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#iorestoacasa - I consigli di TMW: i libri sul calcio da leggere

di Rosa Doro
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Luca Bargellini - “La mia vita” di Alex Ferguson
La storia del più grande manager della Premier League raccontata da lui in prima persona. Lo scozzese ripercorre la sua vita, legata a doppio filo al mito del Manchester United, club che ha guidato per quasi trent’anni. Consigliato a chi adora il calcio inglese e tutti i suoi personaggi iconici.

Simone Bernabei - "Calcio e Potere" di Simon Kuper
Le vergogne del Mondiale di Argentina ’78, quello che per molti servì alla Junta Militar del generale Videla per nascondere i rapimenti e le morti dei desaparecidos. Le origini belliche di una storica rivalità, quella fra Germania e Olanda, mai del tutto superata. La Spagna calcistica nel periodo del franchismo, cristiani contro protestanti nel derby di Glasgow. Osama Bin Laden tifoso dell’Arsenal e il Milan di Berlusconi. Dalla penna acuta e sferica a 360° di Simon Kuper, già inviato del Guardian e columnist del FInancial Times, non poteva che uscire un libro intenso. Che parla di calcio trasversalmente, ma pure di come questa abbia avuto forse troppe volte implicazioni con i poteri forti. Con la politica e con le pagine di storia, belle o meno belle. Un viaggio per amanti, ma forse non solo per loro.

Tommaso Bonan - "La piramide rovesciata" di Jonathan Wilson
Un grande classico del calcio. "La piramide rovesciata" racconta questo sport da punto di vista sicuramente alternativo. Quello della tattica. Il libro dell'inglese Jonathan Wilson, infatti, ripercorre l'evoluzione del calcio nel corso della storia, dalla metà dell'800 fino ai nostri giorni, dal 2-3-5 ai metodi moderni. Nel mezzo, storie e personaggi di livello. Per una lettura a tema sicuramente più originale.

Ivan Cardia - “Azzurro tenebra” di Giovanni Arpino
Arp, Grangiuàn, il Vecio. E poi il Bomber, lo Zio, Petruzzu, Giorgione: una carrellata di personaggi, quelli di un calcio che non c’è più. Arpino racconta il disastro dell’Italia ai Mondiali del 1974, ma ci svela anche uno sport fatto di uomini, non star e prime donne. Senza paura di cambiare registro, da alto a basso, aulico e regionale mischiati insieme, perché il calcio parla la lingua di tutti. Bonus track: "Febbre a 90" di Nick Hornby. Non l'ha consigliato nessuno, forse perché eravamo tutti segretamente convinti che qualcun altro l'avrebbe fatto. A volte differenziarsi non paga. Il miglior libro in assoluto per capire quanto possa essere totalizzante la passione di un tifoso, come il calcio ci racconti molto più di noi rispetto a quanto non si possa immaginare.

Marco Conterio - “Mi piace il calcio” di Johan Cruijff
Una biografia nuda, cruda, un uomo che racconta vizi e virtù. Il culto della personalità di Johan Cruyff, il demiurgo del calcio moderno. Da calciatore dell'Ajax, da riferimento dell'Arancia Meccanica. I primi passi per strada e le vittorie, le delusioni. L'architettura di un modello nuovo e rivoluzionario coi lancieri e col Barcellona, la genesi di quel che sono ora i catalani.

Raimondo De Magistris - “Open. La mia storia” di Andre Agassi
Questo consiglio è anche l'unico che travalica il calcio per consegnarci una stupenda storia di sport. Non il solito racconto di memorie, ma la storia di un campione condannato ad assecondare il suo talento. Anche contro la sua volontà. Open è la storia di un uomo costretto a diventare celebrità, un racconto che parte dalla fine della carriera e poi riavvolge presto il nastro. André Agassi si racconta come un tennista che per tutta la sua carriera ha oscillato tra due pulsioni, ha barcollato tra perfezione e autodistruzione. S'è smarrito e s'è ritrovato più volte, ha capito sè stesso solo col passare degli anni e quando, probabilmente, i riflettori non erano più così accecanti. Una bellissima storia di vita prima ancora che di sport. Un libro scritto divinamente, ormai un classico del genere.

