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ESCLUSIVA TMW - 180' alla fine della A, Nikolaou: "La salvezza dello Spezia per me è tutto"

di Niccolò Pasta
Fonte: inviato a La Spezia
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© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com

Ultimi centottanta minuti di campionato e coltello tra i denti per lo Spezia, che si prepara ad accogliere al Picco il Torino in una sfida ad altissima tensione, visti i punti importantissimi in palio per le Aquile, in piena lotta salvezza con un punto di vantaggio sul Verona. “Sappiamo quanto sia importante questa settimana, ma cerchiamo di fare quello che abbiamo fatto fino ad ora”, racconta in esclusiva a TUTTOmercatoWEB.com Dimitrios Nikolaou, uno dei leader della squadra di Semplici. “Ci alleniamo forte, pensiamo a come affrontare al meglio il Torino e poi sappiamo quanto sarà importante fare il massimo e prenderci la vittoria”.

C'è più tensione o più voglia di giocare questa partita?
“Senza dubbio c'è più voglia, assolutamente. Sappiamo che partita andremo a giocare, siamo prontissimi, tutti”.

Mister Semplici da qualche settimana dice che vuole qualcosa di più. Che cos’è questo qualcosa in più per voi?
“Più cattiveria su ogni palla, sia in difesa dove dobbiamo pulire le situazioni di pericolo per non prendere gol, sia davanti, dove quando c'è un’occasione dobbiamo fare gol. Sappiamo quanto è importante ogni pallone per noi”.

In questo momento è difficile non pensare agli avversari?
“Ripeto quanto ho detto dopo la partita di Lecce. Tutti noi pensiamo solamente a noi stessi, poi appena finisce la nostra partita è normale che si pensi pure agli altri, ma la cosa che abbiamo in testa noi è solo pensare a quello che possiamo fare noi e come affrontare al meglio la prossima partita con il Torino”.

Certo è importante che tutte le squadre, anche quelle senza più obiettivi, diano il massimo. Dal Torino al Monza, passando per l’Empoli.
“Assolutamente, ma sono convinto che tutte queste squadre daranno il massimo fino all’ultima partita”.

Nelle ultime due partite siete tornati a giocare a tre dietro. In questo momento vi dà più sicurezza?
“Sì, è una sicurezza in più. Ci stiamo trovando bene a giocare a tre, l’abbiamo fatto per una buona parte dell’anno. Quando giochi 3-5-2 hai più sicurezza, puoi difendere meglio, più compatto, più vicino al tuo compagno. In questo momento ci dà una mano”.

Lo scorso anno ha fatto bene, ma quest’anno è cresciuto ancora di più. Dove può migliorare ancora?
“C'è sempre qualche aspetto in cui puoi crescere. Io cerco di dare il massimo in ogni allenamento perché ho da migliorare tante cose, sia in difesa che quando ho il pallone. Sono ancora giovane, ho tanta voglia di migliorare, non ho limiti e voglio arrivare al massimo”.

Magari provando a segnare un po’ di più…
“Magari! Vorrei fare almeno un gol, mi manca questa gioia nel poter aiutare la mia squadra. Ancora non ci sono riuscito ma spero di farlo presto”.

Anche perché nel suo esordio con lo Spezia andò in gol con un tiro all’incrocio da trenta metri.
“Speravo di segnare qualche gol in più dopo quello. Purtroppo non ci sono riuscito, ma mi auguro che in queste ultime due partite un gol arrivi, anche se onestamente mi interessa il giusto: che segni o che segni Dragowski poco importa, l’importante è che qualcuno lo faccia e si vinca, perché la squadra è la cosa più importante”.

La vittoria sul Milan vi ha sbloccato qualcosa?
“In tutte le partite abbiamo giocato bene, abbiamo dimostrato in campo che stiamo bene. Con il Milan ci è tornato indietro tutto quello che nelle altre partite non ci è andato bene, quindi ci ha dato tanta forza in più per continuare a spingere nelle ultime partite che mancano”.

Certo che fa sorridere pensare che nel girone di ritorno avete vinto solo due partite, con l’Inter finalista in Champions e il Milan campione d’Italia in carica.
“È il bello del calcio, non c'è il grande e il piccolo, non c'è chi vince sempre e chi invece è destinato a perdere per forza. Se dai il massimo in campo, se ti impegni con tutte le tue forze e aiuti i tuoi compagni puoi vincere con chiunque, come abbiamo fatto noi. Ma non è successo solo quest’anno, basta pensare alla vittoria sul Napoli e sul Milan a San Siro lo scorso anno”.

Lei è scaramantico?
“Ho alcune cose che faccio, però direi di no”.

E allora: due anni fa lo Spezia si salvò alla penultima giornata giocando al Picco contro il Torino di sabato pomeriggio. La storia si può ripetere?
“Me l’hanno detto, io non c’ero (ride, ndr). Spero che si possa ripetere, però ti ripeto, non sono scaramantico e penso al presente. C'è una sola strada per noi, vincere in casa nostra”.

E in casa avete sempre una spinta in più dal vostro pubblico.
“L’ho detto tante volte e lo continuo a dire: il Picco è uno stadio piccolo, però si sente come se fosse uno stadio enorme. I tifosi sono sempre con noi, ci danno una grossa mano, sono un nostro compagno. Sabato non ho dubbi che saranno lì a tifare per noi e noi daremo il massimo per loro”.

Perché lo Spezia può salvarsi?
“Perché siamo una squadra unita, una squadra che gioca per l’altro ed è una delle nostre forze. Siamo una squadra che vuole salvarsi e ognuno di noi dà tutto per il proprio compagno. Mancano due partite, sono sicuro che daremo il massimo per raggiungere la salvezza”.

Con Semplici cosa è cambiato?
“Con lui c'è un’altra aria in spogliatoio e in campo. Abbiamo cominciato a giocare di più, lui ci dà una grossa mano nell’essere uniti, umili per cercare di raggiungere il nostro obiettivo”.

È l’umiltà il vostro segreto?
“Sì assolutamente. Dobbiamo esserlo, puoi vincere una partita ma serve umiltà perché è una forza che ti permette di continuare a fare il tuo lavoro ogni giorno sempre meglio”.

Con Ampadu e Wisniewski state formando un trio molto interessante. Che cosa può dire su di loro?
“Siamo ragazzi giovani, siamo una difesa che non ha molta esperienza. Secondo me sono due giocatori fortissimi: Wis è arrivato a gennaio dalla Serie B e per me ha un futuro molto importante. Ci troviamo bene, si vede in campo. Sono bravi ragazzi, ci troviamo molto bene anche in allenamento”.

Cosa significherebbe per lei la salvezza dello Spezia?
“Tutto. Come era l’anno scorso lo è anche quest’anno. Do il massimo perché qui mi sento a casa, mi sento molto bene allo Spezia, sono qui da solo due anni ma è come se ci fossi da tanti anni. Do il massimo per raggiungere la salvezza”.

E se si salva lo Spezia si taglia i capelli come l’anno scorso?
“Vediamo (ride, ndr). Prima salviamoci, poi pensiamo a cosa fare”.

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