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ESCLUSIVA TMW - Dalla B all'Eccellenza. Il fenomeno social Picci si racconta

di Alessio Del Lungo
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© foto di Alessio Del Lungo

Da giorni i social sono pieni di immagini e video di Giulio Antonio Picci. L'attaccante classe '85 della Vigor Trani, squadra che milita nel campionato di Eccellenza pugliese, è il personaggio del momento. In passato, nel corso della sua carriera, ha totalizzato 22 presenze e 2 gol anche in Serie B, playoff compresi, con la maglia del Brescia oltre a 2 gettoni in Coppa Italia. La redazione di TuttoMercatoWeb.com lo ha contattato in esclusiva per conoscere e scoprire qualcosa in più su di lui.

Come è nata tutta questa improvvisa popolarità?
"Questa popolarità è nata dopo quel grande gol in rovesciata fatto al 91'. La gente ha ascoltato le mie parole nell'intervista fatta dopo la partita ed adesso il tutto viene preso ridendo, ci scherzo su anche io perché comunque è diventata una cosa virale e simpatica, ma in quel momento ho sprigionato tutta la carica, l'adrenalina ed il veleno che avevo. Ho passato dei mesi difficili ed ho sfogato la rabbia in quelle parole. Chi mi conosce può dire che sono veramente così, sono un ragazzo che dà sempre tutto in qualsiasi cosa faccia e mi sono sentito di dire quelle cose ovviamente rapportate alle mie categorie. Sono un passionale, sono un istintivo... L'intervista ha fatto il giro di tutta Italia e questa popolarità non nego che faccia piacere perché tante persone hanno imparato a conoscermi per quello che sono, tifano per me e li ringrazio veramente tutti".

Cos’è che, in questo periodo, le ha fatto più piacere e cosa magari le ha dato più fastidio?
"La cosa che mi ha fatto più piacere è che tutti coloro che mi apprezzano adesso lo fanno per come sono in campo e per come sono fuori. Mi arrivano tantissimi messaggi di affetto e di approvazione non solo per i gol, ma per la mia persona. In tutte le piazze dove ho giocato mi hanno amato perché in campo do sempre tutto quello che ho, mettendo me stesso ed anche di più sul terreno di gioco. Ciò che mi ha dato fastidio più delle critiche di chi pensa che io sia un esaltato, che alla fine ci sta nel gioco delle parti, sono le persone che credono che io abbia fatto volontariamente quell'intervista: non è così. Chi mi conosce sa che non c'era niente di preparato in quelle parole".

Qual è la squadra della quale lei è tifoso?
"La squadra del cuore è sempre quella dove gioca Giulio Antonio Picci. Tifo spudoratamente per il club del quale faccio parte perché sono un ragazzo molto socievole che lega tantissimo con i compagni con cui gioca. Inoltre tifo per il bel calcio, che vinca sempre il migliore, non ho una squadra in particolare. Da piccolo ero un tifoso del Milan, ma era una semplice simpatia, non sono un tifoso sfegatato".

Chi è il giocatore al quale lei si ispira?
"Ce ne sono tanti perché ci sono molti attaccanti forti. Logicamente mi ispiro ad un centravanti perché è il mio ruolo... Per la cattiveria che ha quando colpisce sotto porta e per l'attaccante che è mi piace molto il Pipita, Gonzalo Higuain, ma in passato ho avuto idoli anche come Andriy Shevchenko e Filippo Inzaghi essendo simpatizzante del Milan. Stimo comunque altri calciatori forti, fare tutti i nomi è difficile".

Lei in passato ha giocato anche con la maglia del Brescia. Come vede la loro situazione oggi?
"La situazione che c'è a Brescia non me l'aspettavo per l'inizio di campionato che avevano avuto perché erano partiti molto bene battendo il Cagliari alla Sardegna Arena, una squadra che è quasi in zona Champions. Non mi aspettavo questo calo vertiginoso. Brescia è una città fantastica, la tifoseria è incredibile, tutti sanno che amo quella piazza. Credo sia giustissimo richiamare Eugenio Corini, colui che li ha portati dalla Serie B alla Serie A ed ha le competenze oltre alle capacità per fare risultati e portarli alla salvezza. Per Fabio Grosso purtroppo parlano i risultati ed i dati impietosi: 3 partite, 3 sconfitte con 10 gol subiti e 0 fatti".

Quali sono i suoi numeri stagionali, i suoi obiettivi e quelli della sua squadra?
"Io ho fatto 15 gol di cui 12 in campionato e 3 in coppa. Gli obiettivi sono quelli di dare l'anima ogni partita come facciamo io ed i miei compagni. Non mi pongo limiti, l'ho sempre detto: a 34 anni sogno ancora di vincere campionati, di fare 20, 25 e 30 gol, di arrivare ad alti livelli, sogno tante cose... Sono un sognatore, un illuso, ma sono così. Non mi pongo limiti di nessun genere. L'obiettivo della squadra era quello di salvarsi essendo fatta di tutti ragazzini, ma siamo in zona playoff e stiamo facendo veramente un miracolo anche perché abbiamo dei problemi societari grandissimi. In una piazza importantissima come Trani, nonostante le tante difficoltà, stiamo dando soddisfazioni a tutta la tifoseria che si sta innamorando di questo gruppo".

Grazie ai social adesso la conoscono veramente in molti.
"Su Instagram mi stanno scrivendo davvero tantissime persone ed adesso è difficile anche gestire tutti questi messaggi. Mi fanno un piacere immenso e con la massima umiltà cerco di rispondere a tutti, ma a volte non è facile anche se provo a fare il possibile perché sono felice di vedere tutta questa stima e questa considerazione nei miei confronti. Le cose che mi chiedono sono un video dove li saluto, ma molto belle sono anche le foto di rito dove, sorridenti dopo le partite vinte, i ragazzi commentano scrivendo quelle frasi dette da me in quella famosa intervista e che stanno facendo il giro del web. La cosa che più mi riempie di gioia è che queste frasi siano fonte di felicità all'interno di un gruppo... Voglio ringraziare davvero tutti sperando che le belle cose non siano finite qui, ma che continuino con il passare del tempo perché non smetterò mai di sognare e non mollerò mai nonostante le difficoltà che ci saranno".

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