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Fiorentina, Commisso: "Cessione del club senza nuovo stadio? Non posso rispondere"

di Pietro Lazzerini
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Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di Lady Radio spaziando dai motivi del cambio in panchina e dunque dal ritorno di Prandelli fino ai problemi legati alla costruzione del nuovo stadio a Firenze. Ecco le sue parole:

La conferma di Iachini a luglio? "II contratto del mister non finiva alla conclusione della passata stagione. Io non ho mai incontrato un nuovo allenatore eppure sono usciti almeno dieci nomi. Quando è uscito il nome di De Rossi non eravamo ancora sicuri di restare in Serie A e questo non mi è piaciuto io De Rossi l'ho visto solo in televisione. Barone e Pradè si sono preparati qualora ci fosse stato un cambio ma poi io ho deciso, concordando con i miei uomini, di dare a Iachini un'altra possibilità. Beppe ci ha salvato e mi sembrava giusto, per meritocrazia, confermarlo. Non possiamo pagare contemporaneamente tanti allenatori e in vita mia ho sempre ragionato per meritocrazia".

L'arrivo di Prandelli? "Vorrei fare una battuta. Prandelli è così bravo come allenatore ma allora perché nessuno mi ha fatto il suo nome prima? Si parlava di Allegri, Mazzarri, De Zerbi e Spalletti. Stimo molto Cesare anche se ancora non l'ho conosciuto di persona. Il suo contratto? All'età di 34 anni lavoravo a New York per una banca importante ma io decisi di lasciarlo per andare in una piccola azienda senza contratto. Ho rischiato nella vita ma è stato tutto ripagato. Tutta la nostra dirigenza è unita per portare la Fiorentina più in alto rispetto ad oggi. Io spero che Prandelli faccia molto bene. Se c'è qualcuno stupido, e ce ne sono, che critica la mia scelta gli dico che Prandelli ha un lavoro e tu sei a parlare in radio".

Sarri? "Anche lui l'ho visto solo in televisione ma questo non significa che nessuno dei nostri lo ha cercato. A Firenze c'è troppa gente che parla e critica ma avendo le tasche vuote".

Monte stipendi? "Prima che arrivassi io i calciatori e gli allenatori guadagnavano molto meno rispetto ad ora. Il monte ingaggi è cresciuto del 40% mentre gli incassi sono diminuiti. Nessuna squadra al mondo che con 85 milioni di fatturato ha speso più di 100 milioni".

Questa società deve crescere dal punto di vista calcistico? "Alcuni dicono che Rocco non sa niente di calcio. Ma visto che voi siete esperti di calcio mi dovete dire chi dei 20 proprietari di Serie A hanno giocato a calcio? Sono tre o quattro. Il cinese dell'Inter ha mai giocato a calcio? No. Allora perché queste cose non le dicono a Milano? Gli americani, quello del Liverpool, Arsenal o Manchester United, cosa sanno di calcio? Ci sono persone che sono venute da noi a chiedere lavoro, noi non glielo abbiamo dato e allora parlano male di noi".

Che situazione ha trovato in società a giugno del 2019? "Chi lavorava con la famiglia Della Valle sono stati mandati fuori. Era necessario fin da subito comprare nuovi giocatori e poi c'è stata la conferma di Montella. Sia io, che Pradè, che Barone eravamo convinti insieme di tenere Vincenzo sulla panchina della Fiorentina. Quindi è stata una scelta condivisa. Oggi sono tutti con Prandelli vedremo domani, se le cose non dovessero andare bene, cosa diranno. Sono molto deluso di come i giornalisti hanno trattato la mia Fiorentina e penso che i tifosi la pensino come me".

Situazione economica della società? "Io non faccio promesse che non posso mantenere. Però posso promettere che con Rocco Commisso la Fiorentina non fallirà mai. Ancora abbiamo entrate troppo basse per poter competere con squadre che fatturano 400 o 500 milioni. Potremo farlo quando avremo, se lo avremo, lo stadio nuovo".

