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Fiorentina, il ritorno al Franchi di Vlahovic: dai fischi agli applausi con tanto di lacrime

di Pietro Lazzerini
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Dusan Vlahovic era l'uomo più atteso di un Fiorentina-Cagliari di fine ottobre. L'attaccante serbo, per la prima volta dopo la notizia sventolata da Commisso del suo mancato rinnovo, doveva fare i conti con la reazione del pubblico di casa, che c'è stata ma non con quel fragore che in tanti si aspettavano. Il pubblico fiorentino in gran parte ha deciso di ignorarlo prima dell'inizio del match, qualcuno lo ha banalmente fischiato senza esagerazioni.

Il campo poi ha permesso all'attaccante di Italiano di trasformare quella piccola contestazione in applausi, con una prestazione ottima sia in fase di rifinitura che quando è stato chiamato a segnare per arrotondare il vantaggio e chiudere virtualmente la partita. Il suo impegno è stato evidente, anche se ha lasciato tutti di stucco quando, dopo l'assegnazione del rigore per fallo di mano di Keita, ha deciso di non battere lasciando il penalty, poi trasformato, a capitan Biraghi. Dal labiale sembra che dica "non me la sento" ai compagni di squadra. Un gesto maturo di un timido campione di 21 anni che ha preferito permettere a un altro di segnare senza pressioni piuttosto che rovinare la partita rischiando di sbagliare la rete dell'1-0 per le troppe pressioni.

Il gol è comunque arrivato nella ripresa con una punizione strepitosa. Un gesto da campione che arriva dopo otto tentativi in Serie A. Tolte le ragnatele dalla zona del sette, il serbo ha guardato subito verso la panchina andando ad abbracciare il proprio tecnico. Le lacrime agli occhi e un momento quasi tra padre e figlio, con tutta la squadra stretta intorno al proprio gioiello reo, agli occhi di Firenze, di non voler proseguire un matrimonio che per tutti era ricolmo d'amore.

Il "no" davanti alla firma del contratto lo accompagnerà fino alla fine della sua avventura viola, che sia a gennaio o che sia a giugno. Ma è evidente dopo quanto visto oggi che la Vlahovic non tirerà mai indietro la gamba e che il rapporto con questa maglia è tutt'altro che banale. L'addio sarà dettato dal calcio moderno, che accelera i tempi e che crea situazioni di imbarazzo anche alle squadre più blasonate, figuriamoci per chi sta cercando di rinascere dalle ceneri. L'importante per la Fiorentina è che finché il numero 9 andrà in campo, ci sia la certezza di avere a disposizione un campione. Italiano lo sa, come lo sanno i compagni. Lo sanno anche i tifosi, ai quali dovranno essere concessi i fischi d'amore tradito, soprattutto se poi saranno così maturi da trasformarli in applausi. Come successo oggi.

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Sabato 4 Maggio 2024
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