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Un box to box con la faccia da spice boy. Nel segno di Lampard, il Chelsea sogna con Gallagher

di Simone Bernabei
Uefa/Image Sport
Uefa/Image Sport
Per qualcuno è un incrocio fra Essien e Ballack, per modo di stare in campo e qualità del gioco. Per altri potrà ripercorrere la carriera di Lampard, il box to box per eccellenza dalle parti di Stamford Bridge. Per altri ancora, l’aspetto da spice boy in stile David Beckham potrebbe non fargli bene in futuro. Che sarà, sarà. Ma intanto il presente di Conor Gallagher è decisamente luminescente. Fino a pochi giorni fa però era solo il ragazzino dell’academy che poteva farcela, poi quel gol sabato scorso al Crystal Palace, sua ex squadra, ha probabilmente cambiato il suo destino, la sua considerazione ed il suo status.

Graham Potter lo considera un titolare in più e chissà che anche contro il Milan, sulle ali dell’entusiasmo, non possa partire dall’inizio. A prescindere, è probabile che sia della partita. Quello contro il Palace è stato il primo gol col Chelsea, almeno coi grandi, visto che Gallagher è un Blues dall’età di 8 anni. “Avevo un feeling strano, era scritto nelle stelle che dovessi segnare in quella partita”, ha detto nelle scorse ore a proposito del gol che ha regalato la prima vittoria al neo tecnico del Chelsea. Per la sua famiglia avrebbe dovuto fare ginnastica, sarà anche per questo che le sue doti atletiche sono piuttosto spiccate. Ma alla fine il calcio ha prevalso: prima quello di strada, poi quello professionistico. Lo scorso anno è arrivata l’esplosione al Palace con 34 partite di Premier e 8 gol, ma il suo contributo è andato oltre. E pensare che nei mesi scorsi, prima che il Chelsea decidesse di dargli davvero fiducia, anche in Italia si era pensato a lui: prima l’Inter, poi soprattutto la Roma su indicazione di José Mourinho.
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