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LIVE TMW - Torino, Giampaolo: "Dobbiamo scoprire chi siamo. Sirigu? Nessun caso"

di Emanuele Pastorella
Fonte: nostro inviato all'Olimpico Grande Torino
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Vigilia di prima di campionato, vigilia dell'esordio di Marco Giampaolo: Fiorentina-Torino rappresenterà non solo il battesimo della serie A 2020/2021, ma anche il primo impatto del nuovo allenatore di Belotti e compagni con il mondo granata. A breve, dalla sala stampa dello stadio Olimpico Grande Torino, il tecnico presenterà la sfida del Franchi di domani alle 18.

Ore 13.02 - Comincia la conferenza stampa di Giampaolo.

Quanto Giampaolo ci sarà nel Toro e quanto Toro c'è in Giampaolo?
"Abbiamo fatto solo tre amichevoli con tante assenze tra infortuni e convocazioni in Nazionale. Non so il livello della squadra, posso dire che in allenamento abbiamo lavorato bene. I miei parametri sono inerenti al percorso che abbiamo fatto in allenamento, non in altro. E abbiamo fatto bene. Ora dobbiamo scoprire chi siamo: lo vogliamo fare con orgoglio e senso di responsabilità, i calciatori ci metteranno la qualità".

L'anno scorso è andata male.
"Dobbiamo avere un pensiero di calcio e un'idea di gioco, nessuno vuole partire con un handicap perché il risultato è cartina tornasole".

Le piacerebbe avere Ferrari?
"Parlo solo dei calciatori che ho, il calciomercato interessa a voi.

Murru partirà titolare?
"Ho tre opzioni, domani prenderò la decisione definitiva. Per lui, Ansaldi e Vojvoda dovrò fare valutazioni diverse".

Come sarà la sfida di domani?
"La Fiorentina è una squadra che si è rinforzata, noi dobbiamo giocare la partita e non farsi giocare dalla partita: lo dico sempre ai ragazzi. Dobbiamo dare tutto, questo dovremo fare domani al di là di tutto. Dobbiamo giocare, punto: di tutto il resto ne riparleremo lunedì o martedì. Le valutazioni di ruoli o mercato è un argomento che non va affrontato, io domani ho la partita e le trattative le lascio al direttore".

Chi gioca domani?
"Rincon gioca, Verdi vediamo. Così non mi chiamate al cellulare...tanto non vi dico la formazione (ride, ndr). Su Rincon aggiungo che è un grande professionista e un giocatore di valore".

La preoccupa iniziare il campionato con pochissime amichevoli?
"Purtroppo non abbiamo uno storico sul quale lavorare, sarebbero stati impegni per capire dove correggere e migliorare. Ma non mi preoccupa, è semplicemente un dato di fatto: è così, non posso fare altro. Io non voglio alibi e non voglio darli alla squadra, domani si gioca e basta. So che avremo tanto lavoro da fare, lo abbiamo già detto. Ma conta soltanto la Fiorentina".

Cos'è che la conforta di più e le dà garanzie?
"Come la squadra lavora e si impegna, i ragazzi mi seguono e percepisco grande disponibilità: questo per me è sufficiente per essere ottimista. Se non ci fosse questo, sarei preoccupato: ma mi conforta l'attaccamento e di come loro mi abbiano dato apertura totale nonostante un cambiamento radicale anche di pensiero. Convergere in un altro metodo di lavoro non è semplice, ma per come lo stanno facendo mi sento ottimista. Possiamo avere ampi margini di miglioramento".

Come sta vedendo Izzo?
"Lavora bene, è disponibile. Ma non c'è un giocatore che mi dà pensieri, lavorano bene tutti e Armando è uno di questi".

Come ha convinto Sirigu a rimanere?
"Ho parlato con lui appena arrivato, gli ho espresso il mio pensiero su determinate cose e non gli ho messo fretta. Avrei aspettato lui, gliel'ho detto. E lui non mi ha mai manifestato l'idea di andare via, non me lo ha mai detto. L'ho lasciato lavorare sereno, per il resto non ho fatto nulla. E' un percorso naturale delle cose, è un problema che non è tale. Chiacchierammo un mese fa, poi basta: non c'è nessun caso Sirigu".

Quanti tasselli mancano?
"Non lo so, non abbiamo storico. Mi baso solo su tre amichevoli, e soltanto sugli allenamenti. Dobbiamo confrontarci con squadre importanti, ma la fiducia che ho, ripeto, è poggiata su ciò che vedo in allenamento".

