Le pagelle del Bologna - Arnautovic predica nel deserto, Barrow lo lascia solo
BOLOGNA-JUVENTUS 0-2
(6' Morata, 69' Cuadrado)
Skorupski 6 - Freddato prima ancora di potersi riscaldare, può poco anche sul bis: nel finale evita almeno il 3-0.
Soumaoro 6 - C'è qualcosa da sistemare nella sintonia col Pitbull. Ma nel complesso non regala particolari sfumature e tiene a bada Kean.
Medel 5,5 - Non guida bene la linea sul subitaneo vantaggio bianconero ed è un peccato che pesa.
Theate 6,5 - La sensazione è che rimarrà da queste parti per poco: a volte dà l'impressione di fidarsi persino troppo dei propri mezzi, fisici e tecnici. Però che mezzi.
De Silvestri 5,5 - La fisicità di Pellegrini è un ostacolo, regge. Si fa vedere per assistere la manovra, senza spingere più di tanto. Resta negli spogliatoi all'intervallo. (Dal 46' Skov Olsen 6 - Entra per offrire più spinta, sua la propulsione nel momento migliore del Bologna).
Dominguez 6 - A conti fatti, il giocatore che va più vicino al gol. Corre e fa correre il pallone: si fa apprezzare, in sostanza.
Svanberg 6,5 - Gara numero cento in Serie A, rischia di impreziosirla in rovesciata. Fosse entrata quella palla, chissà. Prestazione solida, non sfigura - anzi - a cospetto dei più titolati avversari. (Dal 79' Vignato s.v.).
Hickey 5,5 - Clientela difficile, tra Cuadrado e il miglior Bernardeschi. Sfortunata la deviazione sul raddoppio della Juve, meglio in fase di spinta. (Dall'85' Viola s.v.).
Soriano 5,5 - Tra le linee, senza pungere. Come il gambiano qui sotto, potrebbe essere spalla migliore per Arnautovic.(Dall'85' Santander s.v.).
Barrow 5 - S'impegna, ma non entra mai nel vivo. Tanti movimenti, forse addirittura troppi, senza incidere fino in fondo. (Dal 79' Sansone s.v.).
Arnautovic 6,5 - A mezzo servizio dal punto di vista fisico, tanto basta per tenere su i suoi e preocupare gli avversari. Col passare dei minuti cala da tutti i punti di vista, ma del resto predica davvero nel deserto.
Mihajlovic 5,5 - Bisogna alzare il livello, ha detto prima del fischio d'inizio. La sua creatura tiene la velocità di crociera di una squadra che sulla carta dovrebbe andare con un'altra marcia. Però perché lasciare Arnautovic tutto solo lì davanti? Gli manca coraggio per agevolare il momento migliore dei suoi.