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Zauri: "Zeman fa vincere le proprie squadre. Il Pescara può dire la sua"

di Redazione TuttoPescaraCalcio
per Tuttopescaracalcio.com
Fonte Messaggero

Zauri e Oddo erano sul punto di firmare con i rosanero,ma tutto è saltato per il mancato trasferimento delle quote del club rosanero da Zamparini a Baccaglini. “Sarebbe stata una grande piazza dalla quale ripartire – dice Zauri – , ma nel calcio fino a quando non ci sono le firme, sono tutte chiacchiere. Peccato perché la trattativa è saltata prima dell’ultimo, decisivo incontro”.

Tornati da Londra, Zauri e Oddo: “Eravamo gli unici difensori della spedizione, per questo eravamo sempre in campo io e Massimo – racconta Zauri, che ha chiuso la carriera da giocatore proprio a Pescara, prima di entrare nello staff tecnico – . E’ stato uno spettacolo veder giocare tanti campioni di livello mondiale. Le gambe non vanno più come qualche anno fa, ma i piedi restano. Del Piero e Di Canio sono ancora capaci d’incantare. Per non parlare di Rivaldo o Roberto Carlos, solo per citarne un paio…”.

L’Italia delle vecchie Star si è fermata contro la Francia ai quarti, 4-2 il punteggio finale per Djorkaeff e compagni. Finita l’esperienza stellare, Zauri è tornato a Pescara e si è rimesso sulla tesi per l’esame finale del master di Coverciano, che lo attende a settembre. “Un’altra tappa per la crescita personale, ma spero presto di tornare sui campi a mettere in pratica le nostre idee di calcio”, dice l’ex difensore di Lazio e Sampdoria.

A Pescara ha ritrovato una squadra una squadra di giovani mista ai suoi vecchi giocatori che salta sui gradoni e suda in ritiro con Zeman. “Zeman ha fatto la storia del calcio: con gli interpreti adatti, è uno che fa vincere le proprie squadre. I gradoni? Non rientrano nel mio modo di pensare, ma ogni metodo è valido se porta ai risultati. Mi sembra che stia nascendo una squadra con le qualità per lottare ai vertici. Ed è quello che auguro al Pescara”.

Sono arrivati tanti giovani, tre di questi vengono dall’Atalanta: Capone, Latte Lath e Valzania. Una storia che somiglia a quella di Zauri. “Un marchio di fabbrica unico nella valorizzazione dei giovani. Non conosco questi tre ragazzi, ma la loro provenienza è una garanzia per i tifosi del Pescara. Loro, come gli altri, dovranno maturare e crescere con le direttive del boemo, uno che dà spazio e fiducia a chi merita, senza guardare la carta d’identità”.

Del gruppo storico che ha vinto i play-off di B nel 2016 tanti giocatori in partenza. Giusto così o meriterebbe fiducia nonostante la retrocessione? “Sono elementi importanti per la serie B, con loro il Pescara può lottare per i primi posti. Con gente come Benali, Zampano, Brugman e altri, il Delfino sarebbe una squadra... Senza di loro, invece, bisognerebbe tornare sul mercato per trovare dei sostituti adeguati”.


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