Lorenzo Di Benedetto - “La mia vita” di Alex Ferguson
Vincere, vincere e ancora vincere. Alex Ferguson ci ha detto questo nei suoi 26 anni sulla panchina del Manchester United, fatti di successi e trionfi, da capo e senza mai abbassare la testa di fronte a niente e nessuno. Che tu sia David Beckham o Cristiano Ronaldo poco importa, la squadra viene prima di tutto. A Manchester lo sanno bene, la sua eredità non è stata ancora raccolta.

Giacomo Iacobellis - "Futbolistas de izquierdas: Entre fútbol y política" di Quique Peinado
Un saggio tra calcio e politica, vintage ma anche attuale. Da Socrates a Cristiano Lucarelli, passando per Lilian Thuram e Vicente del Bosque, il libro di Quique Peinado è un viaggio nella storia (e nei rettangoli verdi) che fa riflettere e tiene la mente ben impegnata in questi giorni di solitudine.

Pietro Lazzerini - “The Best“ di George Best
La vita di uno dei più grandi talenti mai visti su un campo da calcio. Cosa c'è di meglio per un appassionato se non addentrarsi in quello che il campo non ti racconta? Best è molto più di un semplice numero 7, è un'icona pop che ha dato vita alla figura del calciatore star, finendo per subirne le conseguenze in modo tragico. Da leggere senza fermarsi un attimo, magari con un bel bicchiere di vino. Che probabilmente, grazie al racconto, non finirete nemmeno.

Andrea Losapio - “Congratulations, you’ve just met the ICF” di Cass Pennant
Firmato da uno dei tanti tifosi del West Han che faceva parte dell’Inter City Firm, una delle organizzazioni di hooligans più cruente degli settanta-ottanta. La loro scelta era quella di dismettere sciarpe e colori sociali per confondere la polizia e poter eludere i controlli, pronti allo scontro fisico in particolare con il Millwall. Cosa non va? Troppo autocelebrazione nelle proprie gesta, un po’ come quelle di tutti i gradassi che vogliono apparire. Cosa va? Tutto il resto, anche dal punto di vista storiografico, che spiega il melting pot di una Londra davvero differente rispetto a quella cosmopolita di ora. Da cui parte il filone dei film sugli hooligans, in particolare Green Street.

Simone Lorini - “Il centravanti è stato assassinato verso sera” di Manuel Vázquez Montalbán
Un libro che fonde il calcio con i gialli, la mia categoria di romanzi preferita. Sono sicuro che lo stile particolarissimo di questo autore spagnolo (niente a che vedere con il celebre commissario) saprà tenervi compagnia in questi giorni di isolamento forzato.

Claudia Marrone - "Onore ai diffidati" di Elisa Davoglio
Atala, la protagonista, cresce a Livorno fra la danza e le scritte dei tifosi amaranto sui muri della città, poi si traferisce a Milano per frequentare l'università. Li conosce Luca, che un giorno viene picchiato e arrestato: da quel momento, scoperta l'appartenenza del ragazzo al gruppo ultras del Milan Fossa dei Leoni, inizia il viaggio di Atala nel mondo della fede ultras. Un viaggio tra mito e realtà, che racconta il valore dell'appartenenza a un'identità vissuta come il valore, non "un" valore. Un libro dai mille risvolti.

