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LIVE TMW - Hellas, Juric: "Mercato? Si poteva fare di più, speso il minimo indispensabile"

di Luca Chiarini
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10.45 - Vigilia di campionato per l'Hellas Verona, che domani affronterà il Genoa al Bentegodi nel posticipo del quarto turno di Serie A. A poco più di ventiquattro ore dalla sfida contro il suo passato, Ivan Juric interverrà in conferenza direttamente dalla sede del club scaligero. Vi proponiamo di seguito, con una diretta scritta, tutte le sue dichiarazioni.

11.05 - Inizia la conferenza stampa.

Si è parlato molto di Genoa in queste settimane. Il suo Verona come sta?
"Con quelli che sono rimasti abbiamo lavorato bene, migliorando la condizione e alcuni aspetti tattici. Siamo un po' al limite con Empereur, che dovrebbe esserci come Lovato. Poi mancheranno i soliti. Il primo allenamento tutti insieme l'abbiamo fatto solo ieri".

È soddisfatto del mercato? Kalinic è l'attaccante che cercava?
"Devo fare un discorso più ampio: quello che percepisco a livello locale è che si sia speso tanto, e che ci siamo rafforzati. Non è vero: una squadra si rafforza quando non vendi nessuno e metti tre o quattro giocatori. Siamo gli unici in Italia ad aver venduto quasi tutti, e ad aver speso il minimo indispensabile per partecipare alla Serie A. Ma questo non significa che non sia soddisfatto: pensiamo che questi giocatori abbiano margini di miglioramento, ma anche che abbiano bisogno di tanto lavoro. Se ad esempio pensiamo che Cetin possa essere come Kumbulla dopo due settimane siamo sulla strada sbagliata. I miei giocatori hanno bisogno di calma, di tranquillità, non si deve pretendere troppo subito, come l'anno scorso. La scorsa stagione è un esempio non ripetibile: sono state fatte plusvalenze allucinanti. Dal mio punto di vista potevamo fare di più, avremmo potuto fare la storia di questa società. Ma io sono stracontento, credo che D'Amico abbia fatto un lavoro giusto: vedo margini di miglioramento, ma non voglio si metta pressione sulla squadra. Su Kalinic siamo andati negli ultimi due o tre giorni, gli attaccanti che cercavamo non sono arrivati: per noi è stata una grande occasione, non una pazzia. Devo ringraziare il d.s. dell'Atletico. Se torna quello dei tempi di Firenze avremo un grande giocatore, quando sta bene penso sia un giocatore di alto livello".

Qui sei un riferimento. Ti senti di lanciare un messaggio ai più giovani rispetto alla situazione legata al Covid?
"Sono contento che si respiri fiducia intorno alla squadra, e ringrazio che ci sia tanta fiducia nei miei confronti. Ma bisogna essere lucidi, non pretendere troppo. Riguardo al Covid non voglio dire niente: sono un allenatore di calcio, non mi sento in grado di dare dei consigli. Non voglio andare oltre".

Com'è il calcio di Maran?
"Ha dimostrato un buonissimo livello, ha avuto difficoltà in questo periodo, ma è un allenatore molto preparato e serio".

Quanto incidono sul vostro lavoro i contagi?
"Si fanno tamponi ogni due giorni, ormai mi sono abituato, e penso anche i giocatori. Siamo anche abbastanza isolati, possiamo dire che in un certo senso siamo dei privilegiati. Mi sono spaventato molto con Gunter, pensavo si potessero contagiare altri giocatori ma finora è andata bene. È stato bravo a dire subito di aver cenato con un giocatore, in questo modo siamo potuti intervenire".

Chi giocherà in difesa?
"Ci sono difficoltà che provo a trasmettere. Probabilmente per la prima volta giocheranno Ceccherini, Lovato ed Empereur. Devi trovare equilibrio, e noi abbiamo avuto poco tempo per lavorare. Come dice D'Amico, quest'anno non si è potuto fare molto. Vedo grandissima disponibilità da parte dei ragazzi, i vecchi stanno trasmettendo tante cose positive, e vedo una crescita ogni giorno. Poi spero che facciano subito belle prestazioni".

