La sentenza di oggi è una buona notizia per Lotito: ora non rischia più il Consiglio Federale
La pronuncia di oggi, con la quale il Collegio di Garanzia del CONI ha accolto parzialmente i ricorsi della Lazio e di Claudio Lotito nell'ambito del caso tamponi, è, nel complesso, una buona notizia per il presidente biancoceleste. Le tempistiche necessarie per le nuove sanzioni consentiranno infatti a Lotito, salvo clamorose sorprese, di difendere il seggio nel Consiglio Federale. Ma andiamo con ordine: il patron laziale, dopo l'ultima sentenza della Corte d'Appello Federale, era virtualmente decaduto dall'organo collegiale di vertice della FIGC. Le normative prevedono infatti la decadenza dagli organi federali in caso di inibizione superiore ai 12 mesi nell'arco di dieci anni: un cumulo che Lotito raggiungeva, sommando i 12 mesi rimediati in questa vicenda e gli altri due per la condanna del 2011 dovuta a giudizi lesivi nei confronti del CONI.
Dopo la sentenza di oggi, della quale è stato pubblicato solo il dispositivo e non ancora le motivazioni, è temporalmente impossibile che una nuova decisione arrivi prima del 15 settembre: in quella data scadranno proprio i dieci anni dalla sentenza del 2011. Così, per rischiare ancora di decadere, il patron capitolino dovrebbe ricevere una sanzione superiore ai dodici mesi: improbabile, se non impossibile, dopo la pronuncia di oggi e considerando che la Procura FIGC ne chiedeva tredici (uno solo in più rispetto alla sanzione contro la quale Lotito ha di fatto vinto il proprio ricorso).