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Il Sarri-ball diverte l'Olimpico, ma con il Verona è "solo" 3-3. I biancocelesti staccano la Roma

di Luca Chiarini
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La Lazio fa calare il sipario sul proprio campionato la più sarriana delle prestazioni. Non nella proposta di gioco, certamente perfettibile, bensì nello spettacolo offerto questa sera all'Olimpico. Finisce 3-3 contro il Verona: reti di Jovane Cabral, Felipe Anderson e Pedro per i biancocelesti, cui fanno da contraltare i sigilli di Simeone, Lasagna e Hongla per i veneti. Il punto raccolto consente al club di Lotito di staccare la Roma e chiudere la stagione al quinto posto in classifica.

Le scelte dei due allenatori: Jovane Cabral guida l'attacco
Sarri deve rinunciare a Patric, squalificato, e affida a Luiz Felipe in coppia con Acerbi le chiavi della difesa. Chance per Basic in cabina di comando al fianco di Cataldi e Milinkovic-Savic, davanti tocca invece ancora a Jovane Cabral fare le veci di Ciro Immobile. Tudor risponde con tante sorprese: tra i pali c'è Berardi, all'esordio stagionale in Serie A, mentre in difesa trova posto il giovane Coppola. In assenza di Ilic, e con Tameze a mezzo servizio, tocca a Hongla e Veloso duettare in mediana.

Gol ed emozioni nel primo tempo: 2-2 il parziale all'intervallo
Il Verona tracima nel quarto d'ora iniziale, cogliendo completamente di sorpresa la Lazio. Simeone apre le danze con un colpo di testa nell'area piccola su invito di Lazovic, otto minuti più tardi Lasagna timbra il raddoppio con una magia dalla distanza: sinistro secco dai venticinque metri che si stampa sui due legni ai lati di Strakosha prima di depositarsi in fondo al sacco. L'Olimpico rumoreggia per una manciata di secondi, il tempo per i biancocelesti di dare un nuovo giro al pallone e accorciare le distanze con Cabral, che si sblocca in Serie A sfruttando al meglio l'assist di Felipe Anderson. È proprio il brasiliano a rimettere tutto in equilibrio con un assolo favorito da un rimpallo vinto al confine dell'area e chiuso da un tocco morbido a eludere l'uscita bassa di Berardi.

Pedro subentra a Zaccagni e firma la rimonta
In avvio di ripresa è tutta un'altra Lazio. Dopo un primo tempo in sordina deflagra tutto lo strapotere di Milinkovic, che trascina la squadra e apre un conto con Berardi, premiato sistematicamente dalla mira non impeccabile del serbo. Il dominio della squadra di Sarri è l'anticamera del sorpasso sui veneti, che avviene poco oltre l'ora di gioco: Pedro, subentrato da pochi minuti a Zaccagni, imbuca per Felipe Anderson e ribadisce in rete dopo la respinta di Berardi sul destro a botta sicura del brasiliano.

Notte di prime volte: Hongla firma il nuovo pari
Finita qui? Macché. Il Verona torna a tambureggiare come se nulla fosse successo, e questo sforzo produce la rete del 3-3. Tutto nasce da un dai-e-vai tra Caprari e Hongla, contrato al momento del tiro da Kamenovic. Sulla linea di fondo sbuca però Lazovic, che alimenta l'azione e imbecca nuovamente il camerunese, che sigla il tap-in e trova il suo primo gol italiano. Finisce 3-3, un risultato che racchiude meglio di qualsiasi analisi il livello di spettacolarità della notte dell'Olimpico.

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Martedì 30 Aprile 2024
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