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Battesimo di fuoco ad Anfield per il nuovo Milan. Quante emozioni, alla fine vince il Liverpool 3-2

di Ivan Cardia
Fonte: Inviato a Liverpool
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Liverpool batte Milan 3-2
(9’ aut. Tomori, 49’ Salah, 69’ Henderson; 42’ Rebic, 44’ Diaz)

La prima in Champions League del nuovo Milan finisce con una sconfitta. Anfield è un ottovolante dal quale non vorresti scendere mai per le emozioni che crea, ma un po’ di nausea te la lascia. I rossoneri perdono 3-2 in casa del Liverpool, spaventando i temibili Reds di Jurgen Klopp, ma di fatto giocano a calcio soltanto per due minuti. Tanto basta per mettere addirittura avanti, non per difendere quel vantaggio così bello eppure così bugiardo. Era un battesimo del fuoco del resto: il Liverpool domina dal primo minuto, al quarto d’ora potrebbe essere già sul 2-0 se non fosse che Maignan ipnotizza Salah dal dischetto. Il talento verdissimo di Brahim Diaz, la foga di Rebic e Leao, illudono Stefano Pioli e i suoi rossoneri, che all’intervallo rientrano negli spogliatoi appunto in vantaggio di un gol, giocando a calcio pochi minuti. Poi, ci pensano anzitutto i valori tecnici: quelli del Liverpool sono superiori, e di molto. Lo sono nell’undici di partenza, e nei ricambi, perché se Pioli può far esordire Daniel Maldini, Jurgen Klopp può permettersi di cambiare l’eroe di una finale, Origi, con il campione di mille battaglie, Mané. E poi c’è l’esperienza, quella che il Milan di oggi in palcoscenici come questo non ha, a differenza dei suoi compagni di avventura in un girone che è di ferro non certo per caso. Se la costruirà, passo dopo passo: è stata una prima volta bella perché sette anni lontano da casa propria sono stati troppi, e avvincente perché è stato bello sognare di ripartire espugnano Liverpool. Non è successo, e non ci sono da fare drammi. Prendere coscienza che questa è, finalmente, la nuova realtà del Diavolo, sì.

LE SCELTE INIZIALI: KLOPP SORPRENDE, REBIC DAL 1’- Alla lettura delle formazioni ufficiali, è quella dei Reds a non rispettare le previsioni della vigilia: fuori Van Dijk, Thiago e Mané. Klopp sceglie Gomez, Keita e Origi, schierando Diogo Jota largo a sinistra in avanti, per scompaginare il piano di gara avversario. Rispettato, a pieno: senza Ibra, Pioli manda Giroud in panchina e sceglie Rebic come centravanti titolare. A centrocampo si rivede Bennacer con Kessié, in difesa Tomori al fianco di Kjaer.

AVVIO SHOCK DEL MILAN: LIVERPOOL SUBITO AVANTI - Sette anni di attesa e la tanta inesperienza dei rossoneri si fanno sentire dal primo minuto. Sin da subito, la squadra di casa attacca e aggredisce, soprattutto sulle fasce: Calabria a destra annaspa, Hernandez a sinistra affoga. E il Milan fatica tenere gli avversai lontani dalla propria porta. Il gol è nell’aria già quando Origi al 4’ sbaglia di poco la mira su suggerimento di Robertson. Arriva poco più tardi, al nono: Alexander-Arnold e Salah scambiano, il terzino tira, Tomori (comunque tra i migliori) devia, Maignan incassa. 1-0, si poteva partire peggio di così?

C’È SPERANZA: MAIGNAN NEUTRALIZZA SALAH. MA È MONOLOGO REDS - Il buio pare diventare ancora più pesto quando Bennacer (viceversa, tra i peggiori) intercetta col braccio, in area di rigore, un tiro del solito Robertson. Zero dubbi, palla sul dischetto: tocca a Salah. L’egiziano angola ma non abbastanza, l’erede francese di Gigio respinge e poi fa ancora meglio sul tentativo di ribattuta di Diogo Jota. È un segnale ai compagni, che lo capiscono fino a un certo punto: nei minuti successivi non arrivano grandissimi pericoli, ma il Milan è la sagra dell’errore tra centrocampo e attacco. I giocatori di Klopp ne approfittano, ma non fino in fondo perché il raddoppio non arriva e lascia le porte aperte all’incredibile.

I DUE MINUTI DI FUOCO DEL DIAVOLO - E l’incredibile accade. Zero tiri in porta fino al 42’, in due giri di orologio il Milan fa due gol. Sulle ali del talento di Brahim Diaz: lo spagnolo lancia l’azione che porta al pareggio di Rebic (assist di Leao), poi sbatte in porta la palla dell’1-2. Anfield attonito, il Liverpool pure: tanta fatica per poi andare negli spogliatoi sotto di un gol. Mentre il Milan, inventato il vantaggio più bello e però falso di sempre, ha soltanto il compito di legittimarlo nella ripresa a venire.

SALAH RIMETTE IN EQUILIBRIO LE COSE - Il secondo tempo inizierebbe nel segno del Milan, perché Kjaer segna subito. Ma Theo partiva in fuorigioco e così la rete non viene convalidata. Non c’è un attimo di tregua: Salah e Origi, idolo di casa e osannato quando poi uscirà, si scambiano sguardi amorevoli e tocchi morbidi. L’ultimo è dell’11 egiziano, al quale stavolta Maignan non può proprio dire di no. Tutto da rifare, ma soprattutto un avversario in più: trovato il 2-2, Anfield si scatena. Lo stadio diventa una bolgia che salta, vibra, canta YNWA e trascina i propri beniamini.

HENDERSON FA CANTARE ANFIELD - L’ineluttabile ha le fattezze del capitano che probabilmente non sarebbe stato titolare se un ragazzino del 2003 non si fosse distrutto la caviglia. Dopo il brivido chiamato Diogo Jota, la squadra di casa trova il 3-2 con una staffilata da fuori di Jordan Henderson, che ribatte in porta sugli sviluppi di un calcio d’angolo. È la mazzata che può stendere il Milan, anche se Pioli ci prova: fuori nel giro di pochi minuti Saelemaekers, Bennacer e Leao, dentro Tonali, Florenzi e Giroud. Non cambieranno la storia della partita.

Il tabellino
LIVERPOOL-MILAN 3-2
(9’ aut. Tomori, 49’ Salah, 69’ Henderson; 42’ Rebic, 44’ Diaz)

Ammoniti: nel Liverpool. 13’ Bennacer, 61’ Diaz nel Milan.

LIVERPOOL (4-3-3) - Alisson; Alexander-Arnold, Matip, Gomez, Robertson; Keita (71’ Alcantara), Fabinho, Henderson (83’ Milner); Salah (83’ Oxlade-Chamberlain), Origi (63’ Mané), Diogo Jota (71’ Jones). Allenatore: Jurgen Klopp.
MILAN (4-2-3-1) - Maignan; Calabria, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Bennacer (71’ Tonali), Kessie; Saelemaekers (61’ Florenzi), Brahim Diaz, Leao (61’ Giroud); Rebic (83’ Maldini). Allenatore: Stefano Pioli.

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