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L’Udinese ci riprova? Gotti esonerato, ma non era l’allenatore il problema dei friulani

di Ivan Cardia
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il 1° novembre 2019 l’Udinese decideva per la svolta in panchina. Silurato Igor Tudor, che a distanza di un paio di stagioni si sta prendendo una discreta rivincita sul calcio italiano, la società bianconera affidava la guida tecnica al suo vice Luca Gotti. Nonostante le iniziali reticenze di un tecnico che per una vita aveva fatto il secondo e non sembrava convinto del salto, soprattutto alle spese di chi come tale lo aveva accolto, l’avventura alla guida dei friulani è durata 82 partite. Due campionati e mezzo, con un tredicesimo e un quattordicesimo posto in quelli completati, un lockdown di mezzo, diversi giocatori valorizzati. Oggi, saluta con la squadra al quattordicesimo posto in classifica. Cioè il piazzamento che ha ottenuto nelle due stagioni precedenti, e che evidentemente è stato giudicato sufficiente dalla società.

Col Milan toccherà a Gabriele Cioffi. Fin troppo facile, visto il precedente, immaginare un bis: Cioffi dopo Gotti a sua volta subentrato a Tudor. Troppo presto, anche. Non sappiamo quali siano le intenzioni dell’ex difensore, che finora ha lavorato anche con Zola e allenato in quarta serie inglese: per ora, la nomina ad interim. E quanto alle intenzioni della società, l’Udinese non parrebbe intenzionata a riproporre l’esperienza, tanto che in pole sembra esservi lo spagnolo Francisco Jemez Martin, che la famiglia Pozzo conosce benissimo per averlo avuto a Granada. Il precedente, però, insegna comunque che, dovessero andare bene i primi passi di Cioffi in panchina, nulla sarebbe precluso. Ma, appunto, non viaggiamo troppo in là e torniamo al punto.

Non era Gotti il problema dell’Udinese. Del rendimento della squadra in questo campionato si è già detto. È lì dove è stata nelle ultime due stagioni, non ha fatto passi in avanti ma neanche all’indietro. Non è in pericolo, non è neanche particolarmente lontana da formazioni come Sassuolo o Torino, che a cambiare il proprio allenatore non ci pensano nemmeno per sbaglio. Non gioca un calcio spumeggiante, l’Udinese, ma ne avrebbe davvero la possibilità? Ha persino regalato al campionato un nuovo bomber come Beto: grande intuizione della dirigenza, ma a metterlo nelle migliori condizioni ci ha pensato Gotti. Lo stesso che è dovuto ripartire, e tutto sommato non ha fatto calare lo standard, dopo la cessione di Rodrigo De Paul: un giocatore che sostanzialmente era l’Udinese nelle ultime annate e a conti fatti non è stato sostituito in sede di mercato, a differenza per esempio di Musso rimpiazzato da Silvestri. Cosa si poteva chiedere di più a Gotti? Cambiare si può ogni società può farlo quando ritiene, ma è questa la domanda che resta e non è facile trovare risposte.

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Domenica 5 Maggio 2024
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