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Caso scommesse, la Procura federale ha chiuso le indagini: ecco i calciatori (ex Benevento) a rischio squalifica

di Redazione
per Tuttopotenza.com
Fonte calciobenevento.it

La Procura Federale ha chiuso le indagini sul caso scommesse esploso lo scorso 1° dicembre. Secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport, gli uomini della Procura hanno notificato l’avviso a Christian Pastina, ma anche a Gaetano Letizia, ora alla Feralpisalò; Francesco Forte, attualmente al Cosenza, ed Enrico Brignola, in forza al Catanzaro. Il nome di Massimo Coda, uscito dopo le perquisizioni, non c’è ma perché su di lui ci sono in corso ulteriori indagini.

Nessun coinvolgimento invece per i club che su illeciti riguardanti le scommesse non rispondono per responsabilità oggettiva. I quattro giocatori hanno ora quindici giorni per difendersi, attraverso una memoria o facendosi ascoltare. La sensazione è che il procuratore Giuseppe Chinè abbia parecchie informazioni per dimostrare la violazione dell’art. 24 del Codice di Giustizia sportiva, che vieta di «effettuare o accettare scommesse, direttamente  o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati da Figc, Fifa e Uefa». La collaborazione tra la Procura federale e quella di Benevento è stata infatti continua, con la trasmissione degli atti dell’indagine penale quasi in tempo reale, ed è stato importante anche il confronto con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Da quanto risulta i quattro avrebbero scommesso su piattaforme legali e illegali attraverso dei prestanome non tesserati. Ma intorno a determinate operazioni ci sarebbe un movimento di soldi facilmente riconducibile alle giocate.

La sanzione minima per questo tipo di violazioni è di tre anni di squalifica. I giocatori possono patteggiare (come Tonali) anche predeferimento, ma spetta comunque alla Procura decidere se la formula proposta sia equa. Oppure possono collaborare (come Fagioli), dando notizia di altri possibili illeciti di terzi sconosciuti alla Procura. In questi casi ci saranno degli sconti, ma lo stop resterebbe importante anche se affiancato da piani terapeutici e attività di rilievo sociali. Se negheranno tutto verranno deferiti e giudicati dal Tribunale federale nazionale.


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