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LIVE TMW - Giampaolo: "Il bicchiere è mezzo pieno e lo riempiremo"

di Marco Conterio
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

14.00 Prende il via la conferenza di Marco Giampaolo, tecnico del Milan, alla vigilia della trasferta di Verona contro l'Hellas. Tanti i temi di discussione per l'allenatore rossonero, tra spunti tattici e non solo.

Che bilancio fa di questo inizio stagione?
"Parliamo di due settimane, ora, dove ho allenato sette o otto giocatori. Chi è rimasto si è allenato bene, professionalmente. Chi è andato in Nazionale ha messo minutaggio, quasi tutti hanno giocato una delle due partite. La squadra lavora bene, con entusiasmo, sono rientrati tutti bene. Qualcuno lo ha fatto giovedì: il bicchiere, se è mezzo pieno, lavoreremo per riempirlo. Col lavoro e con la fiducia metteremo a posto tante cose, la squadra fa le cose per bene e mi trasmette fiducia, con entusiasmo. Il tempo metterà a posto le cose, la squadra migliorerà sempre e comunque".

Dopo sessanta giorni di lavoro, invece, cosa le piace e cosa no di questo Milan?
"Ho detto che lavoreremo per riempire il mezzo bicchiere. Alleno ventuno giocatori di campo, tolti i portieri. Sono tutti dentro, hanno il modo giusto di fare le cose, sono nell'idea con dedizione e mi fanno ben sperare. Ci sarà da reinserire meglio tutti, io voglio rendere la squadra il più possibile riconoscibile trovando equilibrio tra le due fasi. Col tempo miglioreremo".

In che ruolo vede Paquetà?
"E' un giocatore che può fare entrambe le cose, se ho bisogno di un attaccante faccio giocare un attaccante, se ho bisogno di un centrocampista faccio giocare uno con caratteristiche diverse dietro le punte. Le seconde le ha, le prime deve imparare a muoversi da falso attaccante".

Quanto è importante vincere a Verona?
"Al di là del derby tra sette giorni, è sempre importante vincere. Il fatto che Verona sia un campo storicamente particolare per il Milan mi interessa poco. Credo poco a queste cose: la squadra deve giocare per vincere, sempre, con chiunque. Le vittorie danno autostima e consapevolezza, ma è l'atteggiamento che fa la differenza. E' sull'atteggiamento che sono convinto, i ragazzi stanno lavorando bene".

Quando vedremo il suo Milan?
"Il Milan è dei ragazzi, non c'è il mio Milan. A me piace che i ragazzi predominino sul gioco, sono i calciatori a fare la differenza. A che punto siamo non lo so ma non c'è mai fine ai miglioramenti: quando pensi di essere arrivato c'è sempre spazio. Il campionato è sempre più equilibrato, le differenze sono sottili, i dettagli spostano gli equilibri: anche con una palla inattiva vinci un campionato. Lavorare sui dettagli farà la differenza unita alla qualità del calciatore".

Come sta Piatek?
"Mi è piaciuto molto in questi tre giorni dopo la Nazionale. Non deve pensare solo ad attaccare gli ultimi venti metri, giocando un calcio piratesco. Deve saper fare tutto, deve essere completo. Avevo motivato la scelta di André Silva ma Kris può avere quelle caratteristiche: al Milan non si può giocare sempre palla lunga e profondità, al Milan serve palleggiare, giocare la palla. Lo sa fare, gliel'ho visto fare in allenamento. E' un giocatore completo, deve giocare da giocatore completo. Il gol non deve essere un'ossessione, viene di conseguenza".

In due gare ha cambiato sistema di gioco: adesso ha una strada tracciata, precisa, o sarà legata alla crescita collettiva della squadra?
"Dopo settanta giorni, al di là delle presenze dei vari calciatori, comunque a rate, so come giocare. Ho solo spostato Suso di qua, accentrando Castillejo. Ho solo portato Suso sulla sua mattonella, per agevolarlo. Può giocare trequarti, però, sono convinto che possa ancora farlo. Ho solo spostato questo, è come se facessi giocare mezzala destra o sinistra Hakan. Alcuni hanno il binario, altri meno. Sono sempre convinto che Suso possa giocare lì. Come mi definisco? Un onesto lavoratore della vigna".

