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Cucchi: “Juric è in grado di lasciare un’impronta al Toro”

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
Riccardo Cucchi
Riccardo Cucchi
© foto di Federico De Luca

Riccardo Cucchi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Cucchi è un giornalista sportivo e per anni è stato radiocronista, con lui abbiamo parlato del mercato da poco concluso e dell’avvio di stagione del Torino.
Il Torino, soprattutto negli ultimi giorni di mercato, ha preso nuovi calciatori, Brekalo, Praet e Zima, che si sono andati ad aggiungere a Pjaca, Pobega, Worming e Berisha. Questo gruppo di giocatori può cambiare il volto della squadra granata?
“Vorrei fare una premessa per me molto importante, analizzando il mercato, non soltanto del Torino, ma direi di tutte le società italiane, dobbiamo renderci conto che siamo in presenza di un fenomeno, che è sotto gli occhi di tutti quest’anno, che è legato a una evidente crisi finanziaria che attraversa tutte le società in modo diverso naturalmente, in alcuni casi più grave ed in altri meno, e che ha condizionato in maniera molto pesante il mercato. Quindi è del tutto evidente che questo è stato un mercato un po’ sottotono e nessuno ha potuto permettersi colpi di particolare rilevanza tecnica e, soprattutto, abbiamo visto anche che molti giocatori di primissimo piano hanno dovuto lasciare il nostro campionato e sto pensando a Lukaku, Hakimi e Ronaldo per ragioni connesse alla nostra crisi finanziaria. Per questa ragione, e così rispondo alla domanda, molte società hanno puntato soprattutto sugli allenatori ed infatti il mercato degli allenatori è stato molto più interessante rispetto a quello dei calciatori in entrata e in uscita. Quindi sono convinto che il Torino abbia fatto una scelta molto importante affidando la squadra a Juric, che è, secondo me, un allenatore in grado di lasciare un’impronta importante al di là del valore, che scopriremo sul campo, dei calciatori giunti al Torino. E la diversità, anzi la differenza, per meglio dire, la potrebbe fare proprio Juric”.
Juric difficilmente deroga dal 3-4-2-1, la difesa che è stata il punto debole delle ultime due stagioni e che adesso ha Milinkovic-Savic in porta e può contare su Izzo, Bremer, Rodriguez, Zima, Djidji e Buongiorno, ha le caratteristiche che servono al gioco del mister?
Sulla carta, secondo me, , considerando l’esperienza di Juric nel nostro campionato e conoscendo le sue squadre così come giocavano, soprattutto il Verona. I giocatori scelti mi pare siano adatti all’idea di calcio e soprattutto di fase difensiva. Juric preferisce le squadre che sono capaci di limitare il gioco degli avversari, di romperlo, di non farli giocare, per essere chiari, e poi cercare di sfruttare le occasioni che possono essere create nel corso della partita. Credo che questa struttura il Torino ce l’abbia dal punto di vista tecnico, poi naturalmente sul campo le cose possono andare bene o male, ma io ho fiducia che il campionato per il Torino sia meno problematico rispetto a quello dello scorso anno. Sappiamo tutti che l’obiettivo prioritario e principale del Toro è quello di non retrocedere, di non essere coinvolto nella lotta per non retrocedere, per meglio dire, facendo un campionato meno “pericoloso” di quello dello scorso anno. E credo che ci siano le caratteristiche per poterlo fare”.
E’ rimasto Belotti con il rinnovo del contratto che aleggia e in rosa ci sono più calciatori, Pobega, Lukic, Linetty, Baselli, Praet, Verdi, Brekalo e Pjaca, che hanno una collocazione non precisa in campo che svaria dall’interno di centrocampo alla trequarti. Non c’è il rischio che poi non si sappia esattamente in quale ruolo utilizzarli per supportare il “Gallo”?
“Il calcio è cambiato in maniera profonda negli ultimi anni e il ruolo di un calciatore è sempre meno definibile e si va in una direzione opposta, cioè si cercano di formare e si vanno a prendere giocatori in grado di ricoprire più di un ruolo, quindi è difficile oggi identificare per un calciatore un ruolo solo e pensare che possa giocare sempre e soltanto in una posizione del campo. Diciamo che la trasformazione verso il giocatore universale è in atto da parecchio tempo e per questo si cercano calciatori che hanno duttilità e siano in grado di rivestire più di un ruolo in campo e da questo punto di vista potrebbe essere una ricchezza e non un limite il fatto che Juric abbia disposizione più giocatori che possono essere utilizzati in ruoli diversi. Certamente il terminale dell’attacco del Torino è Belotti che rappresenta l’attacco del Torino.

