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Parma-Milan 2-1, le pagelle: Pecchia ha già le idee chiare, Fonseca no. Bene solo Pavlovic

di Pierpaolo Matrone
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Risultato finale: Parma-Milan 2-1

PARMA
Suzuki 6,5 - Strepitoso colpo di reni sul colpo di testa di Pavlovic, si ripete poco dopo sulla saetta da posizione defilata di Reijnders. Attento e reattivo, sembra su ogni traiettoria calciata verso la propria porta. Una sicurezza.

Coulibaly 6,5 - Quando accelera palla al piede diventa incontenibile e offre soluzioni differenti alla manovra offensiva del Parma. Dietro sbanda poco e nulla, neutralizzando Leao; chiude in attacco.

Balogh 6,5 - Non perde mai di vista Okafor, fa sentire i muscoli all’attaccante avversario sbarrandogli continuamente la strada. Imposta con personalità.

Circati 6,5 - Anche per lui soglia alta dell’attenzione, poche indecisioni e soprattutto sostanza quando i rossoneri provano a sfondare per vie centrali.

Valeri 6,5 - È un treno sulla fascia. Duella ad armi pari con Pulisic, concedendogli le briciole; poi quando la squadra ribalta il fronte, è tra i primi a sprintare verso la trequarti avversaria. Da una sua cavalcata nasce il gol di Man. Sorprendentemente fermo, come il resto dei compagni sull’1-1 del Milan, si fa perdonare lanciando Almqvist nel contropiede del 2-1.

Estevez 6 - Un tuttocampista, lo vedi ovunque. Ci mette qualità e dinamismo, accetta il confronto uno contro uno e quando può si spinge in avanti per creare superiorità numerica sulla trequarti. Esce stremato (Dal 75’ Cyprien sv).

Bernabé 7 - Ha una visione di gioco seconda a nessuno, vede linee e varchi che altri fanno fatica. E non è un caso che si sia laureato campione olimpico con la sua Spagna. Recupera una buona quantità di palloni e altrettanti ne smista, è una fonte inesauribile di qualità.

Man 7 - Pronti-via e concede il bis dopo il gol alla Fiorentina. Quando punta Hernandez lo salta con estrema facilità, lo brucia in velocità anche in occasione dell’1-0. Ha almeno altre due occasioni per lasciare il segno, ma preferisce servire i compagni e sbaglia. Nella ripresa tiro a giro che esce fuori di un soffio. Una freccia sulla fascia (Dal 75’ Almqvist 6,5 - Entra nel migliore dei modi: uno sprint e l’assist al bacio per Cancellieri).

Sohm 6 - Galleggia tra centrocampo e attacco, va in pressione quando I difensori rossoneri impostano e soprattutto si divora il 2-0 poco prima dell’intervallo su assist di Man. Cala un po’ nel secondo tempo (Dal 59’ Cancellieri 7 - Ingresso vivace, duetta con Bonny e poi si regala il primo gol con un’incursione delle sue. Serata indimenticabile).

Mihaila 6 - Anche lui, come il resto dei compagni, ha gamba e la fa vedere. Arriva più volte negli ultimi 20-25 metri, ma gli manca il killer instinct (Dal 71’ Delprato 6 - Svolge il compito richiesto da Pecchia nei minuti finali).

Bonny 6,5 - Troppo prezioso per il gioco di Pecchia, per questo Parma che sa di poter fare affidamento sulla sua fisicità per guadagnare metri e far salire più calciatori. E Pecchia lo ha assicurato prima della gara: «I gol arriveranno, lo conosco bene ed è cresciuto tantissimo». Gli è mancato solo quello, che in realtà aveva trovato ma in fuorigioco.

Fabio Pecchia 7,5 - Ancora una volta il suo Parma dimostra di avere le idee chiare, tanta qualità e uno spirito operaio con il quale poter mettere in difficoltà ogni squadra di questa Serie A. Si fa il miglior regalo di compleanno, anche con i cambi indirizza la partita. È il suo capolavoro.

MILAN
Maignan 6 - Sui gol è davvero incolpevole e un paio di parate nel primo tempo, in uscita sul contropiede solito del Parma, ne rendono sicuramente sufficiente la prestazione.

Calabria 5 - Pronti-via, si fa imbucare dal suo lato e il Parma fa 1-0. Pochi minuti e quell'errore non lo assorbe, dà un pestone a Valeri per il quale l'arbitro lo grazia. Subito dopo un altro pallone perso. Tutto in venti minuti, un avvio shock. Che non si scrolla di dosso neanche per il resto della partita. Dal 68' Emerson Royal 5,5 - Qualche spunto davanti, ma dietro va disciplinato parecchio. Prima un passaggio orizzontale sulla propria trequarti (errore da scuola calcio), poi è fuori posizione sul 2-1 del Parma.

Tomori 5 - L'aggressione alta va bene, ma è rischiosa. E quando la sbaglia, come capita almeno due volte a lui stasera, esponi la squadra al contropiede. E meno male, per lui, che il Parma non li sfrutta, altrimenti il primo tempo poteva tranquillamente finire 3-0.

Pavlovic 6,5 - Un gol sfiorato, di testa, in un'area. E uno salvato in maniera provvidenziale, in scivolata, nell'altra. Un altro intervento, nella ripresa, da maestro della difesa. Poi, certo, partecipa anche alle dormite di reparto, ma pare già un valore aggiunto.

Theo Hernandez 6 - Il Milan trovo sbocco spesso dal suo lato, perché quando parte palla al piede resta imprendibile. Ma anche lui deve trovare i giusti meccanismi difensivi perché la squadra concede troppo anche dalla sua parte. Mezzo punto in più per il movimento sull'1-1.

Musah 5 - Impostazione? Poca. Filtro? Altrettanto. Uno contro uno? Spesso perso. L'impegno non manca, ma a tratti appare spaesato e concede le praterie al Parma. Dal 68' Fofana 6 - Al debutto in Serie A trova qualche buona traccia, specie nel finale, ma nulla di più. Troppo poco per giudicare.

Reijnders 6 - Il più ispirato dei suoi già nel primo tempo, nella ripresa suona la carica con la traversa che rende chiara l'antifona.

Pulisic 6,5 - Torna sulla fascia, ma dal suo lato il Milan soffre. Si vede poco nella manovra, poi quando ci mette lo zampino qualcosa combina. E nella ripresa si fa trovare pronto per il tap-in dell'1-1.

Loftus-Cheek 5,5 - Troppo compassato, poco vivo. E un po' sulle gambe anche in fase d'interdizione. Non la sua serata.

Leao 6 - Inizia col feno a mano tirato, poi prova ad entrare in gara con sgasate e giocate. Ma non gli riescono. E allora s'interstardisce e finire per tentare il dribbling anche quando non deve, peggiorando ancora la prestazione. Poi il solito lampo, perché lui è così: anche quando gioca male può determinare. E lo fa con l'azione dell'1-1 con cui salva la partita.

Okafor 5,5 - Ogni volta che gioca lì, al centro dell'attacco, ci ritroviamo a dire le stesse cose: può giocarci, ma meglio altrove. Si muove tanto per venire via dalla gabbia, ma fa fatica a giocare molti palloni.

Paulo Fonseca 5 - La sua mano ancora non si vede. Perché se è vero com'è vero che il Milan aveva un obiettivo impellente era quello di sistemare la fase difensiva, che invece sembra ancora la stessa di Pioli. Anche sullo sviluppo può fare ancora parecchio: un pari e una sconfitta alle prime due in campionato accorciano già di un po' il tempo che gli concederà la piazza.

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