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Benvenuti in Italia - Top 50 di chi arriva. 15-11: da Theo a Buffon

di Michele Pavese
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

15. Theo Hernandez - Dal Real Madrid al Milan - Titolo definitivo - Per lui si è mosso in prima persona Paolo Maldini, chiudendo l'accordo in una calda giornata di fine giugno a Ibiza. Un'investitura importante e pesantissima, per un ragazzo su cui l'Atletico Madrid prima e il Real poi non hanno creduto abbastanza. Ci crede, invece, il club rossonero, che ha sborsato 20 milioni per ingaggiarlo. Fratello minore di Lucas, campione del mondo con la Francia e attuale giocatore del Bayern Monaco, Theo finora non ha potuto mettersi in mostra a causa di un brutto infortunio subito durante il precampionato. Giampaolo potrebbe riaverlo a disposizione a Verona e potrebbe testarlo in vista dell'attesissimo derby di sabato 21 settembre. Velocità, forza, personalità e un gran tiro: caratteristiche che hanno convinto il Milan a metterlo sotto contratto fino al 2024.

14. Lasse Schone - Dall'Ajax al Genoa - Titolo definitivo - Il colpo a effetto dell'estate lo ha messo a segno il Genoa di Enrico Preziosi. Inatteso, a tratti quasi inspiegabile: Lasse Schone è stato uno degli artefici dello splendido cammino dell'Ajax semifinalista nella scorsa Champions League. La squadra che ha fatto sognare tutti, dopo aver ceduto De Jong e De Ligt, ha lasciato andare anche l'uomo di maggiore esperienza a centrocampo, che ha scelto di ricominciare dall'Italia e da Genova. Piede magico, tecnica sopraffina e visione di gioco, specialista dei calci piazzati: un rinforzo che Andreazzoli, forse, ha immaginato solo nei sogni, e intorno a cui costruire l'impianto di gioco. Contratto fino al 2021, è costato appena 1,5 milioni: rapporto qualità-prezzo imbattibile.

13. Luis Muriel - Dal Siviglia all'Atalanta - Titolo definitivo - È quanto di più vicino al Fenomeno Ronaldo si sia visto sui campi della Serie A, con le dovute proporzioni. Tecnica, velocità, dribbling, ma anche fragilità muscolare e un conto aperto con la sfortuna. Luis Muriel è stato premesse straordinarie e promesse solo in parte mantenute. L'impressione è che abbia fatto troppo poco rispetto alle sue potenzialità; adesso, dopo un lungo peregrinare, arriva una nuova occasione in una carriera vissuta sempre con la valigia in mano. Gasperini e l'Atalanta hanno scelto di puntarci, rinforzando la colonia sudamericana presente in attacco. Con Gomez e il connazionale Zapata (e il gioco offensivo di Gasp) potrebbe tornare a far impazzire tutti. Gli orobici hanno investito 15 milioni sul colombiano, lui è partito fortissimo, con una doppietta all'esordio in campionato. Anche a Firenze, qualche mese fa, l'inizio era stato promettente: il nemico più grande di Muriel è sempre stato la continuità.

12. Danilo - Dal Manchester City alla Juventus - Titolo definitivo - Meno di trenta secondi per far innamorare il popolo bianconero. Quella lunga corsa al fianco di Douglas Costa, prima di bucare Meret e portare la Juve in vantaggio contro il Napoli, è stata il biglietto da visita di Danilo, che era entrato in campo al posto di De Sciglio un attimo prima. È arrivato in punta di piedi e nella diffidenza generale: lo scambio con il Manchester City, che ha portato Cancelo alla corte di Guardiola (con un conguaglio in favore della Juventus), non aveva convinto e forse ancora oggi genera un po' di scetticismo. L'impatto, però, è stato positivo, quasi devastante: adesso, il duttile terzino brasiliano deve vincere la sfida più grande e provare a imporsi in una squadra zeppa di campioni.

11. Gianluigi Buffon - Dal PSG alla Juventus - Svincolato - Un anno fa, il popolo bianconero e il calcio italiano omaggiavano un campione assoluto, il più grande portiere della storia: Buffon aveva deciso di abdicare dopo 17 anni, lasciando tutto nelle mani di Szczesny e Donnarumma. Complici, forse, anche l'ennesima delusione europea e quella sfuriata al termine di Real-Juventus che era costata una lunga squalifica al portierone. Così, SuperGigi era ripartito da Parigi, dove però le cose non sono andate esattamente come si aspettava: Tuchel lo ha messo in competizione con Areola e si è dovuto accontentare, ancora una volta, solo dei titoli nazionali. L'affetto dei tifosi non è mai mancato, ma il richiamo di casa è stato molto più forte. Non poteva finire diversamente; Buffon si è svincolato ed è tornato subito dalla Vecchia Signora, con cui ha stretto un patto: giocare quelle otto partite che gli consentirebbero di diventare il giocatore con più presenze nella storia della Serie A, superando Paolo Maldini. E un sogno/obiettivo: infrangere il tabù e vincere l'unico trofeo che manca.

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Domenica 5 Maggio 2024
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