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ESCLUSIVA TMW - Spal, Amodio: "Eklu ed Esposito hanno un futuro assicurato"

di Stefano Sica
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Da quattro anni fa parte della famiglia Spal come responsabile scouting per il Centro-Sud. Una collaborazione che prosegue con ottimi risultati nel solco di una struttura organizzativa che il club del presidente Mattioli e della famiglia Colombarini ha voluto forte e ramificata. Antonio Amodio, giovane talent scout stabiese, è anche un attento osservatore dei campionati di C e di D, con una lista di calciatori under sempre aggiornata. Insomma, la Spal tiene ben piantati i piedi nel presente, ma cura il proprio vivaio e progetta un futuro di stabilità.

Come si svolge la sua attività in seno al club estense?
“Intanto con me c’è anche Giacomo Laurino: con lui, oltre ad un rapporto di amicizia, c’è una collaborazione costante che ci porta a dividerci i compiti. Quest’anno ci occupiamo dai ragazzi classe 2002 a scendere. Le comunicazioni sono frequenti anche con Andrea Grammatica, che è responsabile della Primavera, oltre che con Davide Vagnati, per il quale mi capita di visionare partite in funzione della prima squadra. Ma devo dire che tutta la macchina organizzativa è ben oliata e, in questo senso, mi preme citare il responsabile tecnico del settore giovanile Ruggero Ludergnani, quello organizzativo Alessandro Orlandini, e lo stesso Laurino. A Ferrara mi trovo benissimo, siamo una famiglia nella quale ci sono tutte le condizioni per lavorare in perfetta armonia. In tutti c’è una grande umiltà, unita ad una passione sconfinata”.

Quali sono le sue scommesse più riuscite?
“Credo che Eklu Shaka Mawuli sia un ragazzo di grandi prospettive e abbia tutte le possibilità per arrivare in massima serie. Lui è una mezzala ghanese del ‘98, dotata di grande fisicità ma ormai in crescita anche dal punto di vista qualitativo. In queste due stagioni tra Fano e Catanzaro sta facendo vedere le proprie potenzialità, con una buona attitudine al gol. Mi piace sottolineare anche il percorso di Salvatore Esposito, un centrocampista del 2000 che ora è in prestito a Ravenna. L’ho voluto io a Ferrara e insieme a Ludergnani abbiamo chiuso una operazione delicata ma importante”.

In C si tenta di uscire dalla crisi e forse si farà un passo indietro sulle formazioni U23: che futuro si immagina?
“Io credo che sia preferibile che i grandi club continuino a fornire alla C squadre U23 in grado di far emergere i giovani migliori. Può essere una via di uscita dalla crisi. La Juve, per esempio, qualche ragazzo lo sta valorizzando. Poi è chiaro che un campionato a ranghi più ridotti, con piazze blasonate e club dotati di una certa forza economica, avrebbe grande appeal. Del resto ci sono realtà in D che meritano i professionisti per passione e bacino di utenza. Sono due strade diverse ma ugualmente praticabili. L’importante è uscire da questa crisi”.

Nel girone meridionale, vittoria quasi vicina per la Juve Stabia?
“No. Alle spalle c’è chi può ancora avere il colpo di coda. E’ chiaro che se la Juve Stabia resterà vigile e concentrata, taglierà il traguardo della promozione. Del resto è la squadra che lo merita di più per quanto fatto nel girone di andata. Merito anche di Fabio Caserta e Ciro Polito che sono degli ottimi professionisti. E poi ci sono dei giovani importanti, che sono quelli che anche in C possono farti la differenza, penso a Calò, Elia o Mastalli. Insomma, c’è un grande mix tra giovani ed esperti. Da stabiese, non posso che augurarmi che la Juve Stabia torni subito in B. Tuttavia è ancora dura e non bisogna abbassare la guardia”.

In D è un anno complicato per la maggior parte delle campane. E il divario con le pugliesi aumenta...
“Partiamo dal fatto che la D odierna è praticamente una C2, vedendo il blasone delle piazze e la qualità dei raggruppamenti meridionali, soprattutto il girone H campano-pugliese. Non mancano anche giovani interessanti. Qui vedo il Picerno favorito perché è una squadra molto quadrata e organizzata, che sa difendersi bene e soffrire quando occorre. Loro poi hanno dovuto fare i conti anche con gli infortuni di diversi attaccanti importanti come Santaniello ed Esposito. Sulle campane in difficoltà, è vero: oggi le pugliesi spendono di più, hanno complessivamente una forza economica diversa e comunque rappresentano piazze importanti. In effetti un gap c’è. In Campania forse sta venendo meno la presenza di realtà davvero blasonate, al netto di Turris, Savoia, Nocerina o Sorrento. Le prime due sicuramente stanno facendo un ottimo campionato, in linea con i loro programmi, mentre il Sorrento non merita affatto la classifica che ha. Ma credo che si tirerà fuori dalla zona calda perché ha tutti gli strumenti per farlo: una società solida che sa programmare, una squadra qualitativamente buona e un signor tecnico come Maiuri. Comunque è ugualmente positivo che ci siano società come Gragnano o Sarnese che lavorano bene con i giovani ed hanno bravissimi allenatori. Quindi, al di là delle difficoltà soggettive, c’è sempre un livello di professionalità importante che va sottolineato”.

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Martedì 7 Maggio 2024
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