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Ecco come giocherà la nuova Juventus di Thiago Motta

di Redazione TMW
Fonte: Franco Leonetti per BIANCONERANEWS.IT
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La rivoluzione in panchina che tanti tifosi preconizzavano lo scorso anno si è ormai concretizzata. La Juventus che va dritta su Thiago Motta ha un preciso e chiaro significato: dare una netta svolta all’impianto tattico visto negli ultimi tre anni con Massimiliano Allegri. Cambiare la concezione, la filosofia, andando in una direzione nitida e specifica. Thiago Motta ha mostrato nelle varie piazze in cui ha allenato (Genoa, Spezia e Bologna) un suo stile di gioco, mirando a costruire una squadra aggressiva, votata all'attacco, che sia attiva sia in possesso di palla che senza, con interpreti capaci di muoversi negli spazi per allargare o allungare le difese avversarie, trovando il vulnus dove colpire. Ci sono dati che appaiono sintomatici e che si riferiscono alla passata stagione: il Bologna targato Motta ha avuto, in media, un possesso pari al 57,8%, secondo solo al Napoli, mentre la Juve di Allegri si è fermata al 48,4%. Quindi Thiago chiede ai suoi ragazzi un possesso prolungato, e rapido, che possa poi sfociare nelle imbucate o nelle giocate veloci sulle fasce, tramite le giuste occupazioni del terreno di gioco e le intuizioni dei giocatori, che non devono mai risultare fermi o passivi. Un altro tratto caratteristico delle squadre del neo allenatore di Madama è la pressione alta, che permette ai propri giocatori di riguadagnare, il più celermente possibile, il pallone già nella metà campo avversaria; un tentativo nell’applicazione di questa modalità era stata fatta dal precedente allenatore bianconero, soprattutto ad inizio stagione, artificio che venne poi lasciato per strada viste le caratteristiche, non eccelse, di un centrocampo che avrebbe dovuto accompagnare gli attaccanti nella riconquista immediata.

Insomma, già analizzando questi primissimi dati, la Juventus dovrà mutare radicalmente pelle rispetto allo scorso anno, nell’attitudine, nello sviluppo e nella costruzione del gioco. A centrocampo Giuntoli, in pieno accordo con il nuovo Mister, ha cercato giocatori che sappiano ricoprire anche più posizioni; fondamentale nel calcio odierno avere a disposizione pedine duttili e poliedriche. E gli interpreti portati a Torino hanno queste spiccate caratteristiche, tecniche e tattiche, su cui imperniare nuovi concetti di gioco, rispetto al recentissimo passato. Idee in evoluzione che Thiago Motta ha mostrato nelle sue varie esperienze, e che hanno trovato il giusto compimento soprattutto con il Bologna, una lezione mandata a memoria che verrà immessa anche in bianconero, ridisegnando la Juve secondo i propri ferrei e ampi dettami. Lapalissiano rimarcare che dovranno essere i giocatori, attori in primis di ogni modulo o interpretazione tattica, ad assimilare prima, e applicare poi, le idee del tecnico italo brasiliano direttamente sul terreno di gioco. Parlando puramente di moduli, Motta non si è mai dimostrato un integralista, anzi nelle sue idee di calcio non esiste un abito tattico prestabilito a tutti i costi, ma un “modus” che si deve cucire, su misura, alle doti e alla peculiarità della squadra e dei singoli. Diciamo che Motta, a Bologna, qualche volta ha schierato la difesa a tre, ma va fortemente sottolineato che, nell'ultimo periodo, il tecnico è passato, pressochè stabilmente, alla difesa a quattro.

Il modulo, indicativamente, potrebbe contenere quattro difensori, tre centrocampisti e tre attaccanti, da disporre, a seconda dei casi sullo scacchiere, tenendo conto della forma dei propri ragazzi e dell’avversario da affrontare. Alla Juventus potrebbe venir utilizzato il 4-3-3 ma anche il 4-2-3-1 o il famoso albero di Natale (4-3-2-1), senza dimenticare che in campionato nella penultima giornata, proprio contro i bianconeri guidati da Montero, i felsinei si schierarono con un 4-1-4-1. Tutto ciò non fa altro che dimostrare l’ampia scelta di moduli, a disposizione della sua faretra tattica, e la concezione di un gioco propugnato che, Thiago, non intende solo come posizionale, ma anche come relazionale/funzionale, ovvero con il coinvolgimento dell’intero undici disposto, partendo da un portiere abile nel gioco con i piedi, e un’impostazione da dietro.

Chiaro che, ad oggi, le note teoriche prevalgono sulla pratica da campo, anche perché la Juve definitiva la vedremo, probabilmente, solo a metà agosto, proprio a ridosso dell’inizio del campionato, ma che il neo allenatore della Vecchia Signora abbia come leit motiv i principi appena citati, non è un certamente un mistero. Nelle prima uscite amichevoli si cominceranno ad osservare i suoi pensieri calcistici, in attesa di avere tutta la rosa a disposizione; solo in quel momento si potranno intuire eventuali evoluzioni o alcuni, ulteriori, accorgimenti che ci si augura, siano in grado di ridare gioco e competitività ad una Juventus nuova di zecca. L’attesa appare fremente da parte dei tifosi zebrati, che si aspettano tante cose nuove e pregevoli, ma a dirla tutta la Juve di Thiago Motta innesca molta curiosità in tutti gli addetti ai lavori e in tutta l’opinione pubblica, pronta a rinvenire le nuove note sviluppate, all'interno di un credo calcistico che dovrà risultare convincente, organizzato e soprattutto vincente rispetto al recente passato .

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Lunedì 16 Settembre 2024
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