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ESCLUSIVA TMW - Zeman: "Juve in Champions? Dietro a inglesi e spagnole"

di Lorenzo Marucci
Così il boemo poi sulla Roma: "Kluivert forte ma tatticamente ancora capisce poco. La nuova proprietà stia vicina alla squadra"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nella lunga intervista concessa da Zdenek Zeman in esclusiva a TMW sono stati toccati vari temi a partire dalla 'fuga' della Juve: "Non è in fuga - dice il boemo - il distacco è recuperabile, anche se la Juve resta la favorita. Sarri? Le caratteristiche dei giocatori non sono fatte propriamente per il suo gioco. Gli attaccanti hanno nel sangue di giocare la palla e non di smistarla di prima. Non sono l'ideale per il suo gioco ma stanno facendo bene. Se serve più pressing alla Juve? Le squadre inglesi sono impostate per fare pressing a tutto campo, non possiamo aspettarci che Cristiano Ronaldo e Dybala facciano lo stesso lavoro. Alla Juve manca quello, attaccare in partenza i giocatori avversari".

Giusto per la Juve non intervenire sul mercato?
"E' una squadra difficile da migliorare. Manca Chiellini ma rientrerà. De Ligt? Le difficoltà iniziali ci sono per tutti quelli che vengono dall'estero. Ci sono state anche per Platini e Maradona".

In Champions la Juve ha buone chance?
"Credo che ancora sia dietro alle inglesi e al Psg e le spagnole sono più abituate e hanno qualcosa in più a questi livelli"

E l'Inter finora ha fatto il massimo?
“Così dice Conte. Lui vuole sempre la squadra a 200 all'ora, ma a 200 non puoi arrivarci se cambi tutto".

La posizione in classifica rispecchia il valore dell'Inter?
"Si, a parte qualche partita vinta per sbaglio si tengono lì e ci sperano. Nel campionato può succedere ancora tanto. Lautaro-Lukaku? A loro si chiede di far gol. C'è da dire comunque che nell'insieme hanno fatto gli stessi gol di Immobile".

Cosa pensa di Eriksen? Le piace?
Si, però giocare nel campionato italiano è molto diverso da quello inglese. Prima che si abitui al calcio italiano passeranno sei mesi quindi se deve rendere qualcosa renderà il prossimo anno".

Avrebbe preferito Vidal?
"E' già abituato a giocare nel campionato italiano, però Eriksen per me è più forte di Vidal. Bisogna vedere se può servire di più il cileno o il danese".

Si vince in tanti modi nel calcio: facendo calcio spettacolo ma anche chiudendosi e ripartendo?
"Sì, ci sono vari modi. L'importante è che si giochi bene qualcosa. Molte squadre fanno un misto e allora così non ci si arriva".

L'Inter deve sperare in una flessione della Juve?
"Ha poche chance però è giusto ci provi fino alla fine. Anche se oggi la seconda squadra è la Lazio: se vince il recupero col Verona va al secondo posto. E sono i biancocelesti i primi inseguitori. Visto che hanno già vinto due partite con la Juventus hanno più possibilità in questo momento. Mancava continuità, anche se non è normale vincere undici gare consecutive e molte a tempo scaduto. Però ce l'ha fatta e vincendo arriva più convinzione, più voglia di giocarsi qualcosa".

Qual è il segreto di Inzaghi?
"La Lazio è una squadra che giocava un bel calcio anche lo scorso anno. Però poi c'erano cali improvvisi che non le hanno permesso di lottare per qualcosa di importante. Oggi questi cali non ci sono e la squadra va avanti convinta di poter fare qualcosa di importante"

Quello della Lazio è il centrocampo migliore della Serie A?
A me piacciono tutti e tre. Insieme fanno bene e sono importanti".

Luis Alberto è il calcio...
"E' bravo. Lo scorso anno ha giocato spesso male, non so se non avesse voglia o voleva andare via e ha fatto un brutto campionato. Quest'anno sta di nuovo dimostrando quanto fatto vedere due anni fa".

Immobile può fare 40 gol?
"La media è quella ma è difficile"

Quanto è cambiato dai tempi di Pescara?
"Non è cambiato, è un giocatore che vive di gol, che non si arrende mai, lotta e fa pressing sul portiere. Non lo fanno tutti, è un giocatore importante”.

Il consiglio più prezioso che gli ha dato anni fa?
"Di impegnarsi e di lavorare, lui ha bisogno di farlo. Ha voglia di far bene e lo dimostra, tecnicamente non è il miglior giocatore però con la convinzione riesce a fare cose che non riescono ad altri".

E Belotti?
"Lui e Ciro sono giocatori simili come attaccamento e lotta in campo. Poi contano i gol e Ciro ne ha fatti di più".

Lotito e la sua politica è stata vincente: la Lazio ha alzato parecchi trofei...
"Sì, anche se ci sono quelli che dicono che non contano niente, però sta facendo bene. Si è creato anche tanti nemici per come gestisce la squadra. Però ora anche i tifosi si stanno riavvicinando e sono contenti".

Chi vince il derby?
"Oggi è più forte la Lazio anche se il derby è particolare e di solito lo vince la squadra meno favorita".

Su Fonseca che pensa?
"Di solito i tecnici stranieri hanno problemi prima di capire il nostro calcio. Oggi lui ha difficoltà soprattutto con gli infortunati e deve aspettare il loro rientro".

La perdita di Zaniolo è grave...
"Sì, lui ha forza e ha aiutato molto la squadra. Può fare tanti ruoli ma per me è un centrocampista. Non è un esterno, non ha qualità da esterno però con la sua forza supplisce ed è stato molto utile".

La qualità della Roma è anche in Pellegrini
"Sì, ragazzo forte però cerca il suo ruolo. Per me è una mezzala ma ora gioca a centrocampo dappertutto. Ha visione di gioco e sa fornire assist".

Si aspettava di più da Under e Kluivert?
"Il gol col Genoa darà fiducia ad Under, che non è scarso. Kluivert è giovane e tecnicamente tra i più forti ma tatticamente penso che capisca ancora poco".

Che cosa attendersi dalla nuova proprietà?
"Spero sia più vicina alla squadra. Pallotta si è visto poco a Roma, praticamente mai con la squadra. Quando manca il capo è dura gestire".

Totti procuratore come lo vede?
"Io non me lo immagino, lo vedo sempre in campo".

Fosse per lei giocherebbe ancora?
"Ora no, ma sicuramente un altro anno lo poteva fare".

Perché non pensa possa fare il procuratore?
"Penso che non è cosa sua, io lo vedo solo sul campo. Poi è normale pensasse di fare anche altre cose. Molti giocatori si affideranno a lui, speriamo per lui e per i giocatori possa fare bene".

De Rossi vuole fare l'allenatore...
"Non è detto che un calciatore che ne ha viste tante possa diventare un buon allenatore. Bisogna vedere, ci prova e si capirà...".

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