Castillejo, intanto, è nel mirino del tifo.
"Su Castillejo mi offendo, è un ragazzo serio, un lavoratore. E' il parere di un ciclista che hai trovato stamattina..." risponde al collega che riportava la domanda di un tifoso trovato fuori da Milanello."

Meglio giocatori che conoscono Giampaolo o meglio giocatori forti che conoscono meno Giampaolo?
"Chi dice se un giocatore è forte o meno? Al Milan non ci sono scarsi, qui tra due mesi o un anno il ventunenne può diventare anche più forte di quello oggi più forte. Il mio obiettivo è costruire una squadra: devo metter su undici calciatori che facciano bene tante cose. Poi ho altri undici problemi, ovvero chi non faccio giocare e devo essere credibile per tutti. E' la squadra a essere sopra ogni sospetto, è quello il mio riferimento, la loro crescita. Ho allenato tanti che all'inizio non giocavano e poi sono diventati inamovibili grazie a dedizione e maturità".

Perchè Bennacer e Leao non stanno giocando?
"Di problemi ne ho ventitre. Ogni gara stanno fuori in dodici, non mi interessano questi discorsi. Nel 2020 una squadra composta da 23 atleti di alto livello ha chi gioca e chi non, non titolari e riserve. Quando è arrivato neanche sapevo le condizioni di Bennacer e gioca lui o Biglia, che è un grandissimo giocatore. Vado oltre queste considerazioni".

Che voto dà al mercato del Milan? Ed è Suso il trequartista che non è arrivato?
"Non entro nel merito dei voti. Trequarti può essere un attaccante, un centrocampista, posso giocare con uno dieci metri più giù. E' come fai le cose e lavori sul campo che fa la differenza, non è un problema per me".

Leao e Duarte, giocheranno?
"Se dovessero cambiare le regole, ve li farò vedere tutti quanti ma giocano in undici".

Domani chi gioca tra Biglia e Bennacer?
"Chiedete troppo... Uno dei due sicuro. Domani mi chiederete 'perché non ha giocato l'altro?': se vinco avrò ragione o viceversa".

Lo slogan resta testa alta e giocare a calcio?
"Non è cambiato niente, lo slogan resta quello".

Come ha visto Rebic?
"Lui dice che il suo ruolo è esterno alto a sinistra ma in Nazionale ha giocato anche punta ed esterno alto a destra. Qualcuno ha torto, qualcuno ha ragione. Sta comunque bene dal punto di vista fisico".

Come ha trovato invece Theo Hernandez?
"Ha recuperato bene, il ragazzo ha entusiasmo, ha l'argento addosso. Mi piace, dal punto di vista medico ha messo a posto le cose: deve migliorar la condizione ma non giocherà domani. Rodriguez? E' puntuale, ordinato, porta a casa sempre il pane. Theo è più assaltatore, spinge di più, ha grande entusiasmo, arroganza fisica. E' forte, mi piace, sono diversi: appena mettiamo a posto Hernandez possiamo usarli entrambi".

A che punto è Duarte?
"Quotidianamente vuole rivedere i suoi allenamenti. Migliora, progredisce ma non cambio i difensori centrali. La difesa è un reparto particolare: arriverà il suo tempo ma Musacchio e Romagnoli stanno facendo le cose per bene. Musacchio è forte e ha leadership, non sottovalutatela. Ce l'avete con chi c'era prima? Vi piace la novità e devo far giocare i nuovi? Non ci sono vecchi e nuovi, c'è il Milan. Il Milan. Nè Tizio o Caio: il Milan".

Che Hellas si aspetta?
"Stimo Juric, ha avuto difficoltà negli ultimi anni ma è bravo. A Lecce ha giocato una grande partita, ha vinto meritatamente: ci aspetta una sfida intensa, dovremo esser bravi, tenderemo altrimenti ad allargarci. Dovremo giocare bene, non possiamo mai sottovalutare le partite, contro nessuno, contro nessun avversario. Vittorie e sconfitte si nascondono dietro pieghe invisibili. Ho rispetto e la squadra lo sa, i ragazzi sanno che partita ci aspetta domani".

Finisce ora la conferenza stampa in casa Milan di Marco Giampaolo

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Venerdì 3 Maggio 2024
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