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Juve, dieci cose preziose che tornano in valigia dal viaggio di Leverkusen

di Giovanni Albanese
Fonte: inviato a Torino
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sembrava una impegno infrasettimanale di poco conto. E invece, la Juventus, è tornata dalla trasferta di Leverkusen con la valigia piena di cose preziose, per il presente e per il futuro. Aspetti che riguardano strettamente la prima squadra ma che coinvolgono l’intera progettualità del club bianconero, molto attento alla crescita delle proprie risorse.

SUCCESSO. Il primo aspetto che restituisce il sorriso è il ritorno alla vittoria. Dopo il pari interno con il Sassuolo e la sconfitta con la Lazio, i bianconeri di Sarri tornano al successo. “Vincere una partita significa preparare quella successiva con il giusto entusiasmo” aveva anticipato alla vigilia Miralem Pjanic. Adesso l’obiettivo si sposta sul campionato, domenica contro l’Udinese.

DYBALA. Sarri decide di pigiare sull’acceleratore quando imbuca il suo numero dieci insieme a Ronaldo e Higuain. Paulo rende anche dalla panchina: entra con la giusta voglia di fare, inventa per Ronaldo il vantaggio e serve Higuain per il definitivo raddoppio. Anche per un solo spezzone di gara, insomma, Dybala si conferma una grande risorsa della Juventus. Ottimo anche in ottica futura.

BUFFON. “Tornare in campo in Champions, specie con la maglia della Juventus, mi dà una grande emozione. Questa è una competizione che ti fa sentire vivo, è bello giocare a questi livelli” spiega il diretto interessato, che l’ultima volta in Europa con la maglia bianconera aveva CR7 avversario. “Io quella gara a Madrid la tengo comunque come un bel ricordo, al di là del risultato - attacca Buffon, quasi da centravanti puro – Adesso dobbiamo pensare a fare un salto di qualità, con questa ferocia possiamo andare lontano”. La sua esperienza nello spogliatoio, anche nei momenti delicati della stagione, è una garanzia assoluta.

DEMIRAL. Non era per niente scontata la sua grande prestazione all’esordio assoluto in Champions League, competizione diversa dal campionato italiano. Gioca con la giusta determinazione e non nasconde la sua grande personalità. Per la prima volta in coppia con Rugani (bravo pure lui), per la seconda volta in campo in questa stagione con la maglia bianconera: il suo percorso di crescita prosegue a buon ritmo.

RABIOT. Dopo un mese e mezzo di stop a causa dell’infortunio, il primo tempo in ombra poteva essere messo nel conto. Il francese però non molla: nella ripresa alza l’asticella della sua prestazione, partecipa con un tocco delizioso all’azione della prima rete e non a caso i compagni vanno ad abbracciare pure lui dopo l’esecuzione di CR7. Con l’Udinese la nuova chiamata, segnali di crescita.

BONUCCI. Il buon rendimento di Rugani e Demiral concede al capitano supplente di Chiellini l’opportunità di rifiatare, dopo averle giocate praticamente tutte da inizio stagione. La squadra non prende gol: aspetto da non sottovalutare in termini di autostima.

MURATORE. Pochi minuti gli regalano un grande sogno. L’esordio in Champions League del classe 1998 cresciuto nel vivaio, ed esploso nell’ultimo anno e mezzo in Under 23, premia il progetto del club sulla Seconda Squadra. Solo un piccolo tassello, il primo, di un mosaico che negli anni futuri prenderà forma: la Juve i talenti li costruisce anche in casa, accompagnandoli nel loro naturale percorso di crescita fino ai professionisti, ancora prima di stabilire se possono tenere il livello degli altri giocatori della prima squadra.

PRIMAVERA. Anche la squadra di Zauli aveva già conquistato matematicamente il primo posto nel girone di Youth League, ma la vittoria per 5-0 concede anche a chi ha giocato meno nella prima parte della stagione di mettersi in vetrina. Il rendimento appare lo stesso di sempre: quello che cresce, dunque, è un gruppo già omogeneo, che ha già alzato il livello rispetto all’inizio della stagione.

DA GRACA. Due reti e un assist non sono poca roba per l’attaccante al primo anno in Primavera. L’infortunio di Petrelli (frattura di due costole) non toglie il sorriso a Zauli: c’è l’italo-portoghese in stato di grazia, ci penserà lui a trascinare in avanti la squadra.

UNDER 17. Savona, Fiumanò e Miretti, tutti classe 2003, tornano a casa dopo aver fatto il loro esordio assoluto in Youth League. Nella loro categoria di appartenenza, Under 17, comandano il campionato a mani basse, il minutaggio in campo europeo aumenta l’esperienza. Nella speranza di una continua crescita ulteriore.

E dire che a Leverkusen doveva essere una trasferta di poco conto.

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