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ESCLUSIVA TMW - Stoichkov: "A Parma intrighi nello spogliatoio. Atalanta? Presto per la Champions"

di Andrea Losapio
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Il momento più bello della mia vita calcistica è stato il 20 maggio del 1992". A parlare è Hristo Stoichkov, il genio bulgaro del calcio dei primi anni novanta, e la data è quella della vittoria della Coppa dei Campioni contro la Sampdoria, ai tempi del Barcellona, grazie alla punizione di Koeman nei tempi supplementari. "Perché ho ricevuto la Coppa Campioni nel VIP Box di Wembley, sedendomi di fronte alla Regina Elisabetta II. Per la prima volta il Barça diventava campione d'Europa. E tramite me la Bulgaria ha raggiunto il top. Per questo ogni anno celebro questa data, il 20 maggio, come il mio secondo compleanno".

Adesso siamo di fronte a un maggio diverso.
"Ma sono contento che la mia nazione sia stata una delle prime a limitare al massimo la distribuzione del Coronavirus. La Bulgaria ha reagito velocemente e in maniera perfetta, grazie alle misure adottate. Per questo motivo siamo una delle meno colpite, sia come infetti che come morti".

I campionati devono ripartire?
“Al primo posto ci dev’essere la salute dei calciatori, degli allenatori, degli arbitri e degli altri ufficiali di gara. Non c’è niente di più bello del calcio che riparte, manca a tutti quanti".

Quindi è favorevole.
"Se i Governi pensano che il pericolo sia passato, noi, il popolo del calcio, dobbiamo essere felici. In questo weekend è partita la Bundesliga, spero che i tedeschi - con il loro famosissimo ordine - siano un esempio per gli altri. E spero che sia un esempio buono, di successo. Se tutto va bene e la Bundes è ok, allora le altre nazioni devono prenderla a esempio. Sono impaziente per la ripartenza”.

Cosa cambierà?
“Spero che il calcio diventi più sostenibile. Sono sempre stato molto critico sui trasferimenti, abbiamo raggiunto i 222 milioni di euro con Neymar, questo non ha senso. E non è nemmeno l’unico caso di trasferimento incredibili, nessun giocatore può costare così tanto. I salari sono molto alti e fuori dal mondo. Il Coronavirus toccherà duramente le finanze del calcio, ma non abbasserà la qualità dei calciatori".

Rimarrà il divertimento?
"Non ci sono giocatori giovani o vecchi, ma quelli che hanno abilità e quelli che non ne hanno. Se ricevi più soldi, questo non significa automaticamente che sarai migliore. I salari devono ritornare a cifre ragionevoli, altrimenti raggiungeranno livelli assurdi e darà un boomerang, danneggiando duramente il calcio".

Perché la Bulgaria non è più stata ai livelli di USA 1994?
"Capisco la questione, però vorrei ricordare che siamo stati la prima nazione a qualificarsi per Euro96. Abbiamo battuto la Germania con un 3-2, siamo stati gli unici a iniziare le qualificatorie con sette vittorie consecutive. Abbiamo vinto la prima partita in un Europeo".

Però dopo...
"Abbiamo cominciato una fase discendente. Le ragioni sono complesse, non sono semplici da illustrare in una singola intervista. Quando ero giovane lo sport era differente, ora la situazione è cambiata molto. Vivo lontano dalla Bulgaria, non riesco a farmene una ragione".

Ma è ottimista?
"Lo sono sempre stato, penso che la situazione prima o poi cambierà. Sono però preoccupato perché, non solo in Bulgaria, ma in Europa c'è poca attenzione al calcio giovanile. Tutti pensano alle grandi sfide, agli appuntamenti nazionali, senza considerare cosa sta crescendo, come saranno i giovani e cosa succederà in 5-6 anni".

Cos'è successo a Parma?
"Giocava in una maniera diversa rispetto al Barcellona. Ho iniziato bene, ho segnato nelle mie prime partite, ma l'aspettativa sulla squadra era enorme".

La squadra era fortissima.
"C'erano Zola, Benarrivo, Brolin, Dino Baggio, Asprilla, Buffon che iniziava la sua eccellente carriera, Bucci, Cannavaro, Crippa. E sto dimenticando sicuramente qualche grande giocatore di quella squadra. Rispettavo molto l'allenatore, Nevio Scala. Ma non c'era pazienza".

Come sempre, in Italia.
"Sì, poi le critiche e gli intrighi hanno cominciato a farsi largo nello spogliatoio. Le menziono nella mia autobiografica, "Hristo Stoichkov the story". Ha fatto molto successo in Bulgaria, è stato pubblicato in diverse altre lingue, ma a causa della pandemia ho posticipato la promozione a Barcellona, doveva essere il 23 aprile. Lo faremo a breve".

Cosa si porta dietro di quell'anno?
"Non lo dimenticherò mai, anche ora mi sento con Buffon e Zola. Ho grandi amici tra le stelle italiane come Maldini, BAresi, Massaro, Totti... Sarà sempre così".

Torniamo sulla Champions League.
"Prima vediamo se i campionati saranno giocati fino alla fine, ma nessuno può prevedere quale sarà la forma delle squadre nei quarti di finale. Tutti dicono che il PSG è fra le favorite, ma la Francia ha stoppato il calcio e la squadra dovrà giocare dopo cinque mesi senza una partita. La stessa cosa è applicabile al Lione, che ha vinto 1-0 contro la Juventus e dovrà aspettare il ritorno ad agosto. Il Bayern e il Lipsia partiranno prima, non giocano in un calendario così denso e quando la Champions League ripartirà potrebbero essere in forma. È difficile dire cosa sarà delle squadre italiane e inglesi”.

La sorpresa potrebbe essere l’Atalanta?
“È sicuramente una delle belle facce di questa Champions League. Le gare contro il Valencia possono avere avuto delle influenze sulla questione Coronavirus, ma sono state un vero spettacolo. L’Atalanta sta migliorando rapidamente nelle ultime annate e probabilmente ne sentiremo parlare ancora. Però penso che sia ancora presto per vincere la Champions League”.

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