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Arens (Bild): "Vi spiego il fenomeno Xabi Alonso. È il più cercato d'Europa"

Esclusiva TMW
di Andrea Losapio
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"Quest'anno o mai più". È la sensazione di Phillip Arens, inviato per la Bild da Leverkusen dal 2008. L'incredibile atmosfera che si vive alla Bay Arena sembra non replicabile, con lo stadio sempre pieno giornata dopo giornata. E con quarantotto punti in diciotto partite. "Sarebbe la prima Bundesliga. Il Leverkusen ha vinto una Coppa UEFA nel 1988 e una coppa di Germania nel 1993. Sarebbe il primo titolo dopo 31 anni".

Cos'è cambiato con Xabi Alonso?
"Tutto è cambiato. L'anno scorso la squadra ha vinto 17 partite, oggi è a 15, i punti totali sono stati 50 dopo 34 partite, oggi sono 48 dopo 18, è davvero un miracolo. La partita della svolta è stata quella contro il Monaco, nei playoff di Europa League, vinta poi ai rigori. La squadra ha preso fiducia nei propri mezzi, così come la dirigenza. È tornato l'entusiasmo".

Da lì è stato un filotto.
"Quattordici risultati utili consecutivi dopo questa partita. Alonso ha creato un entusiasmo incredibile, mai visto a Leverkusen. Nella semifinale di ritorno contro la Roma non ho visto mai lo stadio così bollente, tutti quanti volevano spingere la squadra. Però serve un flashback: dopo la qualificazione in Champions nel 2022, con Seoane, il Bayer ha iniziato la stagione in un modo pessimo, ha perso in Coppa contro una neopromossa in C, poi le prime tre in campionato. C'è stata una grande crisi, anche giocatori con esperienza non riuscivano a trascinare gli altri".

Ed è stato scelto Alonso.
"Quando hanno cambiato allenatore, la squadra era al penultimo posto. È stato un incubo, un grande pericolo. Anche perché le prime paritte con Xabi non sono andate bene, non c'era fiducia. Il Bayer ha vinto una partita prima del Mondiale e questo è stato molto importante. All'inizio Alonso ha impostato una squadra difensiva, contro l'indole del Bayer, sempre molto offensivo".

C'è un retroscena?
"A novembre, a inizio sosta mondiale, il club ha fatto un bilancio, un'analisi. Al termine della riunione hanno detto: "Noi abbiamo bisogno di un mediano con grande esperienza internazionale". La scelta è ricaduta su Granit Xhaka. Per me e per tutti qui lui è il capolavoro sul mercato. Rolfes ha fatto un mercato da dieci, quasi incredibile. Sono arrivati otto giocatori e ognuno ha fatto un esordio straordinario. Grimaldo è arrivato da svincolato per Benfica, Hofmann nazionale tedesco per dieci milioni di clausola, Boniface grande profilo in attacco, 16 milioni di euro. Hanno ceduto Diaby per 55 milioni...".

Bakker all'Atalanta...
"Nel corso dell'anno scorso è stato davvero un incubo sugli spogliatoi, per questo è stato importante cedere lui. Arrivava in ritardo agli allenamenti, per questo l'Atalanta lo voleva cedere direttamente in estate, non capisco come mai ha fatto un errore così. Lui è davvero un giocatore molto prestante fisicamente... Ma nessuno ha versato una lacrima quando è andato via dal Bayer. Poi anche la cessione di Demirbay in Turchia, Aranguiz è tornato in Brasile. Tutti gli incastri hanno cambiato la squadra totalmente".

Quanto c'è di Xabi Alonso?
"È stato importante per fare arrivare a Leverkusen alcuni giocatori. Penso a Grimaldo. è stato un grande giocatore a Lisbona, con tante offerte da altri club, lui ha scelto Leverkusen anche per Xabi Alonso. È davvero un esterno incredibile, con Frimpong sulla fascia destra sono i migliori esterni in quest'anno. E poi c'è un altro dato interessante: in questa stagione sono cresciuti sei nuovi nazionali. Andrich per la Germania, Boniface e Tella per la Nigeria, Frimpong per l'Olanda, Grimaldo per la Spagna e Adli per il Marocco. La squadra crede in questo allenatore, ha vinto 18 titoli da giocatore, è davvero incredibile. Lui sa vincere qualcosa, questa è la mentalità mancata a Leverkusen. Per i tifosi ogni finale è stata persa, ma con Alonso è cresciuto un altro spirito. La tifoseria non è mai stata così compatta, ogni partita è un sold out. Non c'è mai stato questo spirito a Leverkusen. Cinque mila persone a Lipsia, Brema, Magonza, in trasferta... Parliamo dei numeri delle tessere del club staccate, sono 40 mila. Davvero hype mai visto, la figura di Xabi è... forse non Beckenbauer, è troppo, ma questo è stato il trasferimento più importante della carriera di Simon Rolfes, anche più di ogni giocatore che ha preso".

Ci sarebbe il Real Madrid.
"Intanto è un grande colpo prolungargli il contratto fino al 2026, nessuno sa se lui resta. Penso che sia stata una bella notizia anche per il Bayer che Ancelotti abbia rinnovato con il Real Madrid. Dentro il club, nel Bayer, non c'è una discussione se rimanga o no, ma è un tema mediatico, ci sono sempre le speculazioni... Se il Bayern Monaco va in crisi è un altro tema. La vicenda con Xabi e il Real Madrid per quest'estate è chiusa, ma lui non ha fretta di andare al Real, ha 42 anni. Vuole imparare come allenatore, vincere qualcosa, ogni club poi lo vuole perché è il numero uno sul mercato da tecnico in questo momento".

Un aneddoto su di lui?
"Una cosa mi ha impressionato: quando c'è stata la pausa durante il Mondiale, il Leverkusen ha fatto una riunione a novembre... due giorni prima, in un giorno feriale per la squadra ci sono stati cinque giocatori in campo: Wirtz in riabilitazione, poi è arrivato Xabi Alonso sul campo con le scarpe da jogging, direttamente dalle ferie e ha fatto questa seduta. È stato un segnale forte alla squadra. "Io sono uno di voi". In quel momento il club era in crisi. All'inizio è stato un apprendista per imparare, oggi è l'allenatore più voluto in Europa".

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