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Gol, mano sul cuore e dubbi sul rinnovo. Il futuro di Dybala è una questione aperta

di Ivan Cardia
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Sono stati sufficienti cinque minuti e due tocchi perché Paulo Dybala ricordasse alla Juventus quello che in fin dei conti è sempre stato. Un calciatore decisivo. Tabellino alla mano, il suo è stato il gol vittoria nello scontro diretto per la Champions contro il Napoli. Gliene manca uno per raggiungere quota 100 in bianconero: dato che in questa stagione ha giocato (e segnato) poco, vuol dire che nelle precedenti cinque ha viaggiato a una media di venti reti all’anno. Dopo la rete, ecco l’esultanza liberatoria: l’abbraccio con Pirlo, con Szczesny, con la squadra che l’ha aspettato. Perché alza la media: in questa Serie A, con Dybala, la Vecchia Signora fa mezzo punto in più a partita. Tradotto in altri termini, vuol dire che la Joya fa la differenza. Infine, la mano sul petto. Sul cuore e sullo stemma della squadra campione d’Italia in carica ancora per poco. “Amo la Juventus”, disse Paulo qualche mese fa, nella celebre intervista che poi portò il presidente Agnelli a dover rispondere. Il suo futuro a Torino, però, è una questione aperta.

Quante versioni. Partiamo proprio dalle parole del numero uno, ormai le più lontane nel tempo: “Gli abbiamo offerto un rinnovo da top 20 - disse Agnelli - anche se non lo è ancora e lui lo sa. Vogliamo farne il nostro capitano”. Una replica, appunto, a Dybala che in qualche modo aveva giocato la sua mano. Aveva tolto di mezzo i milioni che chiederebbe per rinnovare: è più una questione di status, quello di fuoriclasse, che la Juve non gli riconosce. Innegabile, se si considera che due estati fa era sul mercato a cifre tutt’altro che proibitive. Dopo Agnelli, ecco Paratici e Nedved, quasi in coro, più di recente: all’interno del naturale dualismo di casa Juve, blindato Ronaldo e per Dybala si vedrà. “Valutiamo ogni opportunità di mercato”. Tradotto: può partire, al giusto prezzo. Anche perché il contratto scade nel 2022 e il rinnovo resta lontano. L’ultima versione di casa Juve è quella di Andrea Pirlo: “Speriamo di tenerlo”. Lo dice da tecnico, e non potrebbe essere altrimenti.

Il fuoriclasse e il pezzo pregiato. Dybala è entrambi, per la Juve di oggi. Il campione che è mancato: oggi Madama punta su di lui per la Champions come pochi mesi fa lo ringraziava per averla trascinata al nono scudetto di fila. È anche un giocatore che chiede cifre e garanzie molto rilevanti per il rinnovo, e su quel fronte le ultime da Torino sono di un’offerta scaduta, di una trattativa in alto mare. Il gol di ieri riaccenderà la fiammella della passione? Possibile, non scontato. Anche perché c’è l’ultimo scenario da considerare: come ogni anno, a giugno si fanno i conti. La Juve ha bisogno, moneta più moneta meno, di una cifra vicina ai 100 milioni di euro in termini di plusvalenze. L’argentino rappresenta anche la strada più semplice per raggiungere questo obiettivo: è il calciatore con più mercato, quello su cui è più semplice imbastire scambi con cui cadere in piedi anche a livello tecnico. Tutte considerazioni che a Torino non possono passare in secondo piano. Dopo il gol di ieri, però, la domanda torna d'attualità: la Juventus può seriamente non ripartire da Paulo Dybala?

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Domenica 19 Maggio 2024
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