Si è spesso sobbarcato un onere importante prendendosi responsabilità consistenti sulle sue spalle. Personalmente lo apprezzo tantissimo per senso di sacrificio e direi anche per attaccamento alla maglia e la capacità di assumersi sempre la propria responsabilità. Io mi auguro che possa rinnovare il contratto con il Torino perché Belotti è veramente un valore aggiunto. Con Belotti credo che il Toro abbia maggiori possibilità di essere efficace in termini offensivi, senza di lui i problemi aumenterebbero. Penso che Belotti abbia bisogno di avere alle sue spalle giocatori in grado di rifornirlo in profondità come lui ama poiché è un attaccante che sullo scatto può avere maggiori possibilità di essere efficace e avendo compagni dai piedi buoni, e mi pare che qualcuno ce ne sia nel Torino in grado di capire dove mettere il pallone, può essere un grande aiuto per Belotti”.
Considerando anche il mercato delle altre società, il Torino quest’anno a quale posizione di classifica può arrivare?
“Difficile per ora valutarlo, per la semplice ragione che due giornate sono state troppo poco indicative per capire esattamente i valori in campo delle 20 squadre di Serie A e naturalmente con riferimento in questo caso a quelle che soprattutto devono salvarsi. L’impressione è che alcune squadre abbiano grandi difficoltà perché hanno organici che probabilmente non sono adatti alla Serie A e credo che la lotta per la salvezza potrebbe comportare un allargamento a molte squadre, con qualche eccezione fra le neo promosse come ad esempio l’Empoli, che potrebbe fare bene. Mentre ho visto tante squadre in difficoltà e penso alla Salernitana e ad altre. Quindi penso che il Torino potrebbe, se le cose andranno nella direzione giusta, tirarsi fuori presto da questa situazione perché il Torino è più forte di almeno 5-6-7 squadre che possiamo collocare nella parte bassa della classifica. So che a Torino si vive un clima di “delusione” ormai da troppo tempo. Ecco non vorrei che questo clima di delusione che i tifosi manifestano sempre con critiche anche rivolte al presidente Cairo pesasse sul rendimento della squadra. Ciò che è davvero importante è che i tifosi del Toro si stringano intorno alla squadra, aldilà delle proprie personali convinzioni e dei propri convincimenti rispetto al lavoro del loro presidente. La squadra ha bisogno del calore del pubblico, finalmente siamo riusciti ad entrare di nuovo negli stadi e speriamo che la cosa possa proseguire per tutta la stagione e allargando magari anche il numero dei telespettatori, e so per esperienza, essendo stato tante volte a Torino, che il calore dei tifosi è determinante per il Toro e quanto possa essere importante per la squadra. Ma sono convito che il Torino quest’anno potrebbe disputare un campionato assolutamente più sereno”.
Escludendo per ovvie ragioni Belotti, chi nel Torino potrebbe fare la differenza quest’anno?
“Ho una grande stima personale per Linetty, che ho visto giocare tante volte con la Sampdoria, e mi pare un giocatore adatto alla categoria con capacità, duttilità e corsa. E’ un giocatore interessate, ma vediamo come verrà utilizzato dal Toro e come verrà inserito negli schemi da Juric. Però se io dovessi puntare su qualcuno torno al punto di partenza e punterei su Juric perché, ripeto, lo ritengo uno degli allenatori più interessanti e più preparati approdati in Serie A”.

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