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Il doppio ex Dimas analizza Juve-Benfica: "Grimaldo? Non lo consiglierei ai bianconeri"

di Raimondo De Magistris
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Alla vigilia di Juventus-Benfica la redazione di 'Tuttojuve.com' ha analizzato la partita con un doppio ex, il portoghese Manuel Dimas Texeira.

Solo 2 vittorie nei primi sette match di questa stagione. La partita contro il Benfica potrebbe diventare la svolta per la Juventus?
"E' stato un brutto inizio di stagione per i bianconeri, ma c'è una differenza tra una partita di Serie A e una in Europa. La Juve ha bisogno della svolta in campionato e può riuscire a vincere più partite in maniera consecutiva, mentre in Champions è importante vincere le partite in casa e devi fare dei buoni risultati in trasferta. Solo così hai la chance di qualificarti tra le prime due del girone. Se dovesse battere il Benfica, è chiaro che il match col Monza sarebbe affrontato fisicamente e psicologicamente con un altro piglio".

Perché la Juventus non riesce ad esprimere un buon calcio?
"È nuovamente una squadra in costruzione, con tanti giocatori acquistati in estate e alla ricerca del sistema ideale per giocare al meglio. Anche se gli ultimi due risultati non sono stati buoni, a me sembrava che la squadra stesse giocando meglio. Ma in difesa serve un cambio di passo, deve essere la Juve del passato impermeabile e difficile da espugnare. Con la Salernitana sono stati presi due gol facili".

Che partita sarà Juventus-Benfica? Può bastare un pareggio per il Benfica?
"Mi aspetto una partita interessante, la Juve è favorita sulla carta ma il Benfica gioca un ottimo calcio e quest'anno non ha mai assaporato il sapore della sconfitta. Per logica, i bianconeri dovranno cercare di fare risultato pieno dopo la sconfitta di Parigi. E il Benfica, invece, reduce dal successo sul Maccabi, può anche permettersi di pareggiare per poi giocarsi la qualificazione al Da Luz. Proprio gli israeliani potrebbero essere un fattore importante, perché i punti persi contro di loro diventerebbero determinanti per il passaggio alla fase successiva".

Il Benfica, a differenza della Juve, ha avuto un ottimo inizio di campionato e Champions. Quali sono i maggiori pericoli della squadra di Schmidt?
"Il Benfica ha avuto una stagione brutta e molto difficile l'anno scorso. Con un nuovo allenatore tedesco e alcuni buoni acquisti, ha riportato la mentalità vincente che è mancata in queste ultime stagioni. La squadra sta esprimendo un buon calcio, anche piuttosto semplice, e gioca in maniera prettamente offensiva. I rischi, ovviamente, non mancano, ma le vittorie permettono ai tifosi di avere una grossa motivazione. Ai lusitani piace il possesso palla e giocar bene, il centrocampo riesce a far filtro e la difesa subisce poco. Neres e Rafa sono in buona forma e sempre pericolosi negli uno contro uno".

Considerato il periodo negativo della Juve, quale è il pensiero in Portogallo? I media credono nella vittoria del Benfica?
"A prescindere dai risultati ottenuti, qui la Juve è sempre vista come una squadra di punta e candidata a vincere tutte le competizioni. Nel momento in cui affronta una squadra portoghese, ognuno è consapevole della difficoltà a cui si andrà incontro. Il pensiero dei media è simile a quello dei tifosi, perché con 11 vittorie consecutive credi di poter e anche di dover vincere. Ogni partita è diversa, mai uguale, quindi tutto può sempre succedere".

Grimaldo potrebbe non rinnovare il suo contratto in scadenza nel 2023. È un giocatore che potrebbe servire la Juve?
"Grimaldo ha disputato delle buone stagioni al Benfica, molto più positive che negative. Ha una vocazione per il calcio offensivo, grande sinistro, crossa bene e segna grandi gol da fuori area. E' molto bravo anche sulle punizioni. Qualche dubbio può esserci sulla sua fase difensiva, ma penso che abbia anche a che fare con il sistema che gioca la squadra. Juve? Non sono sicuro possa essere un buon acquisto per i bianconeri".

Hai giocato due stagioni nel Benfica e successivamente nella Juventus tra il 1998 e il 2000. Quali sono i tuoi ricordi legati a queste esperienze?
"Il Portogallo è il mio paese natale e amo il Benfica, l'Italia un paese che adoro in cui ho buoni amici e la Juve nel mio cuore. Chiedo sempre che queste squadre possano affrontarsi in finale, in modo da poter essere sempre felice. Voglio che entrambe le squadre vincano sempre, ma ora il mio cuore soffre per queste partite. Se devo prendere una decisione, per spirito patriottico il Benfica è al primo posto. Sono state due squadre in cui ho vissuto i momenti migliori della mia carriera, quindi sono grato di aver giocato in entrambe. Il mio cuore è sempre rosso e nero".

Pronostico?
"Visto il momento attuale, finirà in parità. Almeno così non scontenterò nessuno".

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