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Parma, Kurtic: "Darò il massimo per questo club. Gervinho farebbe la differenza ovunque"

di Daniel Uccellieri
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Intervenuto in diretta sulla pagina Instagram di Footballtime.it, il centrocampista crociato Jasmin Kurtic ha parlato in termini entusiastici del suo approccio con Parma: "Mi sto trovando benissimo. Il Parma è stata la società che mi ha voluto di più. Per me è stata una decisione facile, questo club ha passato di tutto: ha avuto un passato bellissimo ma anche meno felice. Il Parma ha avuto campioni del mondo, campioni d'Europa, ma poi è anche stato nel 'buco nero' del fallimento, ripartendo praticamente da zero. Per questo bisogna tirar giù il cappello, sono stati forti. E' rimasto Lucarelli, che mi ha raccontato un po' di cose. Ho accettato questa sfida e voglio dare il massimo per Parma".

Che rapporto hai col fantacalcio?
"Molti mi scrivono, ci tengono tanto a questo gioco. Ma io no, non me ne intendo".

Però puoi continuare a far gol per i fantallenatori che ti hanno in squadra.
"Mi spiace per loro quando le cose non vanno, io vorrei sempre fare 5 gol e 10 assist a partita, ma non è facile: la Serie A è uno dei campionati più difficili del mondo. Io do tutto per la mia squadra, per la maglia, per i tifosi e la città. Chi non mi conosce, non mi può giudicare. In questo lavoro un giorno sei un fenomeno, un altro sei scarso: il calcio è così".

Ti saresti visto bene in questa Atalanta?
"L'Atalanta sarà sempre nel mio cuore: chi è stato a Bergamo sa cosa vuol dire indossare quella maglia lì. C'è gente seria, dal magazziniere al presidente. L'Atalanta adesso è tra le squadre più forti in Europa, è venuto fuori tutto il lavoro di Gasperini, un allenatore che ti fa dare in campo il 101%. Il mister non mi voleva far partire, ma io non ero contento, perché avevo poco minutaggio. Sapevo di avere attorno giocatori di qualità, non avevo paura di lottare per il posto, però alla fine mi è arrivata l'opportunità dalla SPAL e sono orgoglioso di averla colta. La SPAL era una specie di Atalanta per me, sono due squadre che porterò per sempre nel cuore".

Il compagno più forte con cui hai giocato?
"Pizarro della Fiorentina. Non gli toglievi mai la palla, era molto rapido nei pensieri e nel girarsi".

Pensavo dicessi Gomez o Ilicic.
"Ho molta stima per entrambi, stanno facendo delle cose meravigliose. Con Ilicic l'Atalanta ha fatto un passo in avanti, ma tutta la squadra sta lavorando bene".

Il compagno più simpatico?
"Io ho avuto tanti compagni simpatici, però uno che mi è rimasto veramente nel cuore è Masiello: è una persona perbene, gli voglio tanto bene. Ancora oggi ci sentiamo sempre, ci siamo fatti delle risate che non puoi neanche immaginare".

Il gol più bello segnato in A?
"Uno nel derby col Bologna, con la maglia della SPAL: forse è il più significativo. Ma ne ho fatti tanti belli dalla distanza".

C'è fiducia per la ripartenza del campionato?
"Sì, anche perché ora ci si può allenare in gruppo. Per me il campionato ricomincerà".

Come siete ripartiti?
"Noi qui abbiamo la fortuna di avere un centro sportivo con tutto il necessario al proprio interno: camere, ristorante... tutto. Ognuno di noi ha la sua camera, è molto comodo. Non tutti i club hanno questa fortuna".

Qual è il tuo obiettivo per queste ultime 12 giornate?
"Il nostro obiettivo rimane la salvezza. Arriviamoci e poi penseremo ad altre cose. Ora è inutile promettere chissà cosa: prima facciamo quello che dobbiamo fare, poi eventualmente penseremo al prossimo step".

La SPAL può ancora salvarsi?
"Per me sì. La squadra ha avuto delle difficoltà, ma bisogna capire che i giocatori non perdono apposta. Io ci credo nella salvezza degli estensi, parliamo di una società seria. Spero di cuore che possano rimanere in A, la piazza lo merita davvero".

Anche a Palermo hai vissuto una bella esperienza.
"Sono i numero uno, loro saranno sempre da A, altro che D. Palermo è una piazza che merita solo il meglio, dovrebbe essere tra le prime 7-10 squadre di A".

E del Torino, invece, cosa dici?
"Il Torino è una bella realtà, mi sono trovato bene e ho fatto anche benissimo. Però ci sono rimasto un po' male, perché non mi hanno tenuto".

Ti piacerebbe chiudere la carriera in Italia o vorresti vivere un'avventura anche all'estero?
"A me piacerebbe giocare anche all'estero, in particolare in Premier e Bundesliga: sono due campionati che mi piacciono tantissimo. Ora però sono appena arrivato a Parma, voglio fare le cose per bene qui. Poi vediamo".

Che giocatore è Gervinho?
"Farebbe la differenza in qualsiasi squadra. E' veloce, dribbla, ti dà la superiorità numerica. Avere dei giocatori così in squadra è importante, anche se fanno poca fase difensiva. L'importante è che facciano la differenza in attacco".

L'ivoriano si esalta nelle grandi partite.
"Io lo conosco da poco, però si capisce che è un bravo ragazzo. E' timido, si fa i fatti suoi, però in partita dà il massimo per la squadra. Non è affatto egoista".

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Venerdì 3 Maggio 2024
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