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Inter, Marotta: "Conte caro? Meglio prendere un giocatore in meno ma avere lui in panchina"

di Alessandra Stefanelli
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Intervistato da 'Sky Calcio Club', l'amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta analizza così a calcio i temi relativi allo Scudetto vinto oggi matematicamente: "Com’è stato possibile colmare il gap con la Juventus? Il processo è partito all’inizio della scorsa stagione. Il gap che c’era era consistente, loro avevano vinto lo Scudetto con anticipo e noi poi siamo arrivati a un punto. il ruolino di marcia dice che siamo a 82 punti, possiamo farne ancora 12 e potremmo quindi arrivare a 94. Non è quindi demerito di chi ci ha inseguito, anche se le rivali sono rimaste abbastanza distanziate. Il merito è di Conte, lui stesso lo ha definito un’opera d’arte. Lui è stato vincente come calciatore e come allenatore, è riuscito a trasmettere questi valori ai ragazzi, visto che nessuno di loro aveva mai vinto il titolo tranne Vidal con la Juventus. Anche Lukaku ieri era emozionato. Questo traguardo va ascritto a quello che è il leader, ovvero Conte. È tutto un’insieme di valori che sono stati assimilati e hanno permesso di migliorare così in fretta”.

Tu eri convinto che con Conte si vincesse.
“Io credo che un allenatore vincente può avere un costo straordinario ma non importa, meglio prendere un giocatore in meno ma avere un allenatore buono. Lui ha una retribuzione che va di pari passo con il suo palmares. Non dimentichiamoci che abbiamo preso anche una decisione difficile perché avevamo un allenatore che è ancora tesserato con noi, Spalletti, che è un ottimo allenatore. Ritenevo però che l’allenatore giusto deve essere nel posto giusto al momento giusto, pensavo che lui potesse assumere un ruolo di leader avendolo conosciuto anche a Torino”.

Come si apre un ciclo all’Inter?
“Abbiamo già con l’avvento di Antonio Conte risolto il problema dell’allenatore, lui ci dà ampie garanzie. La pandemia ci mette davanti a grossi problemi dal punto di vista finanziario, dobbiamo creare degli aggiustamenti sul costo del lavoro, ma di questo ne parleremo più avanti come ha detto anche Antonio. Vogliamo godere di questo momento straordinario. Sarebbe bello poter vincere anche l’anno prossimo, coinciderebbe con la seconda stella e sarebbe straordinario per tutti”.

È stato il suo momento più difficile da dirigente?
“Quando le cose vanno bene il grande problema diventa piccolo e viceversa. Io conosco benissimo Conte, quando lui ha fatto quelle esternazioni era perché voleva stimolare ulteriormente la società, lui ha una velocità nel fare le cose e voleva esserci di stimolo. Lui ama dire le cose in faccia, ma preferisco avere a che fare con una persona trasparente piuttosto che con una persona che non è sincera. Noi facciamo il nostro percorso, abbiamo visto che il gap con la Juventus è stato parzialmente colmato, ma le difficoltà ricominceranno il 1 luglio con la nuova stagione, Ci sono anche altre società che stanno facendo bene come Milan, Napoli, Atalanta che è un modello per tutti, Gasperini sta seminando benissimo e può consolidare la sua capacità di fare calcio. Secondo me l’Atalanta è una candidata per lo Scudetto”.

Perché sei andato via dalla Juve?
“Non sono andato via, c’è stata una risoluzione consensuale perché c’è stato un confronto trasparente in cui sono emerse delle situazioni, è giusto che in quel caso il manager faccia un passo indietro. Credo sia anche un fatto fisiologico. Io ho ricevuto subito il messaggio di Steven Zhang e ho accettato immediatamente questa nuova sfida”.

L’acquisto di cui vai più oroglioso all’Inter?
“Le problematiche sono state tante. L’acquisto sicuramente più difficile è stato quello di Lukaku perché è stato un acquisto oneroso, ma Conte era convinto che ci sarebbe stato utile e anche lì ha avuto ragione lui”.

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