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ESCLUSIVA TMW - Fossati: "Ancora all'estero per scelta. Sorpreso da Barella, Di Gregorio merita una big"

di Luca Cilli
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Dopo gli anni trascorsi in Croazia con l'Hajduk Spalato Marco Fossati ha deciso di andare a giocare nuovamente all'estero. Da qualche giorno infatti il centrocampista cresciuto nel settore giovanile del Milan ha firmato un contratto annuale con i rumeni del FC Universitatea Cluj. L'allenatore è Ioan Ovidiu Sabau, da calciatore al Brescia a inzio anni '90 e ora alla guida di una squadra che punta molto sull'esperienza e la qualità di Fossati per ritagliarsi un ruolo da protagonista. Che in esclusiva per Tutto Mercato Web ha spiegato le motivazioni di questa scelta e ripercorso le tappe di una carriera che lo ha portato a indossare diverse maglie come Cagliari, Verona e Monza - giusto per citarne alcune - e giocare insieme ad alcuni fra gli attuali protagonisti del campionato.

Fossati, come è nata questa nuova opportunità professionale in Romania con l'Universitatea Cluj e come sono state le prime impressioni? Quali sono gli obiettivi?

"La prima impressione è stata molto positiva, sono stato accolto alla grande in un club che mi ha cercato e voluto fortemente ed è un aspetto importante nel momento in cui si fanno determinati tipi di scelte. Cluj è una bellissima città, così come il centro sportivo del club dove ci alleniamo. Una partita molto sentita è il derby con il Club Cluj di Andrea Mandorlini. Il nostro obiettivo non è quello di provare a vincere il campionato ma senza dubbio arrivare a ridosso della zona play off o comunque riuscire a rientrare fra le prime sei in classifica. Non sarà facile anche perchè questo per noi è un anno di transizione in vista del prossimo, dove l'obiettivo è riuscire a fare qualcosa di più importante"

E' la seconda esperienza consecutiva all'estero dopo gli anni trascorsi in Croazia nell'Hajduk Spalato. Da cosa nasce questa decisione?

"Dopo le stagioni nell'Hajduk ho spinto molto per restare fuori dall'Italia perchè avevo piacere a fare un'altra esperienza all'estero. Giocare a Spalato con l'Hajduk è stato un grandissimo step per la mia carriera sotto tutti i punti di vista. Con loro sono anche riuscito a giocare in Europa, mi ha fatto crescere parecchio e permesso di vivere e affrontare palcoscenici molto importanti"

A proposito di Croazia: a livello di nazionale sono riusciti a centrare risultati molto prestigiosi e più in generale il loro calcio appare in costante evoluzione e sviluppo. Uno dei segreti è il lavoro che riescono a fare a livello giovanile?

"Si, esatto. Posso confermare. A livello giovanile lavorano benissimo e hanno veramente tanti grandi talenti. Ci sono molti giovani davvero forti, nel calcio come negli altri sport. Ad esempio mi è capitato di seguire la pallanuoto, la pallavolo, il basket: anche in questi sport sono parecchio forti. Lavorano bene perchè nel tempo sanno coltivare e sviluppare il talento. Non è un caso poi che la nazionale maggiore riesce a centrare i risultati che ha conquistato negli ultimi anni ed esprimere un certo tipo di calcio. Nell'Hajduk per esempio mi ha colpito in modo particolare Luka Vuskovic, difensore centrale di 16 anni. L'anno scorso con noi nell'ultimo mese è stato un titolare fisso. Tanto che per lui si sono mossi grandissimi club. Ricordo che si parlava di Manchester City, Arsenal, Milan e Juventus, ma probabilmente potrebbe andare al Tottenham. Fisicamente è prestate, ha un bel piede, grande personalità. Vuskovic è davvero un bel giocatore, molto bravo"

Fossati, rispetto a tanti calciatori italiani hai preferito giocare all'estero. E' una esperienza che consigli specialmente ai calciatori giovani?