Vuoi prima di tutto chiarezza?
"Assolutamente. Una delle cose che mi hanno fatto restare è la chiarezza, che è quella che mi permette di lavorare bene. Fossimo rimasti com'eravamo e avessimo preso tre o quattro giocatori avrei detto 'siamo forti'. Mi sembra stia passando un messaggio sbagliato, abbiamo fatto il minimo indispensabile sul mercato. A me piace come lavora la squadra, mi piacciono le scelte di D'Amico, mi dispiace che gli ultimi giocatori arrivati non siano nostri, ci voleva forse un po' di coraggio. Quello mi ha dato un po' fastidio, penso si potesse aprire un ciclo. Dobbiamo essere consapevoli che lottiamo per la salvezza, e che la mia squadra ha dimostrato di avere fame, che non mollerà mai niente".

Cosa ti ha lasciato la partita di Parma?
"Siamo migliorati nel gioco. Abbiamo fatto una settimana di lavoro sul gioco, abbiamo fatto abbastanza bene sbagliando gol anche facili. Ma mi ha lasciato anche una sensazione di debolezza che lo scorso anno non c'era: passavano poco il centrocampo, ma quando lo facevano erano pericolosi. Noi dobbiamo essere tosti e umili, avere le nostre caratteristiche. Da una parte sono contento per il miglioramento del gioco, dall'altra preoccupato per qualche debolezza difensiva".

Veloso sarà della partita?
"No, ha appena iniziato a correre. Penso sia difficile che recuperi anche contro la Juve, poi vediamo. È il suo solito problema, ci vogliono due o tre settimane perché smaltisca".

Confermerà Ilic?
"Può giocare anche Vieira. Sulla trequarti ci manca Barak, ma sono due opzioni e bisognerà decidere".

Benassi è un piccolo caso?
"È un problema serio: a Firenze non trovava spazio, ma ritenevamo potesse darci tanto. È arrivato con un infortunio al polpaccio, che è peggiorato. Ci vuole ancora tanto: lui non corre, dovrebbe iniziare settimana prossima. Magari tra un mese sarà pronto".

A che punto siete nel vostro percorso?
"Siamo molto disomogenei sullo stato di forma: c'è chi sta bene, in buonissima condizione, poi ci sono vari gruppi che stanno a cinquanta, ottanta. Siamo un mix in questo momento. Sette o otto giocatori sono ad un livello ottimale, altri un po' di meno".

Che effetto le ha fatto vedere il Crotone ieri?
"Il Benevento è di un'altra categoria, ha fatto tanto a livello di investimenti. Il Crotone e lo Spezia hanno idee chiare, e hanno messo i giocatori giusti. Sanno come devono fare, sono squadre molto pericolose".

Favorevole alla creazione di una bolla?
"Viviamo una situazione difficilissima a livello economico. Se il calcio si ferma per tante società è la fine, perché non ci sono introiti. Bisogna fare il possibile perché il calcio vada avanti, finché non si trova una soluzione a livello sanitario. Anche se questo dovesse significare andare in una bolla".

Chi giocherà in attacco?
"Di Carmine ha recuperato, anche se non è al top. Molto probabilmente giocherà Favilli".

Stai pensando ad una trequarti più offensiva, o pensi di avanzare Ilic?
"No, lo vedo come un centrocampista di costruzione. È ancora molto giovane, sta crescendo fisicamente. Ma è bello lavorare con lui, è molto interessante. Le soluzioni sono quelle: o Salcedo, o qualcun altro".

Le difficoltà del Genoa possono farvi sottovalutare l'impegno?
"Che io sappia non giocherà nessun Primavera del Genoa, hanno recuperato i nazionali e quattro o cinque giocatori che erano positivi. Che la mia squadra sottovaluti la partita mi sembra esagerato, poi chiaramente il Genoa vive una situazione difficilissima. Ma anche noi stiamo vivendo una situazione con tanti infortunati e indisponibili".

Ha preso in considerazione l'ipotesi di arretrare Faraoni e Dimarco?
"Sì, queste sono le soluzioni. O partiamo con i tre che ho detto prima, sapendo che non sono al massimo, o arretriamo uno di questi due".

A che punto siete con i recuperi di Dawidowicz e Magnani?
"Dawidowicz non riesce a trovare pace, ricade sempre in piccoli problemi. Dobbiamo avere pazienza, non sarà presto, ma mi auguro il prima possibile. Credo molto in Magnani, ma arriva da un anno e mezzo in cui ha giocato poco e secondo me non si è allenato bene. Mi auguro che dalla prossima settimana possa tornare ad allenarsi con la squadra e a crescere insieme a noi".

11.34 - Finisce la conferenza stampa.

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