"Mi manca molto Rabiot". L'investitura di Allegri che lo ha fatto rinascere dopo tre anni
"Mi manca molto Rabiot. Le parole sono quelle di Massimiliano Allegri nel momento più buio della sua reggenza Juve, a settembre 2022, quando il rischio di esonero sembrava sempre più alto, partita dopo partita. "Se siamo tutti, siamo forti. Oggi non so nemmeno con quale squadra andremo a Monza, partita solo da vincere. Ma ho altri due acciaccati e non ho più sostituzioni. Guardo con felicità alla sosta, dopo potrò almeno recuperare tre giocatori. A me oggi manca molto Rabiot. Lo discutono in tanti, ma Rabiot fa 13-14 cose buone a partita e sul campo pesa sempre, ha tecnica e fisico".
In molti avevano ironizzato su questa frase, ma da lì in poi il francese è stato responsabilizzato. Dopo un'estate in cui la Juventus aveva accettato un'offerta da parte del Manchester United di 17 milioni di euro. L'importante era togliersi uno stipendio molto ingombrante da 15 milioni lordi all'anno. Poi però le richieste di Veronique, la madre-agente, avevano fatto saltare il banco. Anche perché, a un anno dalla scadenza, poteva sembrare la mossa migliore per poi trovare un progetto adatto alle sue ambizioni (nonché al portafogli).
Da lì in poi, appunto, Rabiot è esploso. Quantità e qualità, è passato dall'essere un personaggio in cerca d'autore al principale attore della Juventus. O meglio, della filosofia di Allegri. Fino a diventare il capitano, vincendo la Coppa Italia dopo tre anni di nulla, quasi un regalo al suo mentore in salsa bianconera. Ora saluta da vincitore. E tutti capiscono un po' di più le parole di Allegri.