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Juventus-Ferencvaros 2-1, le pagelle: Morata Re Mida, De Ligt gigante. CR7 c'è

di Ivan Cardia
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Juventus-Ferencvaros 2-1
35’ Ronaldo, 90’+2 Morata; 18’ Uzuni)

Szczesny 5 - Ci mette del suo sull’1-0 di Uzuni: quel tiro uno come lui lo deve parare. Poi potrebbe anche sedersi in poltrona a guardare.

Cuadrado 6,5 - Il cross che decide la gara parte dal suo piede. Stantuffo e regista laterale: se c’è un giocatore di cui la Juve non può fare a meno, è lui.

Danilo 6 - Gli toccano gli straordinari e scivola nell’azione che porta al vantaggio ungherese. Si redime last minute dando il la a quella del 2-1. Stacanovista.

De Ligt 6,5 - Gli attaccanti avversari sono abbastanza modesti, lui giganteggia. Seconda gara da titolare, al rientro: passi l’età, ma sarebbe da clonare.

Alex Sandro 5,5 - Arrugginito. Anche lui non irreprensibile sul vantaggio ungherese, qualche sbavatura qui e lì. Col passare dei minuti cresce: ha da mettere benzina nel motore.

McKennie 5,5 - Duttile sarà duttile e qualità ne ha. Che debba essere l’esterno titolare (vero o finto, quel che vi pare) in una gara che la Juventus dovrebbe dominare sulle fasce, qualche dubbio rimane. (Dal 62’ Kulusevski 5,5 - Ecco, lui in quel ruolo sulla carta ci starebbe meglio. Però non cambia la partita).

Arthur 6 - Viaggia stabilmente oltre i 100 tocchi di palla a partita. È il cervello della squadra, sa anche fare legna. Si sta dimostrando un fattore per la manovra, oggi non brillantissima, dei suoi. (Dall’83’ Ramsey s.v.)

Bentancur 5 - L’essenziale è invisibile agli occhi. Anche troppo, alle volte. Un bel tiro di controbalzo appena prima di uscire dal campo e poco altro. (Dall’83’ Rabiot s.v. ).

Bernardeschi 6 - Altro giro, altra chance: la crisi, almeno, sembra passata. Parte così così, chiude col palo e Dubisz che gli negano la gioia della rete. (Dal 62’ Chiesa 6 - Il cambio di passo è evidente anche se non dà tutti i risultati sperati: ha corsa e testa, prova a spedire in porta Morata che trova il palo).

Dybala 4,5 - Di nuovo titolare, con la fascia al braccio. Al fianco di Cristiano Ronaldo, contro una difesa tutt’altro che insuperabile. Tanti giri di parole per dire che era la sua occasione. Di brillare, o almeno instillare qualche dubbio nella testa di Pirlo. La spreca. (Dal 62’ Morata 7 - Entra e manda Ronaldo in gol, poi coglie il palo. Infine ribalta la serata e porta la Juve al prossimo turno. Impossibile farne a meno, come Re Mida trasforma in oro quel che tocca).

Ronaldo 6,5 - Segna per la quindicesima stagione consecutiva in Champions. Chapeau. Manca l’appuntamento col gol 750, ma ci sarà tempo. Prova a caricarsi la squadra sulle spalle, gli tocca persino il compito di rispondere al semi-carneade Uzuni, ma in una serata come questa non sembra bastare neanche lui. 


Pirlo 5,5 - Il gol di Morata lo salva dal buttare alle ortiche due punti. Con tutto il rispetto per il buon Ferencvaros visto questa sera. Va da sé che indovini i cambi. Dà una nuova opportunità a Dybala, che non la coglie: qualche responsabilità dell’argentino, ma è un giocatore che va recuperato e questo è compito suo. C’è tanto da fare, perché la Juve rischiava di non vincere una partita che era assolutamente da vincere.

Dibusz 5,5 - Subire gol sul proprio palo è sempre un'onta per un portiere, attenuata in questo caso dalla potenza della conclusione e dal fatto che a farla scoccare sia stato Cristiano Ronaldo, di certo non uno qualunque. Si esalta nella ripresa con due interventi salvifici su CR7 e Bernardeschi, ma poi manda tutto all'aria con l'erroraccio sull'incornata di Morata.

Blazic 5,5 - Fa il bello e il cattivo tempo in difesa per l'intera durata del primo tempo. Un senso della posizione acuto, come dimostra l'intervento quasi acrobatico sulla pennellata di Dybala per Ronaldo. Anche se poi è mal appostato sul gol-vittoria di Morata.

Frimpong 7 - Nella prima metà in cui il Ferencvaros rasenta la perfezione lui è un riferimento solido per tutto il reparto. Guida la linea, senza protagonismi, con ordine e meticolosità. Dopo l'intervallo sale in cattedra: tra i migliori dei suoi.

Dvali 5,5 - Insieme al resto della difesa erge una barriera che ingolfa le manovre bianconere. Quasi tutto perfetto nella prima metà: in occasione del gol di Ronaldo, si fa saltare con troppa facilità del portoghese, che poi spara il pallone dell'uno a uno.

Lovrencsics 5,5 - Per lunghi tratti dà l'impressione di essere l'anello debole della robusta linea schierata da Rebrov: non approfitta a dovere di uno svarione a inizio gara di Bernardeschi, che qualche minuto più tardi si fa beffa di lui con un dribbling scolastico. (Dal 75' Botka s.v.).

Siger 6 - La scelta di non esporsi alla lunga paga: di rado rischia la giocata, ma è una prudenza che in una gara così ha una sua logica evidente. Rientra alla base dopo settantacinque minuti. (Dal 75' Laidouni s.v.).

Somalia 6 - Sulla carta, tra lui e Siger, non c'è storia con il centrocampo della Juve. Lui non se ne cura e prova a giocare con personalità e senza timori reverenziali. Ci riesce nel primo tempo, un po' meno nella ripresa.

Heister 5,5 - La potenza di fuoco lo induce a rinculare e a sbottonarsi di rado, e non poteva essere altrimenti. Lui contiene come può il colombiano, tamponando al meglio delle sue possibilità le incursioni del dirimpettaio. Che lo beffa proprio quando il colpaccio sembrava cosa fatta.

Zubkov 6 - È l'interpretazione a tutto tondo che va premiata: appoggia Uzuni e Nguen, ma dà soprattutto una grande mano in difesa. Più tornante, che attaccante esterno. (Dal 70' Isael 5,5 - Ingresso non indimenticabile: una sola conclusione, che si perde addirittura in fallo laterale).

Uzuni 7 - Fa calare il gelo allo Stadium con il gol dell'uno a zero: in anticipo su Cuadrado, da rapace vero, anche se va detto che Szczesny ci mette parecchio del suo. Scheggia impazzita che in diverse occasioni disorienta la difesa bianconera.

Nguen 7 - Gran parte dei meriti del gol che sblocca il match dello Stadium vanno a lui: si apre un varco con un gioco di gambe, va in fuga e trova l'assistenza per Uzuni, facendosi aiutare da Alex Sandro. (Dal 70' Boli 5,5 - Pochi guizzi nei venti minuti finali).

Rebrov 6,5 - Un piccolo capolavoro del tecnico ucraino: la sua è una squadra pragmatica, devota, e straordinariamente lucida nell'interpretazione tattica. Un atteggiamento che coglie di sorpresa la Juve, che strappa una vittoria sofferta soltanto nel finale.

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