Zazzaroni: "Questa Svizzera non è più forte della Croazia. E nemmeno la Spagna di Nico e Yamal"

"Mentre noi scendevamo, loro salivano di un paio di piani anche grazie ai nostri dirigenti che nei quattro cantoni hanno fatto acquisti a decine", l'esordio polemico del direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, nel fondo dedicato all'analisi di Svizzera-Italia di questa sera. Un dentro-fuori per i quarti di finale degli Europei che suscita un ricordo orma sepolto: "Sembra davvero dimenticato il 3-0 del 16 giugno 2021 quando una doppietta di Locatelli e un gol di Ciruzzo ci portarono agli ottavi dell’Europeo. In testa c’è rimasto soltanto il rigore sbagliato cinque mesi dopo da Jorginho, Sommer il portiere", ha riesumato il giornalista.

Mentre sul livello del diretto avversario, Zazzaroni ha garantito che "questa Svizzera non è più forte della Croazia, è solo un po’ più fresca, tonica", nonostante la rosa di coach Yakin abbia dei validi giocatori come Sommer e Ndoye, Aebischer e Freuler, Rodriguez e Okafor, Shaqiri e Zakaria. "Così come non ci può sfuggire nulla di Xhaka, Akanji, Schär e Embolo, questi ultimi visti decine di volte ormai.

Sappiamo come giocano, come si muovono, cosa mangiano, cosa bevono, e come affrontarli - ha assicurato: allora perché non pensare che gli azzurri possano finalmente regalarci una prova delle loro reali capacità? Chiediamo troppo? Non abbiamo di fronte il Real, né il City. E nemmeno la Spagna di Nico e Yamal", la chiosa.