Come stanno gli attaccanti?
"Zaza e Belotti stanno bene, i report sono positivi. Quando avranno consumato le energie, li sostituiamo e ne mettiamo due freschi per continuare a fare il lavoro".

Che obiettivi avete tra campo e mercato?
"Devo avere riscontri dalla squadra, come gioca le partite, la capacità di reagire alle difficoltà: dobbiamo sperimentarlo, al momento non posso fare valutazioni. Noi puntiamo a migliorarci, poi dopo le verifiche possiamo stabilire obiettivi. Ora sarebbero proclami che non fanno parte del mio modo di essere, io sto lì per migliorare giorno dopo giorno e conoscere i giocatori sempre meglio. Sono discorsi troppo complessi da affrontare adesso, non riesco a spingermi troppo in là ma guardo soltanto a domani".

In questo mese a Torino, quale atteggiamento ha percepito da parte dei tifosi?
"Abito in centro, ma non l'ho mai frequentato: sto fuori dalle 8 alle 20, mi sono concesso soltanto due uscite a cena per staccare la spina. Ho notato cordialità nell'ambiente e generosità, questo lo devo dire. E anche ospitalità. Ma le mie uscite sono poche, non ho un metro di misura (ride, ndr)".

Domani le interessa di più il risultato o la prestazione?
"Io voglio vedere una squadra riconoscibile. Il risultato è molto importante, ma a me piace conseguirlo attraverso un'identità. Ma all'inizio, anche se siamo un po' più sporchi, va bene lo stesso perché i punti ti aiutano".

Com'è stata questa estate così diversa dalle altre?
"Abbiamo dovuto adattarci alle nuove situazioni, come fanno tutti. Per noi è la prima esperienza in posto nuovo e con calciatori nuovi, è chiaro che ci sono state difficoltà in più. I calciatori si sono fermati soltanto 15 giorni, ma bisogna fare di necessità virtù. Abbiamo cercato la via migliore, non delle scorciatoie perché non mi piacciono".

Verdi e Lukic: come li vede?
"Lukic lo vedo con continuità solo da questa settimana, ha avuto dei problemi e poi è stato in Nazionale. E' da lunedì che è a disposizione, è un giocatore che mi piace: ha qualità e motore, è un ragazzo serio e professionale. Lo vedo mezzala, ad oggi, poi vedremo. A me piace creare specificità nei ruoli, mi piace specializzare i giocatori in un ruolo. Verdi? Può agire sulla trequarti, non vedo difficoltà. In passato ha sfiorato o ha avuto una convocazione in Nazionale e Verdi lo ha fatto quel ruolo, non rappresenta assolutamente un problema. Anche Berenguer lavora sulla trequarti, perché Verdi ce l'ho continuità soltanto da questa partita. Berenguer ha avuto ottimi risultati in quel ruolo, è un altro giocatore che mi piace".

Cosa l'ha colpita di positivo o negativo in questo mese di Toro?
"Quando alleni il Toro, respiri che c'è qualcosa di particolare e che non riesci a spiegare, ma senti di far parte di un qualcosa che è stato straordinario nella storia del calcio. Lo si avverte ogni volta che entro al Filadelfia. L'altro giorno ero dai magazzinieri, c'era una maglia del '67 di Meroni: odorava di naftalina, era un po' consumata ed è una maglia destinata al presidente. La volevo prendere io! (ride, ndr). E senti anche il quarto d'ora granata. I calciatori devono capire che rappresentiamo qualcosa di importante ma che comunque non ci deve opprimere. Le tensioni non fanno, i calciatori devono essere liberi ma responsabili. Per ora non ho cose negative, magari tra un mese le rispondo in maniera diversa".

Tanti giovani cercano un posto, tra cui Segre e Buongiorno: come li valuta?
"Entrambi sono nella mia considerazione, sono seri e lavorano bene. Hanno il comportamento e l'atteggiamento di chi vuole emergere. E io sono sensibile ai comportamenti giusti. Buongiorno all'inizio l'ho tenuto fuori, ma non è mai indietreggiato e non si è pianto addosso. E' migliorato giorno dopo giorno, ha buoni margini ed è uno dei quattro difensori. Anche Segre è un ragazzo giusto nei comportamenti e dà sempre tutto. Edera? Ha caratteristiche diverse rispetto a ciò che predichiamo, a stretto giro troverà una sistemazione. E' un'ala, andrà a giocare".

Ore 13.34 - Termina la conferenza stampa di Giampaolo

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