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Juve, stop alla striscia di dieci anni di vittorie. Allegri va sotto, rimonta, si chiude e poi perde le staffe

di Simone Dinoi
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Un’altalena di emozioni in una finale al cardiopalma che ha visto tre volte un padrone differente con il risultato cambiato e ricambiato fino all’esito finale. Che, alla fine, premia l’Inter di Simone Inzaghi che vince il terzo confronto su quattro con la Juventus di Massimiliano Allegri e soprattutto porta a casa la Coppa Italia edizione 2022 dopo aver avuto la meglio dei bianconeri anche in Supercoppa. Per la Vecchia Signora si chiude un’epopea durata dieci anni: dieci anni di vittorie in campo nazionale con i tre scudetti sotto Conte, i cinque della prima era Allegri, lo scudetto con Sarri, più Supercoppa e Coppa Italia con Pirlo in panchina. Si chiude con zero titoli la prima stagione dell’Allegri bis, l’ultimo sfumato in una incandescente notte romana.

La Juve sbaglia l’approccio poi si sveglia. Un cambio per la rimonta, due per portarsi l’Inter in area.
Come spesso è capitato nel corso della stagione l’ingresso in campo della Juve non è quello che ci si attende, a maggior ragione in una serata in cui ci si gioca l’unica opportunità stagionale di sollevare un trofeo. Il gol di Barella dopo sette giri d’orologio, complice una dormita sull’asse Cuadrado-Bernardeschi-Zakaria, suona la sveglia con un piccolo dettaglio: tocca sin da subito rincorrere. L’intensità delle squadra sale ma Handanovic nega il pari con l'1-1 che arriva, ma nella ripresa con un tiro di Alex Sandro, forse deviato da Morata a rimettere tutto in equilibrio. Morata, ecco: lui, partito dalla panchina ma entrato in campo per l’infortunio di Danilo, protagonista del cambio che modifica le sorti della finale e dell’azione del 2-1 con assist di Dybala per il vantaggio di Vlahovic. Da un cambio azzeccato, a un altro che ribalta l’inerzia fin lì tutta a favore dei bianconeri: fuori Bernardeschi, dentro Bonucci. Madama si chiude nella propria area di rigore e Lautaro si guadagna un penalty, dubbio, che Calhanoglu trasforma nel 2-2.

E Allegri perde le staffe: prima l’ammonizione, poi l’espulsione.
Lì inizia un’altra partita, quella in panchina in cui gli animi si scaldano e la proverbiale calma sempre predicata dal tecnico livornese, questa volta, si perde fra le pieghe del match. Dopo il calcio di rigore fischiato ai nerazzurri l’invasione nell’area tecnica avversaria arrivando a un duro faccia a faccia con alcuni componenti della panchina rivale: ammonizione da parte di Valeri. Più tardi poi arriva anche l’espulsione quando il tecnico livornese perde nuovamente, e definitivamente, la pazienza nei tempi supplementari lamentando poi ai microfoni di Mediaset “una pedata di uno dell’Inter”: rosso e “doccia” anticipata. 4-2 è il risultato finale, con Allegri poi rientrato in campo a fine partita per salutare direttori di gara e abbracciare i propri giocatori. Tra cui Chiellini che, ufficialmente, ha annunciato l’addio ai colori bianconeri col dispiacere di non averlo fatto sollevando l’ennesimo titolo della propria carriera.

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Domenica 28 Aprile 2024
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