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LIVE TMW - Inter, Conte: "La Juve è un esempio. Pochi sanno come vincere"

di Alessandro Rimi
Fonte: Inviato ad Appiano Gentile (CO)
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

14.45 - Il derby d'Italia è arrivato. Dopo la sconfitta immeritata di Barcellona, l'Inter è chiamata ad affrontare i campioni d'Italia di Sarri e Cristiano Ronaldo da capolista del torneo. Tra poco il tecnico nerazzurro, Antonio Conte, risponderà alle domande dei giornalisti presenti nella sala stampa del Suning Training Centre di Appiano Gentile. Segui la conferenza LIVE su TuttoMercatoWeb.com

15.00 - Iniziata la conferenza stampa di Antonio Conte

Che gara si aspetta contro questa Juve? "Si affrontano due squadre che sono in testa e che al momento hanno fatto meglio delle altre. Siamo però solo alla settima giornata di Serie A, tutti i valori verranno fuori più avanti. Il tempo dirà quali sono le nostre ambizioni. Serve coraggio"

Come arriva a questo confronto dopo Barcellona? "Ogni partita è importante, continuo a ripetere che ogni gara è uno step. Quando perdi a Barcellona deve esserlo, per capire dove si può migliorare. Per raggiungere certi livelli dobbiamo ancora farne di strada"

Gara già decisiva? "La Juve ha dettato legge negli ultimi otto anni in Italia, ha fatto bene anche in Europa ed è una squadra costruita nel tempo. Grande merito a chi ci ha lavorato per farla diventare una vera corazzata. È un esempio"

Come giudica questo primo mini-ciclo? "Mi auguro nel prossimo di poter contare su più giocatori per ripartire meglio le forze. Il nostro campionato gira intorno a questo, nella gestione delle energie, affinché certi giocatori non siano costretti a giocarle tutte. È importante per l'Inter. Qualcuno era in ritardo, ma siamo solo all'inizio e il serbatoio è pieno. Queste sono partite che danno energie a entrambe. Arriviamo con la giusta convinzione ed entusiasmo, anche dopo una sconfitta contro un grande avversario in Champions"

Lukaku ha recuperato? "Romelu giocherà se darà le garanzie che cerco"

Serve più tempo del previsto per competere anche in Champions? "Abbiamo radicalmente cambiato rispetto agli anni passati. Tanti parlano degli acquisti fatti, ma sono anche partiti elementi che venivano considerati basilari. Ci sono tanti giocatori con poca esperienza per giocare a certi livelli. Sarà importante la crescita di ognuno di questi: stanno migliorando, ma bisogna crescere dal punto di vista della mentalità, del fisico e dell'autostima. Noi stiamo lavorando in maniera importante, giorno e notte, non posso che ringraziare questi ragazzi per la disponibilità dimostrata. Negli anni si capisce dove è giusto andare, crescere e migliorare"

La prestazione di Barcellona le ha fatto capire che forse quella piccola percezione di potersela giocare con chiunque ancora non c'è? "Quando parlate di vedere quell'1% di possibilità di giocarsela con tutte, bisogna considerare anche il lavoro, la crescita necessaria per poterlo fare. Quando ho parlato con i direttori e il presidente ho intravisto certe situazioni, ma tra il dire e il fare c'è tanto. Si abusa troppo di questa parola: vincere. Pochi sanno cosa c'è dietro, quanto lavoro c'è, cosa comporta vincere. Io devo cercare di trasferire questi concetti ai calciatori, sono il primo che cerca di migliorare nel proprio lavoro"

C'è il timore di assistere a un nuovo arbitraggio 'indirizzato'? "Assolutamente no, non confondiamo. Sono stato il primo a dire che le decisioni prese dall'arbitro non dovevano essere un alibi per nessuno. Ho manifestato un malumore, ma state lontani anni luce se pensate che parlerò di questo usandolo come attenuante in futuro. Costruiremo qualcosa di più positivo per cui quelle partite non si perdano più. Alla fine comunque vince sempre il migliore"

Cosa ne pensa della petizione per togliere la sua stella dallo Stadium: apprezza l'intervento di Agnelli in sua difesa? "Dispiace che Agnelli sia intervenuto. Ha dato importanza a una proposta becera, volgare e priva di valori. Ha dato solo spazio all'ignoranza. Non devo neanche toccare questo argomento, ho detto che la colpa è vostra che lasciate margine a situazioni che non danno alcun insegnamento. In questo modo aizzate l'odio e la violenza. Perciò non ringrazio proprio nessuno"

Pare che l'Inter sia riconoscibile per la sua personalità: ne è soddisfatto? "Noi dipenderemo molto dalla nostra crescita dei singoli, ma anche del collettivo. Sicuramente ci sono giocatori che possono diventare top player"

Inter unica squadra che non è mai andata in svantaggio e non ha mai incassato gol nel primo tempo: è impossibile mantenere questo ritmo con i cambi? "Dati alla mano, abbiamo corso uguale sia nel primo sia nel secondo tempo. La differenza sta nel correre sempre avanti, fattore negativo al Camp Nou. Vanno sottolineati i meriti del Barca e i nostri demeriti. Ci sta che in quello stadio si soffra, ma deve esserci sempre quella scintilla per tutti i novanta minuti che ci faccia salire ed evitare che l'avversario ci schiacci"

Cosa pensa dell'impatto di Sarri? "Penso che la Juventus abbia una propria idea, ha vinto cinque partite e pareggiata una, in Champions ha vinto e pareggiato, ha una sua fisionomia, abitudine, giocatori che sanno solo vincere. I bianconeri hanno tutto. Parliamo di una squadra fatta e finita che ogni anno aggiunge e non sostituisce. Ogni anno è andata sempre più su, gli altri invece hanno fatto il percorso inverso. Si è creato un gap, noi abbiamo iniziato un percorso per ridurlo"

Per te è una gara speciale. Vuole dare un messaggio alla parte sana e in maggioranza della tifoseria?
"Alcuni non sono tifosi, sono ignoranti che non coinvolgo nella schiera dei veri tifosi. Il messaggio per i tifosi l'ho dato dieci giorni fa. Abbiamo la fortuna di fare uno sport amato nel mondo. Dobbiamo essere di esempio, trasmettere valori positivi ed essere entusiasti di giocare a calcio. Che è uno sport, non una guerra. A volte ci si dimentica questo. E' uno sport che deve tramandare valori umani e sportivi positivi, non tramandare odio o violenza. Altrimenti io sono il primo ad alzare la mano e dire basta. Non mi tiene nessuno a fare l'allenatore. Questo dobbiamo fare. Sarà sempre più difficile perché oggi siamo in una società in cui odio e violenza attecchiscono alla grande. Le generazioni stanno venendo su che sono una bellezza, perché c'è un contorno. Io sono in difficoltà da quando sono tornato dall'Inghilterra. Vedo situazioni per cui mi chiedo chi me l'ha fatta fare. Fin quando la passione verso questo sport supera questo tipo di situazioni allora ok. Se mi si abbasserà la passione sarò il primo a dire grazie e arrivederci. Non sarà una grande perdita per il calcio ma nemmeno per me".

15.26 - Terminata la conferenza stampa di Antonio Conte

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