da uno spirito nuovo”.

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Lunedì 6 Maggio 2024
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