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LIVE TMW - Inter, Conte. "Eriksen gioca il giusto. Covid? Fermarsi sarebbe disastroso"

di Alessandro Rimi
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13.45 - Una valanga di assenze (qualcuna è in standby), ma una grande voglia di primeggiare ancora. Si avvicina il derby di Milano, l'Inter oggi farà la conta degli arruolabili in vista della sfida contro il Milan attualmente in testa alla classifica. Tra poco il tecnico dei nerazzurri, Antonio Conte, presenterà la prima stracittadina stagionale dal Suning Training Centre di Appiano Gentile. Segui la conferenza stampa LIVE su TuttoMercatoWeb.com

14.00 - Iniziata la conferenza stampa di Antonio Conte

Che valore attribuisce a questa gara, in vista del fitto calendario in programma? - "Cerchiamo di fare bene in tutte le partite, ogni singola vittoria vale sempre tre punti. Il derby porta difficoltà maggiori, affrontiamo un Milan forte che sta viaggiando bene sulla scia del finale della scorsa stagione. Un'altra squadra forte come la Lazio, ma vogliamo proseguire nel nostro percorso"

Cosa si aspetta dai nazionali rientrati da poco? - "Gli ultimi a rientrare sono stati i cileni, ieri sera, ma se fai bene in nazionale arrivi con il morare più alto. Vogliamo metterci a loro disposizione e insieme preparare bene la gara"

Quanto è difficile preparare il derby in queste condizioni? - "Avessi avuto la possibilità di scegliere, avrei preferito avere un giorno in più. Sappiamo che ci sono dei calendari, anche internazionali, da rispettare e perciò non possiamo far altro che adeguarci. Lo prepareremo oggi, non abbiamo altre vie: tra video-analisi e lavagna tattica cercheremo di fare del nostro meglio, senza forzare troppo con i calciatori appena tornati"

Si aspetta di vedere ciò che la squadra ha acquisito nel corso della sua gestione? - "Siamo solo all'inizio, di gare importanti da qui alla fine ce ne saranno all'infinito. Mi aspetto comunque sempre una crescita, specie dal punto di vista della responsabilità. Aspetto importante questo per fare un ulteriore step"

Sanchez è a disposizione per domani? - "Alexis ha un affaticamento muscolare, faremo oggi delle valutazioni durante la sessione di allenamento facendo al contempo grande attenzione. Dobbiamo considerare che giocheremo sette partite in tre settimane. Se sarà a disposizione è perché avrà dato delle garanzie, prendendosi anche delle responsabilità. Diversamente preferisco aspettare la prossima partita, ma al momento non escludo nulla"

Alla luce dei tanti casi positivi al Covid, è giusto sottolineare che il torneo non rispecchierà i giusti valori in campo? - "Dovremo essere tutti collaborativi e propositivi, accettando la situazione in essere. Lo sta accettando lo sport in generale, il Paese tutto. Serve pazienza e disponibilità, abbiam passato un periodo molto duro e sinceramente mi è dispiaciuto che ce ne siamo dimenticati così in fretta. Sembra stia tornando una nuova fase complicata, perciò serve unità per affrontare questa situazione al meglio e andare avanti: fermarsi sarebbe disastroso. Inutile lamentarsi degli assenti o di chi è più penalizzato"

E' cambiata la filosofia delle squadre italiane? Ora sembra si cerchi più il gioco, tralasciando qualcosa in fase difensiva... - "L'anno scorso abbiamo fatto 113 gol in tutte le competizioni, mi auguro si possa ripetere questi numeri anche quest'anno. Vorrei un calcio propositivo e intenso, fatto di pressione, come viene fatto in Europa e ormai anche in Italia dalla maggior parte delle squadre. Ognuno deve lavorare anche in base al materiale che ha a disposizione e agli obiettivi stagionali. Quando giochi contro squadre dalle rose superiori, serve adottare una strategia differente. In ogni caso, penso che in Italia stia crescendo la voglia di costruire, affrontare l'avversario a viso aperto, il che è molto importante"

Vedremo uno spirito ancora più battagliero? - "Non penso che le difficoltà debbano abbassare o alzare l'intensità di una squadra, anzi devono sempre essere presenti la cattiveria e la determinazione. Io sono molto contento di ciò che vedo, dal primo giorno in cui ho messo piede qui. Il risultato finale spesso è figlio di tante circostanze..."

In Italia da tanti anni non si vedeva un duello tanto affascinante come quello tra Hakimi e Theo Hernandez: che match si aspetta da loro? - "Un match tra due squadre, l'Inter e il Milan. Dentro ci saranno elementi come loro due, molto interessanti, che daranno un apporto micidiale in termini di velocità e qualità"

Cosa suggerisce agli esterni larghi in relazione a chi gioca in difesa? - "Concettualmente non cambia nulla. Chiediamo al laterale basso di costruire e diventare anche un elemento in più in fase offensiva, alternandosi magari con l'esterno alto di riferimento. Anche al Chelsea mi è capitato con Azpilicueta, ma anche con Danilo e ora con Kolarov. La difesa a tre si pensa sia più difensiva, io invece la considero un'ulteriore arma offensiva. Per me non è un passo indietro, ma un'evoluzione tattica mondiale. Dipende sempre dall'interpretazione"

Ha deciso chi giocherà tra Brozovic ed Eriksen? - "Ho meno problemi di altre volte in termini di scelta, questo è sicuro. Domani sarà la prima partita di sette ogni tre-quattro giorni. Parliamo anche di Champions League, perciò le rotazioni saranno necessarie. Sono tranquillo, magari domani partiremo con tre centrocampisti, mercoledì con altri e sabato con altri ancora. Saranno tutti protagonisti, sto lavorando bene con ognuno dei miei calciatori, a patto che ci sia disponibilità che sarà la chiave di questa stagione. E' importante entrare in campo e avere subito un buon impatto"

Le parole di Eriksen le sono parse esagerate? - "Se all'Inter giochi poco o meno, questo non lo so. Per me sta giocando il giusto nel rispetto della squadra. Posso sbagliare, ma sono contento di ciò che Christian sta dando al gruppo e penso che anche lui lo sia. Ci sarà spazio per lui come per tutti gli altri. Sarà una stagione lunga ed estenuante"

Chi torna dal periodo di positività al Covid, necessita di più tempo per rientrare in gruppo? - "Ci stiamo confrontando con tutti i medici, da casa è difficile stare al passo, ma stiamo cercando di non far perdere loro la condizione. Non preoccupa tanto la positività al Covid, ma il tempo passato a casa lontano dal gruppo e dalle sedute di allenamento. Il nostro compito è cercare di limitare questo danno"

Quanto manca il pubblico allo stadio? - "Non è bello giocare senza i nostri tifosi, ci si dimentica forse che si lavora e si suda per cercare di dar loro delle soddisfazioni. Spesso rinunciano a qualcosa nella vita privata pur di venire allo stadio, pagando il biglietto. Ripeto: adesso bisogna cercare di essere quanto più collaborativi possibile per uscire da questa situazione nel migliore dei modi, di aiutare chi deve prendere delle decisioni in merito. Ai tifosi, che nell'ultimo derby sono stati importantissimi per la nostra vittoria in rimonta, dico che li sentiamo vicini"

14.31 - Terminata la conferenza stampa di Antonio Conte

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Martedì 30 Aprile 2024
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