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Le Juve non riesce a sfatare il tabù prime quattro. Contro il Milan un pari senza tiri in porta

di Simone Dinoi
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Finisce in parità la sfida di San Siro fra Milan e Juventus. Le due squadre si dividono la posta in una gara indubbiamente condizionata dallo stato del terreno di gioco che abbassato il livello tecnico dell’incontro complicando lo sviluppo delle azioni in campo. Uno 0-0 che, a livello di classifica, serve a poco a entrambe le squadre ma che, nelle parole post partita, trova soddisfazione in Massimiliano Allegri: “Era una partita importante per chiudere gennaio nel migliore dei modi, per rimanere comunque lì attaccati. È stata una bella partita, combattuta, equilibrata ed è giusto il pari. Abbiamo incontrato un buon Milan e per noi rimanere a questa distanza da loro è importante”.

Le prime quattro restano un tabù.
I punti persi con le medio-piccole, sicuramente. Ma anche la difficoltà nel riuscire a superare, almeno una volta, una delle prime quattro squadre con cui Madama concorre per un posto nella prossima Champions League. Un punto nel doppio confronto col Napoli, due in quello col Milan con il ritorno ancora da giocare contro Atalanta e Inter. Imporsi nella serata di ieri contro il Milan avrebbe lanciato un segnale a se stessi e alle avversari di un ritorno tangibile della Juventus, oltre che piazzare, virtualmente, per la prima volta in stagione la squadra tra le prime quattro della classifica. Neanche questa volta la Vecchia Signora c’è riuscita, così ha provato a spiegarsi i motivi capitan Chiellini: “Bisogna riuscire a sfruttare l’episodio. Siamo cresciuti però, adesso siamo squadra per 95 minuti, ci è mancato il guizzo. Negli ultimi due mesi però stiamo facendo molto bene”.

Zero tiri in porta, la difesa regge con Rugani nuovamente al top.
A fine gara la statistica è impietosa: 95 minuti, recupero compreso, e 0 tiri in porta a tinte bianconere. Non una serata indimenticabile per Morata, innegabile. Ma innegabile anche la, solita, poca predisposizione offensiva della squadra che si aggrappa solo ed esclusivamente alle fantasie di Dybala e ai dribbling di Cuadrado. Che però, con tante maglie avversarie attorno, non riescono sempre a risolvere le situazioni intricate. Poco o nulla a livello offensivo, ottima prestazione in copertura con un Rugani, schierato per la sesta volta consecutiva titolare per un’indisposizione di De Ligt, ancora impeccabile. Sicuro di se stesso, attento ai movimenti avversari, con tempismo perfetto in chiusura e mentalmente sempre nella partita. Da questo mese di gennaio la Juventus si ritrova definitivamente tutt’altro giocatore rispetto a quello che ricordava un paio d’anni fa.

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Giovedì 2 Maggio 2024
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