Lega? "Barone ha fatto un grandissimo lavoro nel rappresentare la Fiorentina in Lega. Se c'è la possibilità di mettere più soldi nel calcio italiano questo è solo un bene".

Pedro? "Non penso ci sia la possibilità di riportarlo a Firenze ma non posso escludere un suo ritorno. La cosa certa è che più lui farà meglio e più ci guadagniamo noi".

Situazione stadio? "Intanto bisogna dire che con il Centro Sportivo siamo ad un buon punto e spero che a gennaio si possa iniziare a costruirlo. Qualcuno mi ha chiamato Attila perché voglio distruggere ma io non distruggo, costruisco. Lo stadio si deve azzerare e farlo di nuovo. Mi sembra che sia sempre più facile criticare che fare".

Il Ministero accoglierà le vostre richieste? "Sono ottimista fino a un certo punto, ma spero che lo Stato italiano faccia la cosa giusta. La situazione economica è molto negativa, e questo stadio potrebbe ridare la vita a quegli italiani che vanno cercando lavoro. Non capisco come possano considerarlo un monumento, visto che comunque è vissuto ogni giorno dai tifosi la cosa giusta è dare loro quello che vogliono. Non so cosa succederà, ma abbiamo richiesto questo incontro prima di mandare il progetto finale, per capire cosa vogliono che si preservi dal Ministero. C'è anche la possibilità che lo stadio non si faccia, voglio essere chiaro".

Se non glielo fanno fare, lascia il club? "Non posso rispondere, è a seconda di come mi sento in un certo periodo. Ma posso assicurare che, se mi lasciano incrementare i ricavi, sono ottimista a proposito dei nostri obiettivi".

La possibilità del nuovo Franchi a fianco del Franchi? "Si è parlato anche di questo o di Campi Bisenzio, ma ogni strada ha i suoi problemi oltre ai pregi. Andiamo avanti però un passo alla volta: nella mia opinione, se il Franchi non si può fare come voglio io, i soldi me li possono mettere loro. Credo che Franceschini lì a Roma ne abbia...".

La sua voglia di vincere rimane? "Credete che sia venuto a Firenze per perdere? Sono un realista, però: non prometto cose che non posso mantenere. Non l'ho mai fatto: forse la realtà e quello che dico non vi piace, ma così è. Le bugie le dicono altri, non io: sono venuto per portare Firenze dove merita. Sono il primo a soffrire quando si perde".

Stop alibi alla squadra? "Pensate che Chiesa ancora oggi non mi ha chiamato da allora... Ai ragazzi ho detto che le cose della squadra devono rimanere dentro la squadra, e che dobbiamo stare uniti. Vediamo ora cosa farà Prandelli, ma per me questa Fiorentina potrà fare meglio per com'è".

Che dice delle elezioni americane? "Lì siete tutti di sinistra, forse qualcuno comunista (ride, ndr). Vediamo se questo presidente aiuterà gli americani con i vaccini, è quello che si legge sui giornali ma la questione in America è molto più delicata. Spero che almeno il Senato rimanga repubblicano, anche se la Casa Bianca sarà democratica: non ci si può affidare ad un partito solo, e infatti era successo così anche con Trump".

Che dire della dirigenza? "Quando qualcuno dice che io intervengo sulle decisioni di Pradè, sono bugie: ha fatto più di 150 operazioni tra entrate e uscite, e solo su Amrabat c'è la mia mano. Lo stesso vale per la questione delle dimissioni: false, ho chiesto l'altro giorno se qualcuno si voleva dimettere e nessuno ha detto nulla. Ho deciso che privatamente assegnerò cartellini gialli e rossi ai giornalisti perché non si possono fare soldi tramite la Fiorentina su radio e giornali. Quando ci sarà il nuovo Viola Park, vedremo chi ci sarà...".

Quando tornerà? "Non so quando potrò farlo, le cose stanno andando molto male. Purtroppo non riesco a stare vicino ai dirigenti, e quando qualcuno critica pensi alla situazione del Covid, e a queste persone che ogni giorno si sacrificano per il bene della Fiorentina".

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