Napoli, esonero inevitabile per Mazzarri: ADL e l'ultimo tentativo col segreto di Sarri
Aurelio De Laurentiis non vuole lasciare nulla di intentato. Il presidente del Napoli s'è arreso alle difficoltà incontrate da Walter Mazzarri, ma non alla possibilità di lasciar scorrere così la stagione senza neanche provarci. Il pareggio col Genoa costruendo pochissimo, i fischi del Maradona, l'ennesimo post-partita con dichiarazioni surreali ed i numeri disastrosi sul lungo periodo (media punti dimezzata, media gol un terzo e dall'arrivo di Mazzarri il Napoli è l'ultimo attacco della Serie A con appena 9 gol) hanno portato il presidente del Napoli all'ennesimo esonero, facendo anche una corsa contro il tempo per completare il ribaltone persino prima della sfida al Barcellona: "Mazzarri è un amico di famiglia ed è sempre doloroso esonerare un amico - le parole a Sky poco prima dei comunicati ufficiali di una giornata a dir poco frenetica frenetica -. L'ho ringraziato anche per la sua disponibilità nel venirci ad aiutare in un momento di nostra difficoltà. Al Napoli e ai suoi tifosi bisogna, però, riuscire a dare qualcosa in più". Molto di più considerando lo sforzo delle ultime ore per completare tutti gli accordi con Calzona, la federazione slovacca e nel creare uno staff pur di evitare di affrontare il Barcellona con Mazzarri in panchina.
Calzona ed il 4-3-3 di Sarri e Spalletti
"Adesso dobbiamo dare supporto a Francesco Calzona - ha proseguito De Laurentiis - che ha già lavorato con noi sia nella gestione Sarri che con Spalletti e conosce l'80% di questo gruppo. Il tempo sarà galantuomo e ci dirà se questa è stata la scelta giusta. Cerchiamo di aiutarlo, iniziando dalla preparazione della sfida contro il Barcellona. Alle 8:30 sarà a qua a Napoli, andremo a Castelvolturno dove lo presenterò al gruppo e in particolare ai nuovi arrivati di quest'anno", le parole su Francesco Calzona, Ct della Slovacchia che ha acconsentito al doppio incarico, e conoscendo già gran parte dell'organico una delle pochissime scelte da poter fare a questo punto della stagione. Il Napoli riparte da un allenatore capace di far benissimo con la nazionale, portando la Slovacchia agli europei, ma che non ha esperienza da primo allenatore con squadre di club. Dalla sua, però, l'aver rappresentato più di un vice con Maurizio Sarri, curando in particolare la fase difensiva in quei tre anni, e poi anche con Spalletti costruendo le basi per il successo del secondo anno.