Bologna, un muro neroazzurro per l'Europa
Il sogno continua e tra gli applausi si alza quel “Thiago Motta portaci in Europa” che Bologna ancora non aveva avuto il coraggio di cantare. Per la paura di perdere quella guida sicura, o forse per scaramanzia. Ma ora che ogni rito è stato scongiurato, ora che Thiago ha dichiarato di essere sensibile alle emozioni, è possibile gridarlo a voce alta: il Bologna corre ancora.
Sono cinque le vittorie consecutive che proiettano i rossoblù a 48 punti in classifica, in un cammino che sembra non poter arrestarsi mai. Perché tutto funziona alla perfezione, ogni tassello sembra essere al posto giusto e nessun ostacolo pare insuperabile. La forza del gruppo e di un allenatore che agli applausi risponde indicando la sua squadra, la grinta di un capitano che incita i compagni su ogni passaggio, e la spinta costante della gente sono i simboli dell’ennesima notte di luci al Dall’Ara.
La vittoria contro l’Hellas Verona conquistata venerdì sera proietta i rossoblù ancora più al centro della lotta europea che entrerà nel vivo con i due prossimi appuntamenti attesi dai rossoblù. Prima l’Atalanta di Gasperini, poi quell’Inter che i ragazzi di Motta hanno già fermato due volte in questa stagione. Un muro neroazzurro da superare per i felsinei dei record, equiparati a quelli del lontano 1967. La storia quindi è già fatta, ma l’obiettivo è tutto da raggiungere. La fame, infatti, è ancora tanta e a dimostrarlo c’è un gruppo che è diventato Squadra, costruito sulle certezze e sui sogni, sul domani e non sul futuro, e sull’alchimia con la sua piazza.
Qualunque sia l’esito del percorso, però, una cosa è certa. Oltre ai numeri, fino ad oggi sorprendenti, il Bologna ha vinto anche sotto altri punti di vista. Thiago Motta è infatti stato capace di valorizzare ogni singolo giocatore, rendendolo protagonista di una stagione che sembra non avere titolari. Poi i giovani, che giorno dopo giorno hanno dimostrato maturazione e crescita, fino a conquistare quel “rispetto” dei più esperti di cui l’allenatore raccontava qualche giorno fa. Infine il legame con una città oggi nuovamente innamorata, che riempie gli spalti della propria casa, ormai palcoscenico perfetto per una stagione che passa anche e soprattutto attraverso le sue mura.