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Juventus, De Ligt: "Il Lione mi ricorda l'Ajax: ha tanti giovani che vogliono crescere"

di Simone Lorini
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il difensore della Juventus Matthijs de Ligt ha parlato al sito ufficiale della UEFA a pochi giorni dalla sfida valida per l'andata dei quarti di finale di Champions League contro il Lione. Queste le parole del giovane difensore olandese:

Partiamo dalla sfida degli ottavi di finale contro il Lione. Quanto conosci i tuoi prossimi avversari?
"Abbastanza. Ci giocano due miei compagni di nazionale, Memphis Depay e Kenny Tete. Ho giocato contro di loro anche quando ero all’Ajax, quindi conosco lo stadio e il club. Credo che sia una squadra molto forte, con tanti giovani. In questo senso è simile all’Ajax, perché può contare su molti giovani che vogliono crescere. È una buona squadra e dobbiamo essere pronti".

Hai parlato di Memphis Depay. Lui non ci sarà per un infortunio, ma ti sarebbe piaciuto affrontarlo?
"Certo, conosco benissimo Memphis perché ci alleniamo insieme in nazionale. Conosco le sue qualità, è un giocatore fantastico. È un attaccante molto difficile da affrontare. Per lui è l’infortunio è pesante perché i prossimi mesi saranno importanti, ma il Lione è forte anche senza di lui, quindi dobbiamo farci trovare pronti".

Come ti stai ambientando in Italia? Perché è sempre più importante per un difensore avere buone doti tecniche?
"Negli ultimi anni la tecnica è diventata sempre più importante. Credo che sia nato tutto dal Barcellona e dal suo “tiki-taka”, con manovre che partivano da dietro, e per partire da dietro bisogna essere bravi con la palla. Per questo la tecnica è importante. Ambientarsi è difficile perché spesso ti trovi uno contro uno con l’attaccante. In Italia si gioca anche con più uomini contro un attaccante, ed è molto diverso, ma questo mi ha permesso di diventare il difensore che sono oggi. Non ho paura di andare uno contro uno ed è una cosa che ho imparato all’Ajax".

Se non ricordo male, nelle giovanili dell’Ajax hai ricoperto diversi ruoli. Questo ti ha aiutato a migliorare tecnicamente?
"Fino ai 15 anni giocavo trequartista. Ho giocato molto a centrocampo, ho segnato qualche gol e fatto qualche assist, ma poi mi hanno detto che per la mia carriera sarebbe stato meglio giocare difensore centrale. All’inizio pensavo: “Non mi piace giocare in difesa”, ma ora inizio a capire che giocare da centrocampista mi ha aiutato. Sono contento di questa crescita".

Abbiamo parlato dell’Ajax e di manovre che partono dalle retrovie, ma quanto è importante la tecnica ora che sei alla Juventus?
"È importantissima. La Juventus è la squadra più forte d’Italia, vuole attaccare e vincere. Con questo allenatore è importante partire dalle retrovie, avanzare con coraggio e far vedere che hai voglia di giocare la palla. Per riuscirci devi avere una buona tecnica, che è sempre importante".

Hai ricordi particolari legati alla UEFA Champions League? Penso al gol contro la Juventus o a quello contro il Tottenham in semifinale...
"Sì, sono i due gol più importanti che ho segnato finora. Il bello è che se ti alleni molto i risultati arrivano e magari puoi segnare in semifinale o in finale".

L'anno scorso sei arrivato a un passo dalla finale di Champions League con l’Ajax. Ora giochi in un club che ha ambizioni molto grandi. Quali sono le tue sensazioni? Potrebbe essere l’anno giusto per la Champions League?
"È importante crederci. Penso che ogni squadra sogni di vincerla perché sono tutte molto forti, ma non si può mai dire chi la spunterà. Noi ci impegniamo al massimo, sappiamo di essere forti, abbiamo le qualità e dobbiamo dimostrarlo in partite come questa. È la parte più importante, ma bisogna anche avere fortuna per andare avanti, quindi non so dirti se riusciremo a vincerla. Naturalmente le qualità ci sono, staremo a vedere".

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Lunedì 13 Maggio 2024
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