Lorenzo Marucci - “Il sogno di Futbolandia” di Jorge Valdano
E' il libro giusto per capire meglio certi aspetti del fenomeno calcio. Il mondo del pallone visto da un acuto osservatore come Jorge Valdano, calciatore, allenatore, dirigente e scrittore. Ne viene fuori un quadro di un calcio che non c'è più ma che in tanti sognano di poter rivivere

Tommaso Maschio - “Il sogno di Futbolandia” di Jorge Valdano
Calciatore, allenatore, dirigente. Il Valdano uomo di sport non ha certo bisogno di presentazioni. Meno conosciute probabilmente sono le sue doti di scrittore – anche se fu lui a coniare il termine medio escenico per spiegare la paura che attanaglia chi scende sul prato del Bernabeu - e in questo libro l'argentino dà il meglio di se raccontando il fenomeno-calcio soffermandosi su aspetti spesso trascurati. Un ritratto di un calcio che non c'è più, romantico, senza scivolare nella nostalgia un tanto al chilo. Un antidoto al calcio moderno con tanti aneddoti poco conosciuti che vedono protagonisti campioni come Cruyff (“Ragazzino, a 21 anni a Cruyff si dà del lei”) o Maradona (“Per gli amici bisogna mettere la mano sul fuoco, anche sapendo che ce la bruceremo”). Ma anche la critica a certe filosofie calcistiche (“Quel fondo di fascismo che si annida dietro la filosofia del risultato è tipico di gente che divide il mondo in dominatori e dominati” o “Ci sono momenti nei quali un difensore azzurro sta per spazzare il pallone e si trova, per esempio, con le gambe di un norvegese aperte, spalancate. Un meraviglioso invito al tunnel che un uomo libero non potrebbe mai rifiutare. Il giocatore italiano tende a ignorare la tentazione e a spazzare via lo stesso”).

Gaetano Mocciaro - “Io, Ibra” di Zlatan Ibrahimovic
Diretto, sincero, senza filtri: Zlatan Ibrahimovic racconta sé stesso, il campione che è, il percorso a ostacoli per diventarlo. Una fucina di aneddoti, dall’infanzia difficile a Rosengard all’arrivo al Milan, passando per biciclette rubate, frighi vuoti, botte da saloon e giocate da fuoriclasse. È un classico della letteratura sportiva, fra le autobiografie meglio riuscite in assoluto.

Michele Pavese - “Selvaggi e sentimentali” di Javier Marías
È stata una scelta difficile: tra Hornby, Galeano, Soriano, Brera e Valdano, alla fine l'ha spuntata un libro forse ancora poco conosciuto. Marías è uno dei più grandi scrittori e giornalisti spagnoli, un innamorato del Real Madrid e del calcio. La sua è una passione viscerale, vissuta mescolando lo sguardo trasognato di un bambino e la lucidità del commentatore ormai adulto. Oltre quaranta articoli autobiografici, in cui affiorano le emozioni legate ai ricordi passati e si riscopre il senso epico dello sport. Partendo da questi sentimenti, l'autore traccia i contorni di un mondo irrazionale e sentimentale, dove trovano spazio, contemporaneamente, felicità e angoscia. Tutto senza perdere l'essenza del gioco; del resto, il fùtbol non è altro che "il recupero settimanale dell’infanzia". Insieme a Febbre a 90' (che ricorda molto sotto certi aspetti) è il libro con il più alto contenuto di frasi immortali sull'argomento.

Daniel Uccellieri - “Captain Tsubasa” di Yōichi Takahashi
Non è un libro, ma un fumetto dal quale è stato tratto il cartone animato più amato da tutti: il manga di Capitan Tsubasa, in Italia meglio conosciuto come Holly e Benji. Un'occasione per conoscere a fondo i personaggi tanto amati visti sul piccolo schermo: da Tsubasa Ozora (Holly) a Genzo Wakabayashi (Benji), fino a Taro Misaki (Tom Becker) e Kojiro Hyuga (Mark Lenders). Perchè leggere il manga e non guardare l'anime? Perché l'isolamento è lungo, ma probabilmente non basterebbe per vedere Holly arrivare dall'altra parte del campo.

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Venerdì 3 Maggio 2024
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