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Marotta: "Il rinnovo di Lautaro? Valuteremo, ma non ci sono problemi né con lui né con Bastoni"

di Luca Chiarini
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ospite di Pressing, programma in onda su Canale 5, l'amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta ha raccontato le sue sensazioni dopo la conquista del diciannovesimo Scudetto: "Il sentimento è di grandissima felicità, che ripaga tutto quello che la società ha fatto. Il grande artefice è Antonio Conte: sono molto contento di averlo proposto alla società due anni fa, perché sapevo che avesse tutte le qualità per riportare l'Inter dove doveva essere. Il fatto di vincere è il segno che qualcosa sta cambiando, speriamo di poter aprire un ciclo perché credo che l'Inter meriti questo. Un altro sogno che spero si possa realizzare è vincere il ventesimo Scudetto l'anno prossimo, che significherebbe mettere la seconda stella".

Domare un cavallo di razza come Conte è stato complicato? Quando ha capito che stava arrivando lo Scudetto?
"Ho avuto il piacere di conoscere Antonio a Torino, dove abbiamo vinto tre scudetti. Quando si è presentata la possibilità di iniziare un percorso qui all'Inter l'ho proposto alla società. C'è ancora un rapporto contrattuale con un allenatore bravo come Spalletti, quindi fu una scelta importante. Ma Antonio ha dimostrato di essere un vincente: l'allenatore perdente è aziendalista, non c'è stato alcun problema con Antonio. Ha sempre detto quel che pensava, ma l'ha fatto per il bene della società: lui è una persona ambiziosa, e le persone ambiziose sono sempre esigenti. Questo è un momento particolarmente straordinario: lui l'ha definito un'opera d'arte, dopo dieci anni trovare stabilità attraverso questo allenatore ci ha portati a questo risultato straordinario".

Quindi gestirlo è più semplice di quello che sembra?
"Sì. Preferisco come manager avere a che fare con un allenatore di personalità, e sicuramente i vincenti hanno queste caratteristiche".

Cosa manca per riaprire un ciclo vincente?
"Sono arrivato all'Inter creando un rapporto fiduciario con la proprietà, mi trovo molto bene, di conseguenza vorrei proseguire questo percorso. Quella dell'Inter è una grandissima realtà, tra le più importanti del mondo: il palmarès è ricco di successi ed è giusto arricchirlo. Il percorso che abbiamo intrapreso con Conte penso sia un percorso vincente".

Quanto è stato difficile per lei e Conte togliersi l'etichetta legata al passato alla Juve?
"Il tifoso ha un dogma dentro di sé, quindi mai può concepire alcuni passaggi. Ma noi abbiamo lavorato in un clima di grande cordialità, un clima stimolante. Anche se i tifosi non ci hanno accompagnato fisicamente allo stadio hanno sempre fatto sentire il loro calore da remoto. Questo sentimento, unito ai colori nerazzurri che hanno un grande blasone, ha fatto sì che si potesse arrivare ad una vittoria che credo sia insperata, perché non immaginavo di arrivare a vincere con un tale vantaggio".

Prima dell'arrivo di Conte, qual è stato il momento più difficile?
"Sicuramente sono state prese scelte molto pesanti, a rischio anche di impopolarità, ma bisognava prenderle. Un'altra decisione sofferta, ma è giusto che chi abbia delle responsabilità possa scegliere accanto a sé persone di sua fiducia, fu quella di prendere un allenatore come Conte pur avendo sotto contratto un allenatore bravo come Spalletti. Sono state scelte rischiose, ma che io ritenevo fossero necessarie. E pur essendo state scelte impopolari si sono rivelate vincenti. Ma ritengo che gli artefici di questa vittoria siano Conte e la squadra: Antonio è riuscito a isolare il gruppo e a trasmettere una mentalità vincente".

La prima cosa che le ha detto Zhang dopo questo Scudetto?
"La prima cosa è stata: ce l'abbiamo fatta. Abbiamo raggiunto un obiettivo che non era così a breve termine. Sono rimasto felice nel vederlo dopo la partita con l'Atalanta: per lui, che è giovane, è una soddisfazione immensa. Hanno profuso circa 700 milioni in questi anni, il club è sempre stato vicino, di conseguenza penso che per lui e la sua famiglia sia una bella soddisfazione. Se siamo riusciti a costruire questa struttura è anche grazie alla fiducia che è stata data a noi manager".

A che punto siete con il rinnovo di Lautaro Martinez?
"Avevamo congelato ogni dialogo perché volevamo che i giocatori fossero concentrati sul finale di campionato. Lautaro è arrivato in punta di piedi e piano piano ha trovato una collocazione importante, grazie anche al lavoro di Conte. È un giovane interessante su cui si può puntare per il futuro, ma oggi vogliamo godere di questa festa straordinaria, dopodiché ci sederemo e valuteremo le cose. Posso però affermare con certezza che non ci sono problemi di rinnovo, né con lui né con Bastoni".

Sarete attenti al mercato degli svincolati? Si parla di Aguero, Boateng, Calhanoglu...
"L'attività di monitoraggio va a avanti nella persona di Ausilio, ma questi sono discorsi che faremo più avanti, quando la società ci darà le linee guida e di conseguenza decideremo le strategie. Oggi è prematuro: la cosa bella e straordinaria è aver vinto il diciannovesimo Scudetto, e cominciare da domani mattina a godercelo".

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Martedì 7 Maggio 2024
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