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L'importanza di chiamarsi Darmian. Inter, il prossimo a rinnovare sarà Calha

di Ivan Cardia
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Da quando è arrivato all'Inter, Matteo Darmian ha giocato, dall'inizio o in corso d'opera, 91 partite sulle 126 disputate dal club nerazzurro in questo lasso di tempo. Per infortunio, peraltro mai nessuno di particolare rilievo, ne ha saltate appena sette. Quasi cinquemila minuti in campo, un po' in tutti i modi. Cinquantanove volte è stato titolare, in trentadue occasioni è entrato dalla panchina. Nello specifico, per quanto contino questo tipo di dati, ha giocato 48 volte da laterale di destra, 15 da laterale di sinistra, 6 da braccetto, 8 da terzino nelle rare occasioni in cui l'Inter si è disposta a quattro a gara in corso. Il bottino è di otto gol e nove assist, in tre occasioni una sua rete è risultata direttamente decisiva per portare la squadra alla vittoria. L'ultima, recentissima, in Coppa Italia contro l'Atalanta.

L'importanza di chiamarsi Darmian. Non sono numeri a caso: fotografano l'affidabilità di un giocatore che nella sua carriera ha convinto con questa dote praticamente tutti gli allenatori avuti. E non parliamo di gente qualsiasi: oggi Inzaghi, ieri Conte. Ma nella lista ci sono anche tecnici come Mourinho e Van Gaal, oltre a Ventura che è quello che lo ha schierato in più occasioni negli anni belli del Torino. E non è un caso se, tra i tanti giocatori dell'Inter in scadenza di contratto, il primo a rinnovare sia stato proprio lui. Certo, i buoni uffici con l'agente - Tinti, un signore del calcio italiano, che peraltro assiste Inzaghi e Bastoni - hanno aiutato la dirigenza in una trattativa più semplice. Certo, Darmian non percepirà lo stipendio che avrebbe guadagnato, per esempio, Skriniar. Certo, la volontà del giocatore di proseguire l'avventura nella Milano nerazzurra senza sé e senza ma ha rappresentato un fattore di non poco conto. Però è stato il primo e, ripetiamo, non è un caso. Come non è casuale se, nel derby alle porte, Darmian abbia già il posto assicurato: il dubbio non è se gioca lui, ma chi fra Dumfries e Skriniar. I normal one aiutano eccome: in un campionato strano e schizofrenico, in una squadra troppo spesso sul filo dei nervi, esserci quando più conta è una qualità che aiuta tutti.

Il prossimo? Calhanoglu. In conclusione, breve recap sugli altri prolungamenti in arrivo in viale della Liberazione. Quello di Hakan Calhanoglu è dietro l'angolo, pressoché definito. Non un passaggio scontato, visto che sul turco Marotta e Ausilio potevano non avere particolare fretta. Dzeko e Darmian sono vicini, De Vrij resta una piccola grande incognita.

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Sabato 4 Maggio 2024
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