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L'Inter torna a vincere la Coppa Italia: 4-2 alla Juve. Allegri, è una stagione da zero tituli

di Ivan Cardia
Fonte: Dagli inviati all'Olimpico, Ivan Cardia e Marco Conterio
Juventus-Inter finisce 4-2 per i nerazzurri: decisiva la doppietta di Perisic nei supplementari.
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Per la prima volta dal 2011, l'Inter torna a vincere la Coppa Italia. Per la prima volta dal 2012, la Juventus non alza neanche un trofeo in stagione. La finale di Coppa Italia, all'Olimpico di Roma, finisce 4-2 e va ai nerazzurri: dopo la parità nei tempi supplementari, decide la doppietta di Ivan Perisic, giocatore stratosferico e da rinnovare domani. Due rigori per i nerazzurri, tante proteste per i bianconeri, tanto da portare all'espulsione di Allegri nel primo tempo supplementare. Zero tituli per l'allenatore e per i suoi bianconeri, che ancora una volta contro l'Inter sfoderano una prestazione più che buona, ma non sufficiente a battere i rivali: non l'hanno mai fatto, in questa annata. Ai nerazzurri, oltre alla decima Coppa Italia, una serata di festa: ci sono altre due finali da giocare per provare il tripletino.

Le scelte iniziali: Allegri non sorprende, Inzaghi sì. Formazione offensiva per i bianconeri: Cuadrado e Bernardeschi larghi sulla trequarti con Dybala alle spalle di Vlahovic. In difesa c'è De Ligt al fianco di Chiellini, Perin portiere di coppa. Inzaghi scioglie il dubbio legato alla presenza di Bastoni lasciandolo in panchina: gioca D'Ambrosio. Scelta inattesa a destra: c'è Darmian e non Dumfries. Dzeko-Lautaro in attacco.

Barella segna, Handanovic regge, Inter avanti 1-0 al 45'. I nerazzurri passano subito: al settimo, la Juve lascia spazi ferali su un corner in difesa. Barella da sinistra se li prende, s'accentra e manda la palla alle spalle di Perin. Lo svantaggio ringalluzzisce la Juve, più che chi l'ha segnato. Tiro al bersaglio è eccessivo, ma la Juve batte colpi: il primo segnale dal pianeta Dybala è un tiretto timido e centrale, ma poi la Joya manda in porta Vlahovic su un errore nel disimpegno degli avversari. Il serbo tira, Handanovic s'allunga e manda fuori in volo d'angelo. Ancora Juve: Bernardeschi prova da lontano, Dybala ritenta e manca la porta di poco. Sulla paratona dello sloveno s'è nel frattempo risvegliata la tifoseria "di casa", fin lì poco in vena di cori e simili. In chiusura, torna l'Inter: slalom speciale di Perisic su Danilo, che di lì a poco uscirà dolorante per fare spazio a Morata, Calhanoglu sbatte su Zakaria e Brozovic non trova la porta.

Uno-due da ko della Juve, ma l'Inter è viva, di rigore. È proprio Morata l'uomo che mette lo zampino nell'azione che cambia la storia della serata. Il gol del pari bianconero porta la firma del centravanti spagnolo, autore (forse sì, forse no) di una leggerissima deviazione sul tiro di Alex Sandro: quel tanto che basta per beffare Handanovic, e togliere al brasiliano la gioia della vendetta ma non quella dell'esultanza. Trovato l'1-1, la Juve non si accontenta: Dybala e Bernardeschi rifiniscono, Vlahovic ha campo aperto e solo D'Ambrosio da mettere a sedere prima di freddare lo sloveno. Uno-due da ko dei bianconeri, che rischiano la beffa immediata: Perisic crossa, Darmian chiama Perin al grande intervento. Arriva la girandola delle sostituzioni: ne fa tre Inzaghi, che cambia la catena di destra e anche Dzeko per Correa. Allegri risponde passando a un 3-4-2-1 con Bonucci e Locatelli dentro per Bernardeschi e Zakaria. Le novità aiutano l'Inter, che alza testa e baricentro: Dimarco chiama, Perin risponde presente, ma è una nuova partita nella quale i nerazzurri raccolgono bene il compito di provare a raggiungere il pareggio. E ci riesce, dagli undici metri: Lautaro va a terra, con mestiere, su De Ligt, Valeri non ha dubbi e concede rigore. Dal dischetto si presenta Calhanoglu, che la mette lì dove proprio Perin non può arrivare. E porta tutti ai supplementari. Da menzionare, cinque minuti e recupero prima del fischio di Valeri, l'uscita di Chiellini: nella last dance non si balla, tanto meno al ritmo della bordata di fischi nerazzurri che gli piove addosso.

De Ligt crolla, Perisic decolla: 4-2 Inter al 105'. Ripartito il gioco, frana la Juve e prende il largo l'Inter. A metà del primo tempo supplementare, De Ligt stende De Vrij: rigore. Lo trasforma l'esterno croato, che nel giro di pochi minuti raddoppia la propria soddisfazione gonfiando il sette alla sinistra di Perin. Sotto di due gol, e dopo aver tolto Dybala - scuro in volto - per Kean, Allegri esplode contro la panchina avversaria e rimedia il cartellino rosso che lo butta fuori dalla gara. A fine tempo, proteste Juve per un tocco di De Vrij su Vlahovic in area: per Doveri questa volta non c'è penalty. Il secondo tempo supplementare? Scivola via: la Juve lotta e s'arrabbia ma non non sembra crederci nemmeno più di tanto. Ci sarà da capire, adesso, come chiamare la stagione dei bianconeri, che chiudono senza trofei per la prima volta dal 2012 a questa parte.

JUVENTUS-INTER 2-4
(51' Alex Sandro, 53' Vlahovic; 7' Barella, 81' Calhanoglu, 99' e 102' Perisic)

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