"Dico la verità: se potessi tornare indietro è una scelta che farei molto prima. Ho sempre notato una certa titubanza nei calciatori italiani nell'andare a giocare all'estero. Non so perchè, dato che poi nel momento in cui fai una esperienza del genere non vorresti tornare indietro. Conosci campionati nuovi, culture nuove e ci sono possibilità maggiori per potersi affacciare a competizioni importanti. Parliamoci chiaro: in Italia o giochi nel Milan, nella Juventus, nell'Inter, o Roma, Lazio, Napoli, oppure è difficile riuscire ad arrivare a giocare in certe competizioni europee. Invece in altri campionati magari ci sono più chanches. Io penso che ogni giocatore può ambire a giocare ad alti livelli, non bisogna mai fermarsi all'etichetta che un calciatore si crea. Io consiglierei di fare certe esperienze il prima possibile al di fuori dell'Italia"

Uno giocatore che è diventato uno dei top nel suo ruolo è il centrocampista dell'Inter Nicolò Barella con cui hai giocato nel 2015 a Cagliari. Avendolo conosciuto da giovanissimo, ti saresti mai aspettato una crescita così esponenziale?

"Sinceramente non mi sarei aspettato che potesse raggiungere livelli così alti, però io l'ho vissuto solamente qualche mese perchè poi andò in prestito a Como. Però il Barella che ho conosciuto io era molto giovane, negli anni è migliorato tantissimo anche come personalità. Aveva grandi prospettive ma non pensavo che potesse diventare uno dei centrocampisti più forti in Europa. Perché per come interpreta il ruolo lo è"

Fossati, a Monza hai vissuto anni belli e importanti. Le promozioni con il presidente Silvio Berlusconi e l'ascesa di un club che ora vuole continuare a fare bene in Serie A. Che idea ti sei fatto della squadra di Palladino?

"Il Presidente Berlusconi lo ricordo sempre con affetto, veniva sempre nello spogliatoio prima e dopo le partite. Il suo umorismo era contagioso, sempre sorridente e positivo. Ho ricordi stupendi legati a lui, al suo modo di vivere la vita e la sua grande generosità. Il Monza continuerà a crescere e portare avanti ciò che di buono è riuscito a fare nella passata stagione. Ha perso giocatori importanti secondo me, anche per il tipo di calcio che fanno. Ma sono certo che faranno bene perchè hanno un allenatore molto bravo come Palladino e una grandissima società".

Di Gregorio che conosci molto bene può ambire ad un top club?

"Assolutamente si e glielo auguro perchè se lo merita ed è davvero molto forte. Poi è un ragazzo eccezionale, so come lavora e la testa che ha. Si merita assolutamente i più grandi palcoscenici".

Fra i giocatori che al momento vanno per la maggiore ci sono anche Zaccagni della Lazio e Silvestri dell'Udinese, con cui hai condiviso l'esperienza al Verona

"Ti dico una cosa: a Verona uno dei giocatori che in allenamento non riuscivo mai prendere era proprio Zaccagni. Era incredibile, potenza nelle gambe straordinaria e grandi qualità. Lui era molto giovane, avevamo una grande squadra e lui non giocava con costanza. Magari una partita si, l'altra no, l'altra ancora magari subentrava. A livello mentale non è riuscito subito a esprimere tutto il suo valore. Già negli anni successivi ha trovato la continuità e secondo me gli è scattato qualcosa nella testa che lo ha portato ad essere il giocatore che è adesso. Le qualità in fondo le ha sempre avute, quello switch mentale ha fatto realmente la differenza. Stessa cosa per Silvestri, portiere di grandissima personalità e qualità. Non è affatto un caso che entrambi sono arrivati a determinati livelli"

Fossati, detto dalla tua voglia di vivere questa esperienza all'estero, hai intenzione di chiudere la carriera lontano dall'Italia oppure no?

"Non so se chiuderà la carriera all'estero perchè poi ci sono anche degli aspetti famigliari che uno deve considerare. A oggi era quello che volevo, poi per i prossimi anni non lo so. Vivo alla giornata e aspetto a fare dei programmi per il futuro"

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